GAETA – Il comune di Gaeta interrompa la discussa procedura che, finalizzata all’approvazione di cinque progetti di finanza presentati da altrettanti stabilimenti balneari di Serapo, è finalizzata a by passare lo scoglio normativo della direttiva Bolkstein che obbliga i comuni ad espletare normali e regolari gare d’appalto. La richiesta – come da noi anticipato – è stata formalizzata dal consigliere di minoranza e presidente della commissione “Controllo e garanzia” e da martedì sera è sulla scrivania del presidente del consiglio comunale Davide Speringo, del dirigente del settore urbanistica Pietro D’Orazio e, soprattutto, della segretaria comunale e responsabile dell’anticorruzione del comune Patrizia Cinquanta. De Angelis torna a contestare la legittimità della delibera di Giunta numero 143 del giugno scorso che, offrendo alcune discusse linee guida (il consiglio comunale non è stato mai investito del problema) per superare lo scoglio del rinnovo delle concessioni demaniali scadute il 31 dicembre 2023 e (tra le censure avanzate in un ricorso al Tar dall’autorità per la libera concorrenza) prorogate di un anno, ha ‘partorito’ la soluzione dei progetti di finanza con il compiacimento personale del sindaco Leccese e non solo.
De Angelis ignora il contenuto di questi cinque (se non sei) progetti di finanza ma le sue contestazioni sono innanzi di natura formale nel momento in cui i proponenti dichiarano di averli presentati al comune di Gaeta in attuazione della contestatissima delibera di Giunta numero 143:,”Qui siamo incredibilmente davanti al gioco delle tre carte. Nel senso che la Giunta, anziché offrire esclusivamente le linee di indirizzo politico, indica al dirigente di settore i criteri da seguire. In ogni caso, pur volendo considerare legittima la delibera, ed essa molto presumibilmente non lo è, la stessa non può avere la diretta esecuzione in quanto è necessario ed obbligatorio che gli organi gestionali, ovvero il dirigente del competente dipartimento vi dia esecuzione…”
L’Agcm ( in una specifica e circostanziata di due giorni fa lettera all’Anci, all’associazione dei comuni italiani) e l’autorità nazionale anti corruzione lo stanno ripetendo da giorni ed il presidente De Angelis chiama in causa, accusandola di omesso controllo, la segreteria comunale Cinquanta perché – a suo dire- il dirigente del competente dipartimento Seap “successivamente alla pubblicazione della citata delibera avrebbe dovuto approvare, con propria determinazione dirigenziale, quanto necessario per dare esecuzione alla delibera di Giunta che è mero atto di indirizzo all’organo gestionale provvedendo, ad esempio, ad approvare un bando in base al quale tutti gli interessati (e non soltanto cinque imprenditori balneari di Serapo) avrebbero potuto presentare le proprie legittime proposte..in questo modo è stata violata la parità concorrenziale. E’ stato favorito dunque chi ha presentato proposte di progetto di finanza a danno di coloro, che sono tanti, non hanno saputo o non sono stati volutamente messi in grado di farlo…
Quelle del presidente De Angelis sono parole importanti ed impegnative che anticipano il coinvolgimento di altri organismi di controllo relativamente alla futura quanto incerta (ma sempre remunerativa) gestione del demanio marittimo di Gaeta. “Tutto ciò è reso ancora più problematico – aggiunge De Angelis – se si tiene conto chela Deliberazione di Giunta è stata pubblicata solo il 20 giugno 2024 e non ha avuto un’ evidenza pubblica in assenza di un bando, di un avviso e di una segnalazione da parte del competente Dirigente al quale, purtuttavia, la deliberazione numero 143/2024 dava esplicito mandato a provvedere secondo la vigente normativa in materia e, quindi, a rendere pubblica nei modi di legge l’intento dell’Amministrazione per assicurare l’attuazione del principio della par condicio degli operatori economici e imprenditoriali.”
Dal primo ‘j’accuse’ di De Angelis all’operato della segreteria generale del comune di Gaeta: “La complessa architettura di questa procedura viola -accusa il presidente della commissione Controllo e garanzia del comune di Gaeta – la parità di concorrenza, non rispetta la normativa comunitaria e le sentenze in materia. In più da’ luogo a forti sospetti di parzialità con altissimo rischio di contenziosi da parte di Soggetti qualificati ritenendosi lesi nei loro diritti di parità concorrenziale anche nella sola fase iniziale.” Come da noi anticipato, poi, alcuni dei presentatori dei progetti di finanza – aggiunge il presidente De Angelis- “hanno in atto contenziosi (in materia tributaria circa l’omesso pagamento della Tari) con l’Ente e pur essendo alcuni di loro soccombenti in primo e secondo grado hanno ritenuto, con particolare perspicacia, di proporre altresì ricorso per Cassazione mantenendo così in atto una più che possibile ritorsione di conflitto di interesse con l’ente comunale cui va data risposta in relazione alla loro capacità a contrarre con l’ente.”
