Formia / Deceduta per infarto: eseguito espianto multiorgano all’ospedale “Dono Svizzero” [VIDEO]

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FORMIA – Nella tragedia un inno alla speranza…Hanno deciso di intonarlo, nonostante il dolore che li ha colpiti nelle ultime ore, i familiari (i genitori, il compagno ed il figlio) di una donna di 46 anni di Fondi, A.N., mamma di un bambino di sette anni, nei confronti della quale, in seguito ad un’improvvisa aritmia cardiaca,  è stata dichiarata la morte cerebrale dopo una breve agonia nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. La famiglia della donna, che continuava a vivere solo grazie all’apporto delle macchine, ha deciso di autorizzare l’espianto di tutti gli organi vitali della donna, che a Fondi era molto conosciuta ed apprezzata per via della sua attività professionale di promotrice di eventi culturali e di intrattenimento e comunque legati al matrimonio. Quindi, le è stato espiantato praticamente tutto: polmoni, reni, cornee, pancreas, fegato e naturalmente il cuore.

Il “Dono Svizzero” di Formia – ed è questa eccezionalità della notizia – ha avuto, attraverso l‘Asl di Latina, l’autorizzazione per la prima volta a compiere questo espianto multiorgano per essere sede di Dea di I livello. A compierlo sono state alcune equipe mediche specialistiche provenienti da diverse ed autorizzate strutture ospedaliere italiane a cui si sono affiancate quelle della Uoc di chirurgia e della rianimazione dell’ospedale formiamo guidate rispettivamente da dirigenti medico Vincenzo Viola e Carlo Iavarone. Lo svolgimento “contestuale anche se graduale” dell’espianto  multiorgano è quello più delicato e necessita del via libero del centro trapianti della Regione Lazio in strettissimo coordinamento con gli ospedali italiani in cui sono pendenti le liste d’attesa per il Trapianto degli organi per il cui espianto c’è stato il nobile e commovente gesto dei familiari della 46enne fondana.

“Un doloroso espianto – ha commentato il direttore del Polo ospedaliero sud dell’ASL Pino Ciarlo – ad una donna che, al di là di questa sopraggiunta aritmia – beneficiava di un discreto quadro clinico che è alla base della decisione di autorizzare l’espianto. Siamo vicini in questo momento ai familiari della donna venuta improvvisamente a mancare; da parte delle nostre equipe mediche è stato profuso il massimo impegno, come sempre, perché questa loro dolorosa scelta sappia ridare una speranza ad alcuni pazienti in attesa di trapianto”.