GAETA – Continua, spietato, l’accerchiamento, il forcing delle forze di minoranza al comune di Gaeta nei confronti del presidente del consiglio comunale Davide Speringo dopo aver dovuto il 16 agosto, alle 10 del mattino, presiedere una conferenza dei capigruppo (disertata, oltre che i rappresentanti delle minoranze, da quattro di maggioranza) con funzione di commissione per calendarizzare, su richiesta del sindaco Cristian Leccese, il consiglio comunale chiamato il 22 agosto ad approvare cinque progetti di finanza presentati da altrettanti stabilimenti ed imprese balneari interessate a beneficiare grazie ad questo istituto giuridico previsto dal Codice degli Appalti il rinnovo per i prossimi vent’anni delle rispettive concessioni demaniali.
I consiglieri di minoranza, convinti che la procedura seguita dall’amministrazione Leccese sia illegittima in quanto il comune di Gaeta come propone l’autorità sul mercato e sulla libera concorrenza avrebbe dovuto avviare già dal 2023 l’iter per lo svolgimento di licitazioni aperte, nella giornata di sabato hanno avuto una serie di incontri, anche con alcuni legali, per censurare pubblicamente l’operato del presidente d’aula Speringo alla luce del verbale che ha sottoscritto venerdì al termine della disertata conferenza dei capigruppo.
Come? Tra le varie eventualità in campo stanno considerando l’idea di redigere una lettera al neo Prefetto di Latina Caterina Ciaramella perché nella riunione di venerdì sono state commesse ulteriori illegittimità oltre a quelle già note. Speringo, contrariamente a quanto sostiene il sindaco Leccese, avrebbe dovuto convocare congiuntamente non solo i capigruppo (la gran parte non è andata poi) ma anche le commissioni competenti per l’approvazione dei cinque progetti di finanza, quelle all’urbanistica, al bilancio e ai lavori Pubblici “nella misura in cui lo stesso sindaco di Gaeta ha annunciato alla stampa come i progetti di finanza presentati obbligheranno lo stesso comune a modificare il piano triennale delle opere pubbliche”.
Il presidente Speringo, forse per il grande stress subito venerdì al comune di Gaeta, sabato era a letto con la febbre a 39°. Ha difeso – o ha cercato di farlo – la scelta di convocare soltanto i capigruppo non allargata alle commissioni consiliari competenti “non per sminuire la loro importanza e ruolo” perché “avevamo la certezza che nella conferenza dei capigruppo, a differenza per esempio della commissione urbanistica, fossero rappresentate tutte le forze politiche e liste presenti in consiglio comunale”. Speringo, che si è considerato “provato ed offenso per le bugie esternate dai tre capigruppo di minoranza nella lettera in cui annunciavano la loro assenza alla riunione del 16 agosto”, ha anche aggiunto perché non serviva e non servirà nella nuova conferenza dei capigruppo del 21 agosto convocherà alcuna commissione commissione: “L’articolo 21 del regolamento del consiglio e delle commissioni sostiene che quando un argomento , nelle fattispecie quello legato al “Patrimono demniale”, non viene specificato nelle competenze delle commissioni consiliari in carica al comune di Gaeta può essere affrontato soltanto dalla conferenza dei capigruppo…”.
La difesa d’ufficio del presidente del consiglio comunale Speringo è durata pochi minuti perché la richiesta di intervento del neo Prefetto di Latina è cominciata a concretizzarsi nelle ore in cui venerdì sera le minoranze (e per la prima volta anche la maggioranza) hanno ricevuto una Pec contente sia i file dei cinque progetti di finanza – non sono stati riportati i nominativi dei lidi proponenti ma solo i fogli e le particelle su cui insistono le strutture sulla spiaggia di Gaeta – che il verbale della conferenza dei capigruppo. E’ subito balzata agli occhi dei consiglieri Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano una delega davvero inedita che ha a che fare con il primo punto – l’approvazione del progetto in variante al Prg presentata dalla società Pida srl per la realizzazione di una casa di riposo per anziani nel quartiere di Calegna laddove è prevista una palestra scolastica – dell’ordine già definito del consiglio comunale del 22 agosto. Venerdì mattina la consigliera comunale di maggioranza Paola Guglietta, sorella dell’amministratrice della Pida srl, è arrivata a delegare a partecipare in suo nome ai lavori dei capigruppo niente meno che il sindaco di Gaeta Cristian Leccese. Non uno qualunque.
