Gaeta / Casa di riposo a Calegna: veleni tra dirigenti e accuse alla politica da inviare in Procura… [VIDEO]

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GAETA – Ma il progetto per la realizzazione in variante al Prg di un casa di riposo in località Calegna, approvato sabato scorso da una maggioranza sfilacciata al comune di Gaeta dopo un velenoso show dialettico dell’ex sindaco Massimo Magliozzi, aveva un parere tecnico di illegittimità ai sensi di quanto prevede l’articolo 49 del decreto legislativo 267/2000? Il quesito lo ha posto nelle ultime ore il consigliere comunale di minoranza, il presidente della commissione Controllo e Garanzia, Franco De Angelis, alla luce di ulteriori veleni che questa volta non riguardano la maggioranza politica del sindaco Cristian Leccese ma autorevoli rappresentanti della struttura apicale del comune. Che l’ex dirigente del settore urbanistica dell’ente, l’architetto Stefania Della Notte, viva da separata in causa la conferma è arrivata da una lettera riservata che il 7 agosto – ma della esistenza si è saputo soltanto nella giornata di lunedì 26, due giorni dopo il consiglio comunale ha approvato tra veleni e misteri il progetto presentata dalla “Pida srl” – aveva inviato al segretario generale Patrizia Cinquanta, al sindaco Cristian Leccese, all’assessore e al presidente della commissione urbanistica, Luigi Coscione e Pina Rosato e al suo successore nell’incarico di dirigente Pietro D’Orazio.

E’ una lettera importantissima perché la dottoressa aveva seguito l’iter procedimentale conclusosi il 4 dicembre scorso con la positiva conferenza di servizio e con il parere favorevole dello stesso architetto formiano. Il progetto in variante della Pida – seconco l’architetto Della Notte – andava sottoposto al primo consiglio comunale utile “in base alla normativa di riferimento”. E’ trascorso diverso tempo, oltre 9 mesi, ed il 7 agosto scorso l’ex dirigente del settore urbanistica, ora “esiliata” all’ambiente e al ciclo dei rifiuti, informava l’amministrazione Leccese di “acquisire il parere di regolarità tecnica su questa proposta da parte del neo dirigente del Seap (Pietro D’Orazio) prima del consiglio comunale (poi convocato al 24 agosto) “stante il lungo lasso di tempo intercorso e l’attuale diversa organizzazione dei dipartimenti e degli incarichi dirigenziali che vedono la scrivente – puntualizzava l’architetto Della Notte – responsabile del dipartimento Riqualificazione urbana”. Ed il monito con cui si concludeva la lettera è rimasto ignaro all’intero consiglio comunale e alla maggioranza Leccese che ha votato favorevolmente, tra il voto contrario dell’ex sindaco Magliozzi e le inaspettate astensioni dei consiglieri Coscione e Costabile – è stato davvero pesante: “Tale richiesta viene formulata per scongiurare eventuali vizi di illegittimità sull’atto nonché per la copertura attualizzazione della proposta e la condivisione dell’atto da parte del dirigente competente che sarà chiamato ad assumere gli attuali conseguenti al delibera del consiglio comunale”.

La risposta dell’ingegnere D’Orazio c’è stata ed è arrivata il 23 agosto, 24 ore prima del consiglio, al segretario Patrizia Cinquanta, al sindaco Leccese e al presidente d’aula Davide Speringo ma non agli altri 15 consiglieri comunali in carica. D’Orazio, prossimo a lasciare il comune di Gaeta per guidare la terza dirigenza tecnica del comune di Formia, ha sconfessato apertamente la sua predecessore dicendo, richiamando una serie di pronunciamenti giurisprudenziali, che lui non doveva emettere alcun nuovo parere tecnico “che sarebbe stato necessario solo per autotutela e per illegittimità” che invece non ci sono nel progetto. Insomma secondo l’ingegner D’Orazio il progetto licenziato dalla conferenza dei servizio non andava rivisto anche se l’architetto Della Notte in una lettera ufficiale scrive e dice praticamente che andava acquisito un nuovo parere essendo cambiato tutto nella tribolata ripartizione tecnica del comune di Gaeta.

“Veramente non ci stiamo capendo più nulla – ha commentato sui social il consigliere De Angelis – La dottoressa Della Notte ha chiesto quindici giorni fa il rilascio di nuovo parere ed il consiglio comunale è stato tenuto all’oscuro di tutto. Ora D’Orazio, in partenza per Formia, replica per iscritto che non si è espresso volutamente sulla delibera approvata dalla sola maggioranza sabato in consiglio. Di cosa hanno paura entrambi? La delibera alla fine è stata approvata senza il parere tecnico previsto dall’articolo 49 del Tuel e i consiglieri che hanno votato si sono assunti in proprio ogni responsabilità amministrativa, erariale e penale del deliberato non essendo “coperti” da nessun parere tecnico. Quindi aveva ragione il Consigliere Massimo Magliozzi?”.

L’ex sindaco, alla presenza di alcuni ispettori in borghese del commissariato di Polizia, prima del suo secco voto contrario aveva denunciato presunte forzature di natura procedurale che alla fine sta generando “plusvalenze alla società proponente e credo – ha rincarato la dose – che ci sia stato un accordo preliminare”. Tra chi e quando? Un fatto è certo: Magliozzi in consiglio comunale ha dimostrato di sapere molte più cose di quelle esternate in aula. L’ex sindaco era andato oltre, aveva aggiunto testualmente “..Per chi approva questa delibera arriveranno gli avvisi di garanzia” e, quindi, “tra un anno vedremo se il consiglio ci sarà ancora”.

Magliozzi, non soddisfatto, era andato giù duro affermando come “il sindaco, il presidente e i consiglieri sono dei camerieri” e, riferendosi al segretario comunale e ai dirigenti “..Non siamo mai caduti così in basso”. Si tratta di accuse diffamatorie – se fossero veritiere – nei confronti delle quali la segretaria Cinquanta ed il presidente del consiglio Speringo, che è un pubblico ufficiale, avrebbero dovuto raccoglierle come una notizia criminis ed inviarle alla Procura della Repubblica di Cassino. L’hanno fatto già o attenderanno la pubblicazione della delibera consiliare sull’approvazione del progetto in variante presentato dalla Pida srl? O presso la segreteria generale del comune di Gaeta è già andato il consigliere De Angelis per chiedere se qualcuno abbia provveduto a comunicare alla Procura di piazza Labriola “quanto accaduto a chi di dovere”?

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