GAETA – Una triste desolazione. E’ quella che emerge da quello che sarebbe dovuto essere il nuovo, innovativo e moderno mercato del pesce di Gaeta. A scattare una fotografia davvero penosa per una grande incompiuta dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro settentrionale – l’ex Autorità portuale del Lazio – al termine di un “blitz” operato dai dirigenti dell’Ana (associazione nazionale ambulanti) con i pochi operatori che coraggiosamente hanno deciso di continuare la loro attività di commercializzazione del pesce nella struttura della Peschiera. Questo resoconto, che sintetizza quella che viene definita “una drammatica situazione” come si evince nel video allegato, è stato inoltrato in una lettera aperta al sindaco di Gaeta Cristian Leccese firmata dal presidente e dal segretario nazionale dell’Ana Ivano Zonetti e Marrigo Rosato.
“Finora non ci eravamo mai interessati della loro storia, sebbene ne avevamo sentito parlare ed avevamo vissuto dall’esterno la vicenda del trasferimento del mercato dal luogo storico in cui esercitavano – in Lungomare Caboto – alla nuova struttura”. Vi erano stati trasferiti, dopo una pioggia di ricorsi al Tar circa la procedura seguita dalla filiale di Gaeta dell’ex Autorità portuale del Lazio, nel 2021 circa 15 operatori commerciali di prodotti ittici dello storico mercato del pesce di Gaeta.
“E’ situata in un luogo lontano dalla strada di transito e dai flussi turistici, nascosta dietro ad altri edifici, posizionata in un contesto poco adatto in quanto contigua a cantieri navali e moli di attracco di imbarcazioni – esordiscono i due dirigenti dell’Ana al sindaco Leccese – Si tratta di un luogo inospitale e quasi inarrivabile per i cittadini e sicuramente non facilmente accessibile. Quella che era presentata comune una struttura moderna, realizzata in legno lamellare, sicuramente costata alcune centinaia di migliaia di euro, in meno di tre anni, ha mostrato tutta la sua inadeguatezza commerciale ad ha prodotto la fine di una antica tradizione dell’economia di Gaeta: il mercato del pesce. Di quella antica tradizione non è rimasto quasi più nulla – aggiungono Zonetti e Rosato – È stata spazzata via da decisioni sicuramente motivate da ragioni nobili ma che hanno prodotto il fatto che di circa 15 commercianti ambulanti di prodotti ittici oggi ne rimangono solo in 3 (sì, soltanto 3 di numero) e di quella antica storia del mercato del pesce di Gaeta non è rimasto altro che un antico ricordo che vive nella memoria dei gaetani o nella nostra che lo frequentavamo per gli acquisti”.
All’Ana non interessa capire “per quali responsabilità e di chi è accaduto tutto questo. – puntualizzano Zonetti e Rosato – A noi interessa il fatto che davanti ad una situazione così drammatica non ci si giri dall’altra parte e – mettendo da parte ogni situazione circa la struttura – si ragioni su questo argomento. L’Ana è chiara su un punto. Intende avviare un’azione di sensibilizza per capire “come riprendere l’antica tradizione del mercato del pesce di Gaeta e come consentire, in un nuovo luogo, lo svolgimento di questa attivita’ che era un tratto caratterizzante della citta’ e della sua economia. L’associazione degli ambulanti è interessata a trovare una soluzione – urgente, anzi urgentissima – a tre operatori ambulanti “che hanno resistito e sono ancora testimoni viventi di una attività che rischia di perdersi definitivamente e che non può essere consentita solo ai piccoli pescatori che la svolgono in maniera sicuramente approssimativa sulla banchina”.
Del sindaco di Gaeta vengono sottolineate “la sensibilità verso il piccolo commercio e l’impegno per lo sviluppo e la crescita economica e sociale di Gaeta” ma l’Ana intende perseguire l’obiettivo perché l’Amministrazione Comunale di Gaeta “ripensi una decisione che purtroppo non ha dato i risultati sperati ed ha provocato solo danni a circa 15 attività facendo fallire una antica tradizione commerciale della città. Ma bisogna riprendere e far rivivere quella antica tradizione commerciale che aveva contraddistinto Gaeta nel panorama delle città di mare e che aveva fatto del mercato del pesce uno degli elementi trainanti della propria economia, che determinava flussi commerciali in tutto l’arco dell’anno, per non parlare di ciò che accadeva durante le tradizionali festività di fine anno”. L’Ana ha chiesto un incontro al comune di Gaeta con gli operatori interessati “per valutare una soluzione che consenta la ripresa del mercato in un luogo diverso dall’attuale sito” ma probabilmente ha sottovaluto come di questa analoga richiesta debba essere coinvolta l’ex Autorità portuale del Lazio che ha realizzato con danaro pubblico la struttura e poi con contestati avvisi pubblici ha anche scelto gli operatori che frequentassero il nuovo mercato del pesce. Ora sono soltanto la miseria di tre. Un fallimento.
VIDEO resoconto incontro dirigenti Ana con operatori del mercato del pesce di Gaeta