GAETA – Come funzionano i progetti di finanza per i nuovi affidamenti delle concessioni balneari. Il Sindaco Leccese spiega l’iter amministrativo che porterà alle nuove concessioni per rilanciare turismo, servizi e tutela dell’ambiente nella Città di Gaeta. I project financing sono strumenti di partenariato pubblico-privato previsti e disciplinati dalla normativa italiana all’interno del codice degli appalti pubblici (Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36).
“In buona sostanza – dichiara il Sindaco Leccese – il project financing (o finanza di progetto) costituisce una forma di finanziamento di opere e/o servizi di pubblica utilità, fondata sull’utilizzo di risorse alternative a quelle pubbliche, coinvolgendo soggetti privati. Con il project financing un soggetto privato può proporre all’amministrazione pubblica la realizzazione di un’opera e/o di un servizio di pubblico interesse, specificando le risorse che intende investire e individuando come intende remunerare gli investimenti proposti. Nello specifico, si è in presenza di una tecnica finanziaria che, da una parte, consente la realizzazione di opere e servizi pubblici senza oneri finanziari per la pubblica amministrazione e, dall’altra, si sostanzia in un’operazione di finanziamento di un’attività economica in grado di assicurare una fonte di utili e di consentire il rimborso del prestito effettuato per realizzare gli investimenti pubblici”.
Si tratta di uno strumento giuridico-amministrativo ormai evoluto ed utilizzato sia dallo Stato che da molte pubbliche amministrazioni per realizzare opere e servizi e che evita l’esborso di risorse pubbliche e che è in grado di garantire anche una gestione più efficiente. Come prevede la normativa un progetto di finanza deve essere corredato da un progetto di fattibilità, una bozza di convenzione, un piano economico-finanziario asseverato e una specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione proposta.
“La realizzazione di un project financing passa per diversi step burocratici prima della sua approvazione. Innanzitutto bisogna sottolineare come questo strumento rappresenta un massimo coinvolgimento del mercato, essendo possibile, secondo il dettato dell’art.193 del vigente codice degli appalti pubblici, che la proposta venga direttamente avanzata dal soggetto privato alla pubblica amministrazione che ha il dovere di analizzarla e di decidere se è compatibile rispetto ai programmi dell’Ente ed il relativo interesse pubblico. Questo passaggio rappresenta proprio la “prima” fase del project financing, ovvero ‘l’attestazione dell’interesse pubblico’ con la valutazione favorevole del progetto di fattibilità. Questa fase è di competenza del Consiglio comunale. La seconda fase è quella dell’approvazione del progetto di fattibilità e del suo inserimento degli strumenti di programmazione dell’Ente (Documento Unico di Programmazione). La terza fase consiste invece nella ‘messa a gara’ del progetto approvato”.
Ed ancora: “Dovrà quindi essere pubblicato un ‘bando’ ad evidenza pubblica della durata non inferiore a trenta giorni che ha il compito di verificare sul mercato la migliore proposta di concorrenza sul progetto proposto ed approvato. Questa fase è la più importante perché si tratta di definire la migliore proposta da realizzare rispetto al ‘progetto base’ proposto dal privato-promotore. L’ultima fase è quella dell’affidamento e della sottoscrizione della convenzione/concessione con il soggetto che primeggia nella graduatoria finale e che si aggiudicherà la realizzazione dell’opera e/o del servizio e che avrà la possibilità di sfruttare imprenditorialmente la concessione. Ovviamente i lavori per la realizzazione delle opere e dei servizi dovranno essere propedeutici allo sfruttamento della concessione, al fine di garantire lo schema del project financing. Il comma 4) del richiamato art.193 prevede che nel bando, l’ente concedente, dispone che il promotore può esercitare il diritto di prelazione rispetto alla migliore offerta presentata”.
Lo strumento della finanza di progetto rappresenta oggi, nello spaccato dell’ordinamento interno, uno dei più validi strumenti per garantire progettualità, interesse pubblico, sostenibilità imprenditoriale e garantire al contempo tutti i principi della direttiva bolkestein, ovvero di imparzialità, trasparenza, pubblicità e concorrenza. Per la Città di Gaeta questi strumenti potranno rappresentare un nuovo, vero e concreto sviluppo socio economico per trasformare radicalmente il nostro territorio.