E ci sarebbe un’altra grave anomalia – se verificata- secondo quanto scrive consigliere De Angelis: le cinque proposte di progetto di finanza sono state presentate al comune di Gaeta “nel medesimo ristrettissimo periodo, ovvero tramite Pec, nella giornata del 25 luglio (con protocollazione in alcuni casi nella giornata del 26 luglio 2024).La costante giurisprudenza nazionale, e la Corte di Giustizia europea – fa rilevare De Angelis – vietano l’intesa restrittiva della concorrenza che può realizzarsi sia mediante un accordo, siam mediante una “pratia concordata”. Quest’, ultimo concetto viene generalmente descritto come forma di coordinamento e cooperazione consapevole (concertazione)tra soggetti ed imprese posta in essere a danno della concorrenza che non richiede un vero e proprio piano d’accordo ritenendosi sufficiente un mero contatto diretto o indiretto fra i presentatori dei progetto”.
La maggioranza Leccese sta approfittando della ausa ferragostana per decidere sapendo di non avere un’unanime valutazione al proprio interno. Il sindaco di Gaeta avrebbe voluto approvare i cinque progetti di finanza in un consiglio comunale che si sarebbe dovuto tenere il 13 agosto. Anche la potenziale data di riserva del 22 subirà un rinvio perché questi progetti di finanza, ignoti a frange della stessa maggioranza, dovranno meritare un passaggio nella conferenza dei capigruppo allargata magari alle commissioni urbanistica e attività produttive. Secondo i ‘desiderata’ temporali del sindaco di Gaeta i margini si sono assottigliati e ora si è aggiunta un’altra provocatoria richiesta del presidente De Angelis. Ha chiesto che i “dovuti e relativi chiarimenti di legge devono pervenire prima dell’eventuale seduta di Consiglio comunale alfine di consentire a tutti i Consiglieri comunali di esprimere il proprio personale voto in piena garanzia di legittimità di quanto andrebbe a deliberarsi”. Da qui il monito-invito Al Presidente del Consiglio comunale da Gaeta e al segretario Generale ad “attivare ogni potere/dovere a loro attribuito “per consentire al sottoscritto, e ad ogni Consigliere comunale, il libero , motivato e consapevole esercizio di voto.
I DUBBI IRRISOLTI SULLA RSA A CALEGNA
Nel prossimo consiglio comunale di Gaeta dovrebbe approdare anche il punto riguardante l’approvazione del progetto in variante al Prg per la realizzazione di una casa di riposo per anziano in località Calegna. Il presidente De Angelis ammette che l’iter procedimentale, alla luce di “alcune presunte criticità tecnico/amministrative e/o di legittimità, è stato alquanto complesso e articolato”. La conferenza di servizio è stata chiusa nel novembre 2023 ma chissà perché il progetto non è mai arrivato in aula per l’okay alla variante al Prg. Perché? In una lettera allo stesso dirigente D’Orazio, al presidente del consiglio Speringo e alla segretaria Cinquanta il consigliere De Angelis getta ulteriore benzina sul fuoco delle polemiche affermando come “rimangono del tutto senza risposta le criticità segnalate nelle varie forme e sedi (note scritte, sedute di Commissione).
E in particolare la proposta da presentare al Consiglio continua ad avere i pareri espressi dalla precedente dirigente Stefania Della Notte e non dal dirigente attuale; il quesito, più volte e in più sedi, e sempre formalmente espresso, circa il rapporto tra la sovra-ordinazione dei piani dell’ex Consorzio Industriale e il rispetto dello strumento urbanistico comunale (Prg) e se il mancato rispetto della pianificazione ex Consorzio renda illegittime o inefficaci le eventuali difformi decisioni comunali trattandosi di un modello di sovra-ordinazione connotato da una particolare incisività, rispondente a logiche di coordinamento settoriale, ma anche di sviluppo economico”.
Alla luce di queste considerazioni il consigliere De Angelis ritiene che “né il sottoscritto, né nessun altro consigliere comunale possa, con diligenza e coscienza, procedere ad una votazione, che sia favorevole o contraria, in Consiglio comunale se preventivamente ed esaustivamente, non si ottenga formale risposta ai quesiti posti “. Bastano queste considerazioni a chiedere al dirigente D’Orazio “a fornire le semplici (si/no) risposte richieste, anche in conformità di quanto disciplinato e previsto dal vigente regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi” e al presidente del Consiglio comunale Speringo ad esercitare i poteri/doveri di tutela dei Consiglieri comunali”. Nessun escluso.