Latina / File pedopornografici nel computer e sul cellulare: condannato un 50enne impiegato in un ente pubblico

Cronaca Latina

LATINA – Un uomo di 50 anni, residente a Latina e impiegato presso un ente pubblico a Roma, è stato condannato a 1 anno e 10 mesi per possesso di materiale pedopornografico. L’arresto era avvenuto a febbraio, quando una perquisizione domiciliare condotta dalla Polizia Postale aveva portato al ritrovamento di un vasto archivio di immagini e video raccapriccianti, che coinvolgevano minori anche di tenera età.

La sentenza è stata emessa lo scorso luglio dal Tribunale di Roma, dopo che la difesa dell’imputato aveva presentato una richiesta di patteggiamento. La condanna, che include la non menzione nel casellario giudiziario, ha permesso all’uomo, che era stato posto agli arresti domiciliari, di ottenere la completa libertà.

Le indagini, avviate a seguito di una segnalazione del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia online (C.N.C.P.O.), sono state condotte dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica del Lazio, con il supporto della Sezione Operativa di Latina. Grazie all’analisi delle tracce informatiche, gli investigatori sono riusciti a risalire all’indagato, il cui smartphone conteneva numerosi file di natura pedopornografica.

L’uomo, incensurato, era stato arrestato in flagranza di reato durante un’operazione internazionale di contrasto agli abusi sessuali su minori. La misura cautelare degli arresti domiciliari era stata disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, su richiesta del sostituto procuratore Valerio De Luca.

Nonostante la gravità delle accuse, la decisione di procedere con il patteggiamento ha portato a una riduzione della pena, sollevando questioni etiche e legali. La scarcerazione dell’uomo ha suscitato preoccupazione nell’opinione pubblica, accendendo il dibattito sull’adeguatezza delle pene previste per reati di tale natura.

Le autorità hanno sottolineato l’importanza delle operazioni di contrasto alla pedopornografia online, evidenziando come la collaborazione internazionale e l’uso di tecnologie avanzate siano cruciali per identificare e perseguire i responsabili di questi crimini. Il caso di Latina mette in luce i pericoli legati alla diffusione di contenuti pedopornografici attraverso piattaforme digitali, evidenziando la necessità di risposte decise e coordinate da parte delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario.