GAETA – Quando la fretta aiuta a far partorire i gattini ciechi. Si sono appellati a questa antica ma attualissima massima popolare i consiglieri comunale di opposizione al comune di Gaeta per chiedere di bloccare, “prima che non si troppo tardi”, la procedura che dovrebbe concretizzarsi nel consiglio comunale del 22 agosto con l’approvazione di cinque “impegnativi” di progetti di finanza con cui altrettanti stabilimenti balneari di Gaeta promettono di realizzare una serie di interventi e opere pubbliche per la città e ottenere, in cambio, il rilascio per i prossimi vent’anni delle (scadute il 31 dicembre scorso e prorogate sino al 31 dicembre 2024) concessioni demaniali.
I consiglieri comunali minoranza Emiliano Scinicariello (Pd), Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante) e Sabina Mitrano(Gaeta Comunità di Valore) lunedì mattina hanno sottoscritto una durissima lettera che, inviata al presidente d’aula Davide Speringo, al sindaco di Gaeta Cristian Leccese in qualità di assessore al demanio, alla segretaria generale Patrizia Cinqanta e ai consiglieri comunali di maggioranza, ha un conclusivo imperativo a fermarsi perché “davanti a questa sospettabile fretta si stanno calpestando una serie di norme e disposizioni statutarie e regolamentarie “rispetto a problematiche che in qualsiasi modo possano interessare o interferire con attività presenti e future, o benefici non solo economici presenti e futuri, o costruzioni di chances presenti e future, sia personali sia inerenti, eventualmente, propri parenti. La giurisprudenza ha ben chiarito al riguardo che l’interesse di cui di discute può assumere non solo una valenza positiva (vantaggio), ma anche negativa (danno)”.
Insomma quella contenuta a Speringo è molto di più di una diffida che ha l’obiettivo politico di convincere alcuni dei titubanti consiglieri comunali ad approvare soltanto cinque progetti di finanza quando l’interesse, circa la gestione delle spiagge e degli stabilimenti balneari, è molto più generalizzato di quanto si creda nella più ottimistica delle previsioni. Il principale destinatario della diffida e dell’intervista video “a tre” resta il presidente Speringo che già in una lettera del 16 agosto, dopo la conferenza dei capigruppo disertata da diversi rappresentanti della maggioranza e delle stesse opposizioni, era stato invitato a tener conto di una serie di “criticità” amministrative (e non solo)…su questioni privatistiche, connotate da elementi pubblicistici, senza alcun termine di scadenza né regolamentare né di legge”.
In una dichiarazione pubblicata ieri Speringo aveva invitato i consiglieri di minoranza ad ammorbidire i toni in vista della risolutiva conferenza dei capigruppo in programma il 21 agosto, a 24 ore soltanto dal consiglio comunale. Ma Scinicariello, De Angelis e Mitrano hanno deciso di utilizzare l’arma dell’ironia per “fare un plauso a cotanta capacità gestionale del Comune di Gaeta che riesce, a Ferragosto, a dare risposta celere alle istanze dei cittadini che, presentando le loro richieste alla vigilia di Ferragosto… trovano risposta amministrativa il giorno dopo Ferragosto! Chapeau! Tutto ciò viene richiamato ed evidenziato con riferimento a quanto già segnalato formalmente a proposito della “strana accelerazione” della procedura in esame, della “strana contestualità” della presentazione dei progetti, e delle “strane violazioni regolamentari” di cui alla presente ed altre note inviate. Ulteriore “strana criticità procedurale” è data, inoltre evidenziarsi nella statuizione riportata nella proposta di delibera (nel caso indicato in fine pagina 3) nella quale, invertendo l’ordine procedurale a garanzia di una effettiva par condicio, si autorizza il Dirigente (l’ingegnere Pietro D’Orazio) a rendere pubblici i criteri di gara di cui alla precitata Delibera di Giunta n.143 del 19/06/2024: “nella fase di concorrenza della procedura di progetto di finanza”. Quindi, prima vengono presentati i progetti (in anticipo rispetto a tutti, e tutti insieme) e poi viene pubblicato il bando di gara per gli altri (!!!)”. Il Dirigente del Dipartimento SEAP è già stato ‘attenzionato’ sul punto dal Consigliere Franco De Angelis con una nota del 29 luglio “al quale non è stata fornita risposta e rispetto alla quale il Sindaco nella seduta di Conferenza dei Capigruppo del 16 agosto ha affermato che la stessa non è di interesse, affermando testualmente “si disconosce pertanto qualsiasi altra argomentazione posta dai Consiglieri di Minoranza”.
Da qui il primo monito al presidente del Consiglio e al segretario Generale “ad intervenire a tutela dell’Ente. Sempre con riferimento alla proposta di Deliberazione in esame (così per tutte) si afferma poi “che l’istanza formalizzata rispetta le prescrizioni del Piano di Utilizzazione degli Arenili adottato dall’amministrazione gadetana il 27 luglio 2016, “dimenticando di rilevare che lo stesso non è stato mai approvato!”
E poi la grana della mancata convocazione delle commissioni consiliari competenti insieme alla conferenza dei capigruppo . Scinicariello, De Angelis e Mitrano ricordano una lettera-parere del Ministero del Ministero del 4 ottobre 2022. Aveva chiarito che la soluzione prospettata dal comune di Gaeta con la quale si demanderebbero le questioni di competenza delle Commissioni alla Conferenza dei Capigruppo non è in linea con la vigente normativa: “Cioè non si può fare: è illegittimo! L’articolo 13, comma 2, del Regolamento del Consiglio stabilisce infatti che: “Le Commissioni dovranno obbligatoriamente riunirsi ogni qualvolta è prevista la trattazione in Consiglio di argomenti di propria competenza” e, per il successivo comma 5, i Dirigenti dei Dipartimenti interessati per materia: “sono tenuti a partecipare alle sedute”. Non è quindi possibile in alcun modo ritenere che la materia di progetti di finanza per la gestione del demanio pubblico/marittimo non rientri in nessuna delle Commissioni Consiliari tecniche istituite. Anzi, al contrario, la materia potrebbe riguardare la competenza di più Commissioni ed in questo caso la competenza della convocazione congiunta delle stesse è proprio la sua, ai sensi del comma 7 del citato art. 13”.
Insomma e tradotto – e lo ribadiscono nell’intervista video Scinicariello, De Angelis e Mitrano – la Conferenza dei Capigruppo non può, quindi, legittimamente sostituirsi alle Commissioni Consiliari competenti, avendo questi organismi finalità diverse: politica la conferenza de Capigruppo, essenzialmente tecnica le Commissione. E poi la seduta della Capigruppo non è pubblica, mentre lo è quella delle Commissioni a cui possono essere invitati i rappresentanti di associazioni, gruppi, enti, organi interessati (anche di stampa) utili a chiarire il punto in discussione, mentre ciò non è previsto per la Capigruppo, e altro ancora.
“La mancata pubblicizzazione degli argomenti trattati in Conferenza Capigruppo al posto della/e Commissione/i competenti ha – hanno polemizzato i tre capigruppo di opposizione – esautorato la città del diritto alla conoscenza, partecipazione e intervento nella sede istituzionale prevista a tutela, garanzia e trasparenza degli atti dell’Ente Comunale. Ma vi è di più. La fretta è sempre una cattiva consigliera e proprio il dirigente del Dipartimento SEAP (ad inizio della delibera di Giunta dello scorso giugno richiedere che le proposte dei vari progetti di finanza fossero esaminati in Commissione e, nello specifico, a quella Urbanistica e Lavori Pubblici.
“Ancora una volta la parte politica appare essersi sostituita, contra legem, alla parte gestionale scavalcando ogni norma (di legge o di regolamento) al fine di giungere ad un risultato certo! – hanno aggiunto i consiglieri Scinicariello, De Angelis e Mitrano – Per il momento questi fatti e condotte vengono segnalate (solo al presidente Speringo, al sindaco Leccese e alla segretaria Cinquanta ) per i provvedimenti di competenza. Tanto più grave appare l’irregolarità di questo atto, in quanto la materia trattata è di legittimo interesse di una molteplicità di soggetti oltre che interessare proprio la gestione del demanio marittimo, oggetto di direttive e sentenze recenti che rendono la questione delicatissima”.
L’affondo finale è stato riservato ancora una volta al presidente del consiglio comunale di Gaeta: “Lei – si legge nella diffida – nell’esercizio delle sue funzioni Presidenziali, continua a gestire, sollecitare, dare impulso decisionale, chiedere di istruire procedimenti (e quant’altro occorra) al fine di giungere alla approvazione da parte del Consiglio Comunale dei progetti di finanza. E tutto questo senza far pervenire nessuna risposta tecnica ai Consiglieri, come reiteratamente richiesto, da parte dei competenti Dirigenti. Proprio per questo non si riesce in nessun modo a comprendere, o almeno non viene pubblicamente spiegato, quali siano le motivazioni tecniche che rendano necessario convocare Commissioni Consiliari, Conferenze di Capigruppo, Consigli Comunali nella settimana del Ferragosto, non venendo in rilievo né scadenze di legge per provvedimenti pubblici da approvarsi, né richieste di superiori Autorità a provvedere”.
SI MOBILITA ANCHE IL MOVIMENTO CINQUE STELLE
E’ sul piede di guerra, anche all’esterno del consiglio comunale di Gaeta, il Movimento Cinque Stelle che decide di avere bersaglio il sindaco di Gaeta: “Altro che Sindaco di tutti: Cristian Leccese ha deciso che ad avere la priorità assoluta della sua agenda amministrativa sono le cinque istanze di project financing presentate per la gestione delle concessioni balneari – osserva Simone Avico – E’ un atto senza precedenti che lede l’onorabilità dell’Ente e lo espone a pesanti ricorsi con un rischio certo, in tal caso, di salatissimi contenziosi. Il Sindaco Leccese, inoltre, nella conferenza dei capigruppo del 16 agosto ha commesso un grave errore quando rispedisce al mittente qualsiasi richiesta di chiarimento sostituendosi de facto al Dirigente. Tutti i relativi progetti sono stati elaborati e presentati in continuazione e attuazione della delibera 143/2024 che avrebbe dovuto dettare le linee di indirizzo delle gare secondo i principi della direttiva Bolkestein, ma – ha rimarcato Avico – abbiamo già espresso convintamente nelle scorse settimane le motivazioni per cui riteniamo totalmente illegittimo l’atto. Atto verso cui avrebbe a priori dovuto seguire un bando di evidenza pubblica a firma del Dirigente e a conoscenza, quindi, di tutti coloro che fossero interessati. Ne sono susseguiti, invece, cinque progetti che violerebbero qualsiasi principio inerente la parità concorrenziale. Gli operatori, in primis, hanno presentato i progetti senza subire la concorrenza iniziale di altri soggetti, più che probabilmente, tutti lo stesso giorno, il 25 luglio, via PEC e, magari, anche con i medesimi progettisti. Basterebbe un mero contatto diretto e indiretto fra i presentatori dei progetti per dar luce ad una cosiddetta “pratica concordata”, nella giurisprudenza, indicativa dell’esistenza di una concertazione tra imprese concorrenti volta eliminare i rischi della concorrenza attraverso un coordinamento che evita alle imprese di agire autonomamente nel mercato.”
Il Movimento Cinque stelle ha chiesto al presidente Speringo a tener conto della delibera 347 del 2022 e l’atto n. 4 del settembre 2022 dell’Autorità nazionale anti corruzione e, nel caso del Responsabile del Dipartimento competente, ad esprimersi, “tenuto conto in caso di mancato riscontro di una diretta responsabilità amministrativa, erariale, civile e penale. Invieremo tutti gli atti alla stessa Anac, per quanto di competenza all’Auorità garante sulla libera concorrenza e alla Procura di Cassino”
INTERVISTE Video Emiliano Scinicariello (Pd), Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante) e Sabina Mitrano(Gaeta Comunità di Valore).