Gaeta / Concessioni demaniali Serapo, via libera del Consiglio comunale ai cinque progetti di finanza

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GAETA – Non è stata una passeggiata di salute quella che ha dovuto effettuare, tra assenze, astensioni e polemiche interne, la maggioranza che sostiene il sindaco di Gaeta Cristian Leccese nel consiglio comunale di ieri mattina. La maglia gialla del Tour De France ha scollinato positivamente l’asperità del Galibier ma, avendola dovuta affrontare a cavallo del ferragosto con fretta e con una programmazione non ottimale, deve verificare con se stessa quanto ti chiederà il conto la fatica sostenuta. L’aula – con una partecipazione popolare davvero meritevole dell’occasione – ha approvato con successo i cinque progetti di finanza che, presentati da altrettanti stabilimenti ed imprese balneari di Serapo, sono finalizzati ad investire cospicue risorse economiche private nei settori del turismo, della cultura, dei servizi e della tutela dell’ambiente in cambio, dopo lo svolgimento di una gara pubblica, del rinnovo per i prossimi anni venti anni delle concessioni demaniali.

I cinque progetti di finanza sono stati approvati da 10 voti una maggioranza nelle cui fila hanno fatto rumore le assenze dei capigruppo di maggioranza delle liste di Gaeta Democratica e di Gaeta Tricolore, Pina Rosato e Marco Di Vasta, e le astensioni tattiche del presidente del consiglio comunale Davide Speringo e (su una proposta di progetto di finanza, quella del lido Selene) e della consigliera di maggiorana Michela Di Ciaccio. L’astensione del presidente d’aula era attesa e puntualmente c’è stata. Speringo, di professione anch’egli imprenditore balneare e sindacalista nel settore, non avrebbe potuto fare diversamente dopo che la sua sigla aveva espresso delle riserve sullo strumento del progetto di finanza. Speringo ha deciso di portarsi alla finestra e di attendere. Se la soluzione dei project financing avrà via libera, sarà lui stesso a farne presentare degli altri. In caso contrario, potrà sempre giustificarsi in questo modo: “Ve lo avevo detto”.

I consiglieri di minoranza Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano hanno deciso di abbandonare l’aula in occasione del voto ma hanno presentato un documento di cinque pagine arrivando a meritarsi “per l’equilibrio perseguito” i complimenti dell’associazione dei balneatori di Gaeta. Il documento, allegato alle cinque delibere, contesta soprattutto il “metodo e la fretta” perseguiti dalla Giunta Leccese e contestando l’intera procedura utilizzata “nei giorni di ferragosto”. Insomma l’approvazione di soli cinque progetti di finanza qualche dubbio e perplessità lo manifesta”.

“Avremmo voluto che la tematica delle concessioni demaniali marittime, che rappresentano una risorsa fondamentale per la città di Gaeta, per il suo territorio, per i suoi cittadini, venisse trattata con autentico e alto spirito politico, e che nel trattarla emergesse chiaramente l’interesse pubblico – hanno accusato i tre esponenti dell’opposizione – Invece stentiamo a riscontrarlo, nonostante venga più volte strumentalmente citato nelle proposte progettuali, in vari atti amministrativi e anche nella proposta di delibera. Avremmo voluto che sul tema, anche in presenza di un vuoto normativo, il Comune di Gaeta desse impulso ad una pianificazione armonica di una così importante risorsa e non lasciasse ad iniziative estemporanee di soggetti privati l’organizzazione non solo di un settore imprenditoriale, ma soprattutto di una parte vitale di un territorio e di un ecosistema ambientale ad esso correlato. Su impulso del Partito Democratico, avevamo predisposto e condiviso una mozione da presentare al rientro dalle ferie estive, ma non immaginavamo di doverci trovare a valutare, addirittura a cavallo di ferragosto, una quantità enorme di documenti relativi a dei progetti che andavano esattamente nella direzione opposta a quella della mozione. Intendevamo proporre al Consiglio Comunale anzitutto il metodo della gara pubblica, preceduta da una necessaria fase di condivisione con la cittadinanza, con gli imprenditori del settore, con le rappresentanze datoriali e sindacali, con i tecnici del territorio. Volevamo che fossero rimarcati, ad esempio, i temi della tutela dei lavoratori del settore e della tutela dell’ambiente. Purtroppo abbiamo appreso, non che avessimo grossi dubbi a riguardo, che l’Amministrazione Comunale di centrodestra in carica ha tutt’altra idea a riguardo. Anzi, non ne ha, o se ce l’ha è quella dei privati che, di loro spontanea volontà, limitandosi ad interpretare – tutti allo stesso modo – una Delibera di Giunta, hanno presentato progetti che ci troviamo oggi a valutare. La politica non ha assolto al proprio ruolo pianificatorio, non ha mostrato alcuna visione del futuro – e stiamo parlando dei prossimi 20 anni – non ha perseguito in alcun modo, è questa la nostra opinione, l’interesse pubblico”.

Le minoranze di centro sinistra hanno deciso di non fare le barricate, di non alzare nessun muro contro la categoria dei balneatori (anche perché a Gaeta un giorno prima o poi si rinnoverà l’amministrazione comunale) e di far fare alla maggioranza Leccese che ha deciso di scalare il Galibier solo perché il direttore sportivo dall’ammiraglia (e non in biciletta come gli altri corridori) ha deciso di partire a testa bassa. Questo metodo è stato “disconosciuto e rifiutato” dalle minoranze che nel quinto foglio del documento qualche motivo di riflessione l’hanno promosso: “Abbiamo trovato esilarante la lettura dei piani economico-finanziari di taluni progetti, nei quali si evidenzia una capacità di generare fatturato e redditività davvero imbarazzante. Si può ritenere credibile che uno stabilimento balneare dotato di centinaia di ombrelloni, ristorante, bar ed ogni altro tipo di servizi possa fatturare al massimo 400mila euro annui e nei vent’anni, cumulativamente, riuscire ad avere poco più di 400mila euro di utile (20mila euro annui di media)? Se fosse credibile – e questi business plan sono stati pure asseverati – sarebbe il caso di ripensare il sistema delle concessioni, poiché simili numeri sarebbero significativi dell’incapacità di gestire in modo produttivo la risorsa pubblica senza svilirne il valore”.

