Latina / Badante killer Mario Eutizia, emergono dettagli per identificare le vittime pontine

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LATINA – Oggi potrebbe rivelarsi una giornata fondamentale per chiarire qualche contorno sulla vicenda, ancora misteriosa, sollevata da Mario Eutizia, il 48enne ex badante di Napoli che, dopo aver confessato l’omicidio di quattro anziani di cui si occupava, è stato prima fermato e poi arrestato. I legali dell’uomo, gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, sono attesi presso gli uffici della Procura della Repubblica di Latina che – secondo il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Alessandra Grammatico – deve occuparsi per competenza territoriale del prosieguo delle indagini per verificare la veridicità del racconto reso venerdì scorso dall’uomo ai Carabinieri del comando provinciale di Caserta.

Eutizia ha dichiarato che le sue prime due vittime sarebbero state di Latina. Le aveva avute in cura nel 2014 quando aveva iniziato questa nuova attività professionale dopo che, a causa di un tumore al pancreas, aveva dovuto abbandonare quella di chef e di ristoratore. Se nell’interrogatorio di garanzia lunedì Eutizia si era avvalso della facoltà di non rispondere, dalle sette pagine di interrogatorio davanti i Carabinieri sono emersi alcuni elementi che potrebbero permettere l’identificazione delle due presunte vittime di Latina di cui il badante killer non ricorda più i nomi.

Sarebbero stati entrambi anziani: il primo, padre di un Vigile del fuoco, la seconda una donna, deceduta, dopo una breve agonia, all’ospedale Santa Maria Goretti. Gli avvocati Romano e Daniele oggi chiederanno di parlare con il pubblico ministero titolare del nuovo fascicolo. A loro dire il quadro clinico e psichiatrico di Eutizia è incompatibile con il carcere e formalizzeranno l’istanza di trasferire il loro assistito in una Rems che tra le province di Napoli e Caserta ha offerto la sua disponibilità ad accoglierlo.