SPERLONGA – Sono ben due le indagini aperte, delle Procure di Cassino e di Latina, per tentare di fare piena luce su una vicenda che resto triste a Sperlonga e a Fondi il Ferragosto 2024. Si tratta della morte, avvenuta nella tarda di serata di martedì all’ospedale Dono Svizzero di Formia, di un 43enne di Fondi, stroncato molto presumibilmente da un’overdose di cocaina. A stabilirlo dovrà essere l’autopsia che disporrà l’autorità giudiziaria di Cassino sulla scorta dell’informativa arrivata dai Carabinieri della Compagnia di Formia relativamente alle ultime ore in vita del 43enne di Fondi nella sua lotta contro la morte.
Di professione responsabile di sala presso un noto albergo di Sperlonga, l’uomo si era sentito male nel parcheggio della struttura ricettiva di cui era diventato un apprezzato punto di riferimento. Era stato soccorso a terra, in seguito all’allarme lanciato da alcuni passanti, dopo aver subito un primo arresto cardiocircolatorio. Il 43enne arrivava in coma al Dono Svizzero a bordo di un’ambulanza del 118 ma, nonostante gli immediati soccorsi del personale sanitario, l’uomo cessava di vivere martedì poco prima delle 23. Ad aiutare i Carabinieri della Stazione di Sperlonga e della Compagnia di Terracina erano stati gli stessi soccorritori che avevano rinvenuto addosso al maitre alcune tracce di cocaina, le stesse rinvenute al termine di una perquisizione presso l’abitazione a Fondi del 43enne.
Se la Procura di Cassino ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di morte come conseguenza di altro delitto, quella di Latina indaga per individuare il pusher che tra Fondi e Sperlonga avrebbe venduto al 43nne la cocaina che purtroppo gli è risultata letale.