Per De Angelis, Scinicariello e Mitrano la stessa seduta dei capigruppo è “illegittima” chiamando pesantemente in causa il sempre più discusso ed isolato presidente d’aula Speringo: “Nel verbale, da lui sottoscritto, ha dichiara che la delega del capogruppo Guglietta è contemplata dall’articolo 9 comma 4 del regolamento delle commissioni. Non è così perché il comma 4 dell’articolo 9 cita che “la facoltà di delega può avvenire soloa all’interno dello stesso gruppo”. Paola Guglietta è consigliera comunale per la lista “Avanti Tutta”. Se avesse4 voluto, avrebbe potuto delegare a partecipare al suo posto il secondo consigliere comunale di questa civica che, ironia della sorte, è il presidente d’aula Davide Speringo.
“Peccato che il Presidente del consiglio comunale – hanno concluso i tre consiglieri di minoranza – non abbia letto l’articolo 7 sempre dello stesso regolamento che cita: ’”Tutti i Consiglieri devono appartenere ad un gruppo Consiliare, eccezion fatta per il Sindaco”. Ergo, non poteva essere delegato da chicchessia e tantomeno dalla signora Guglietta. In questo clima di pesantissima guerriglia, che al comune di Gaeta non si registrava dalla seconda metà degli anni ottanta quando le giunte e i sindaci avevano la durata di una stagione astronomica, la Giunta Leccese deve avere ora la capacità di affrontare l’ostacolo del consiglio comunale del 22 agosto (e primancora della conferenza dei capigruppo del giorno prima) quando tastare la tenuta politica della maggioranza che la sostiene. Il principale spauracchio è la mancanza del numero legale nella coalizione che, a fatica, è succeduta alla più stabile amministrazione Mitrano. Si teme che i consiglieri comunali che possano votare i cinque progetti di finanza e il progetto della Rsa a Calegna tra incompatibilità personali e distinguo di natura politica sui due pesantissimi argomenti possano essere nove, uno in più rispetto al quorum richiesto. Comunque vada il voto del consiglio comunale del 22 agosto, è in atto un preoccupante logoramento nella maggioranza Leccese nel momento in cui lo stesso presidente Speringo avrebbe confidato le sue perplessità – lui che imprenditorialmente è impegnato da anni nello stesso settore della “piccola balneazione” – ad approvare i cinque progetti di finanza a ferragosto con una fretta che qualche sospetto lo alimenta senza la necessaria partecipazione di altri operatori del settore non solo di Serapo ma di altre spiagge di Gaeta. Ma si poteva attendere fine mese: “Mi hanno detto di no – ha dichiarato – perché in quel periodo il sindaco ed altri consiglieri comunale di maggioranza hanno comunicato che non ci saranno a Gaeta perché in vacanza…”
Ad infierire contro l’attuale presidente del consiglio comunale di Gaeta è l’ex sindaco Silvio D’Amante. In una dichiarazione ha detto di sentirsi “tradito” dall’operato di Speringo dopo aver convinto nel luglio 2022 insieme agli altri consiglieri di opposizione appena eletti (Scinicariello e Mitrano) a votarlo alla presidenza dell’aula: “Purtroppo in questi due anni non ci ha garantito. Lo votammo per favorire una praticabilità democratica dell’aula e per un rispetto del ruolo delle minoranza. I risultati sono sotto gli occhi di tutto: interrogazioni mai evase o evase fuori tempo massimo. La mia delusione è massima. Quando guidavamo la città non ci siamo comportati come lui con le allora opposizioni. Davide Speringo è giovane ma lo invito a chiedere conto a chi all’epoca era in minoranza. Sono persone serie che hanno fatto parte del consiglio comunale. Gli dò anche i cognomi, i consiglieri Matarese, Erbinucci, Lisetti, Cicconardi e Matarazzo . Chieda loro e mi faccia sapere. Attendo…”