Che la strada seguita dall’amministrazione Leccese non sia “sbagliata” l’ha tenuto a sottolineare uno stanco sindaco Leccese: “L’attuale fase di stallo a livello nazione deve invece essere interpretata come una grande e strategica opportunità per riscrivere lo sviluppo socio economico del territorio e rilanciare così un sistema turistico-culturale e sociale nel futuro. I Comuni non possono soffermarsi unicamente sull’aspetto amministrativo- burocratico per affrontare e definire il problema del rinnovo delle concessioni balneari. La politica – ha specificato – ha anche il dovere di immaginare e pianificare lo sviluppo del territorio in maniera sostenibile, aprendo non solo al mercato ma anche alla società un momento di confronto e di progettazione. Con la nostra Amministrazione Comunale abbiamo voluto lanciare una sfida al futuro, sfruttando un momento di criticità e trasformandolo in una grande occasione di rilancio del territorio. Ecco perchè abbiamo voluto basare l’affidamento delle nuove concessioni su criteri nuovi, che mettano al centro non solo gli investimenti sul bene demaniale e i servizi resi all’utenza balneare, ma sollecitando anche investimenti mirati allo sviluppo di attività turistiche fondate sulla cultura, sulla valorizzazione del patrimonio locale, sui servizi alla collettività e anche sulle opere pubbliche”

UNA CASA DI RIPOSO A CALEGNA E INIZIA LO SPETTACOLO PIROTECNICO

La maggioranza Leccese è andata in affanno quando su un altro argomento cult della seduta consiliare ferragostana di sabato: l’approvazione del progetto in variante al Prg per la realizzazione della Pida srl di una casa di riposo per anziani nel quartiere (del sindaco Leccese) di Calegna. E a far scoppiare i fuochi pirotecnici – ed era previsto anche questo – è stato il consigliere comunale di maggioranza, l’ex sindaco di Gaeta di Forza Italia Massimo Magliozzi.

Nel suo colorito intervento ha immaginato l’arrivo delle volanti delle forze di polizia ed il tintinnio delle manette chiedendo di bloccare un progetto che, definito lo scorso dicembre con la conclusione della conferenza dei capigruppo, crea un’ingiustificata plusvalenza all’imprenditore – sorella della consigliera di maggioranza Paola Guglietta – che ha presentato il progetto. L’ex sindaco Magliozzi ha votato contro e l’ha anche motivato. Nel 2020 sedeva in consiglio comunale (insieme ad altri quattro consiglieri in carica) quando votò favorevolmente la cessione alla “Pida” di 240 metri quadrati di terreno comunale (per un importo di 4000 euro) che sono bastati al privato per realizzare il lotto minimo per realizzare “una struttura ricettiva quando il piano regolatore a Calegna, in quell’area, prevede altro, servizi e palestre”.

E così che all’assenza dell’incompatibile Paola Guglietta (e dei consiglieri Pina Rosato e Marco Di Vasta) nella maggioranza si sono aggiunte due astensioni (dei consiglieri Assuntina Coscione e, sorpresa delle sorprese, del fedelissimo Pompeo Costabile), in occasioni del voto finale, che hanno contribuito a rendere come la pece il viso del sindaco Leccese. Il progetto in variante è stato con soli 8 voti ma hanno fatto rumore quelli contrari dell’ex sindaco Magliozzi e dei consiglieri d’opposizione Scinicariello e De Angelis. Quest’ultimo era stato l’unico a presentare le osservazioni al progetto vistato favorevolmente dalla conferenza dei capigruppo. Ha rinnovato le sue perplessità sul fatto che l’attuale dirigente della ripartizione tecnica Pietro D’Orazio non abbia voluto aprire il fascicolo accompagnato, nove mesi, dal positivo parere tecnico di chi l’aveva preceduto, l’architetto Stefania Della Notte.

“Per me il progetto non merita altri approfondimenti se ha completato la sua istruttoria” – ha sempre detto D’Orazio ma nel consiglio comunale di Gaeta il consigliere De Angelis ha confermato come nel comune di Gaeta si siano annidati, come nei tempi migliori, i fantastici corvi. Nella sua casella di posta ha ricevuto una lettera dell’architetto Della Notte, che pare essere veritiera e autentica, con cui chiede, dopo nove mesi, di essere esonerata dall’aver espresso un parere tecnico sul progetto che andava ratificato nel “primo consiglio comunale utile” e non dopo 9 mesi… De Angelis, allegando la lettera dell’architetto Della Notte alla segretaria Comunale Cinquanta (ha confermato di averne avuto anche lei una copia), ha posto un altro quesito. Ma il progetto in variante non aveva bisogno di un parere contabile -finanziario aggiornato dal momento che in questi nove mesi al consiglio comunale di Gaeta è stato approvato di tutto, bilancio previsionale 2024, salvaguardia degli equilibri di bilancio, rendiconto ed il Pef 2024-2026? Il presidente Speringo ha provato a togliere le castagne del fuoco: “Il parere contabile non è necessario nel momento in cui non implica nulla sul bilancio dell’ente”.