Aprilia / Commissione d’accesso già operativa: indagini in corso sulle possibili infiltrazioni mafiose nel Comune

Aprilia Cronaca Politica

APRILIA – Ieri mattina, la Commissione d’indagine incaricata di verificare la presenza di infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale di Aprilia ha continuato il suo lavoro in Comune. L’obiettivo principale è quello di individuare “elementi certi, univoci e rilevanti” che possano dimostrare un condizionamento criminale all’interno degli uffici e delle decisioni amministrative. La legge concede alla Commissione tre mesi per portare a termine questa delicata indagine.

Il compito della Commissione non è semplice. Oggi, infatti, i metodi con cui la criminalità organizzata esercita il proprio potere sono molto più sottili rispetto al passato. Non si tratta più di affidare un appalto o un incarico direttamente a un membro noto di un clan mafioso, ma piuttosto di individuare quelle decisioni e quei comportamenti che, seppur meno evidenti, possono rivelare un’assoggettamento agli interessi criminali.

Per affrontare questa sfida, è stata selezionata una squadra di esperti, guidata da Monica Perna, vicario del Prefetto di Latina. Con lei, ci sono il vice-capo di Gabinetto della Prefettura, la dottoressa Daniela Abbondandolo, e Luca Vattani, dirigente superiore della Polizia di Stato. A supporto delle indagini anche il tenente colonnello Antonio De Lise, comandante del Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri, e il tenente della Guardia di Finanza Leopoldo Festa, che dirige la Tenenza di Aprilia.

Al centro delle indagini vi sono alcuni dei più importanti appalti pubblici degli ultimi anni, gare di importo anche milionario, ma anche affidamenti di lavori minori e assunzioni che potrebbero essere interpretate come “favori”. La Commissione dovrà esaminare questi elementi alla luce dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, culminata nell’operazione “Assedio”. Questa operazione ha portato alla luce, secondo gli inquirenti, un patto tra imprenditoria, malavita organizzata e politica, con sospetti di voto di scambio, favori, presunte mazzette e appalti pilotati. Tuttavia, si tratta di accuse che devono ancora essere provate, e gli indagati non sono stati ancora rinviati a giudizio.

Ad Aprilia, dopo l’arresto del sindaco, che si trova attualmente agli arresti domiciliari, la situazione politica è mutata radicalmente. Il sindaco si è dimesso, seguito dai consiglieri e dagli assessori, lasciando il Comune sotto la guida di un Commissario prefettizio. Questo, però, non esclude la possibilità che il Comune possa essere sciolto per mafia qualora la Commissione dovesse trovare prove sufficienti di infiltrazione mafiosa.

Nel frattempo, l’azione del Commissario proseguirà come previsto, ma l’incertezza rimane. Senza la Commissione di accesso, le elezioni comunali previste per il prossimo anno sarebbero state una certezza. Ora, però, questa certezza è venuta meno, e lo spettro dello scioglimento per mafia si fa sempre più concreto. Il destino di Aprilia dipenderà dall’esito delle indagini in corso e dalle decisioni che ne scaturiranno.