Gaeta / Casa riposo Calegna, consigliere De Angelis: “abbiamo impressione di un baratto in maggioranza”

Attualità Gaeta

GAETA – Le clamorose esternazioni verbali rese sabato scorso in consiglio comunale dall’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi sul progetto in variante al Prg per la realizzazione da parte della società Pida srl di una casa di riposo in località Calegna stanno interrogando in questi giorni non poco la sempre più disorientata maggioranza che sostiene il primo cittadino in carica Cristian Leccese. L’interrogativo che campeggia in questi scampoli finali di estate è uno soltanto: quale sarà o quale potrebbe essere il ruolo politico che svolgerà il consigliere Magliozzi dopo aver fatto volare gli stracci verbali e aver definito “camerieri” (a servizio della proprietà della Pida naturalmente ) lo stesso sindaco, la segretaria comunale e i consiglieri di maggioranza?

L’ex sindaco prima del suo durissimo show dialettico – secondo condivisibile nella sostanza, un po’ sotto quella della forma- in consiglio comunale sabato mattina era in lizza per tornare in Giunta per ricoprire una delega, ai Lavori Pubblici, per la quale non dorme di notte da mesi. L’interessato giura affermando che, se avesse voluto, sarebbe tornato a fare l’assessore qualche settimana fa quando l’appena nominato Angelo Magliozzi si era dimesso dopo qualche settimana. Magliozzi avrebbe declinato la possibilità perché sarebbe stato inutile accettare la delega ricoperta per due anni da Simone Petruccelli dal momento che il capitolo destinato ai lavori Pubblici nel bilancio di previsione 2024 era praticamente vuoto. Il voto contrario sul progetto della “Pida srl” e, peggio, il violento atto d’accusa sulle “numerose illegittimità contenute” resteranno ora un fatto isolato o condizioneranno la formalizzazione o meno di questa nomina assessorile per l’ex sindaco di Gaeta e, di conseguenza, il ritorno (in concomitanza delle sue inevitabili dimissioni) in consiglio del primo dei non eletti della sua lista, Luigi Gaetani?

La maggioranza sulla “scheggia impazzita” rappresentata da Massimo Magliozzi avrebbe sperato nello stesso consiglio comunale un intervento, un’immediata e secca presa di posizione politica, che non c’è stata, del sindaco Leccese. Diversi consiglieri hanno fatto fatica a gestire quella pioggia di fango ricevuta che ha confermato come uno dei limiti del mitranismo, da 12 anni a questa parte, sia la mancanza di un coordinamento politico tra le diverse anime della maggioranza. Certamente dopo quello che è successo sabato, la stessa coalizione che ha vinto le elezioni nel giugno 2022 non si straccerebbe le vesti o reciterebbe alcuna mea culpa se Magliozzi in autunno, a causa di una sua probabile e a quanto esclusione dalla Giunta Leccese, dovesse tornare a sedere tra i banchi dell’opposizione come lo è stato nella prima metà della passata consiliatura. Che manchi la politica, quella con al P maiuscola, nella sempre più asfittica azione amministrativa gaetana la riprova è arrivata poi dalle contestuali assenze nell’ultimo consiglio comunale di sabato mattina dei capigruppo di due liste importanti della coalizione Leccese (Gaeta Democratica e Gaeta Tricolore), Pina Rosato e Marco Di Vasta, e dal voto a sorpresa sul progetto della Pida di altri due consiglieri comunali di maggioranza, Coscione e Costabile.

Si naviga a vista e – si accettano scommesse – questo modo di fare non è stato mai riscontrato nel corso dei due mandati amministrativi del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano. Anche in quel decennio è mancata una regia politica ma i risultati , importanti, conseguiti grazie ad una migliore azione amministrativa hanno mascherato un gap, una carenza, un’assenza che avvertivano quei pochi consiglieri comunali arrivati all’elezione grazie ad un sufficiente background politico-culturale dettato da una loro militanza partitica. Venuto meno questo elemento aggiuntivo i nodi sono venuti improvvisamente al pettine e le esternazioni di Magliozzi, avallate e favorite da una mancanza di coordinamento politico all’interno della maggioranza, hanno permesso di chiamare “camerieri” (con tutto il rispetto per la categoria professionale) il sindaco Leccese, il presidente d’aula Speringo, la segretaria comunale Cinquanta che, in attesa di formalizzare la tradizionale notizia criminis alla Procura, sono a loro volta rimasti religiosamente in silenzio.

Perché? Per carità cristiana o per salvaguardare una sempre più sfilacciata e quasi inesistente ragion di Stato. E se lo show dialettico di Magliozzi fosse stato studiato a tavolino in qualche bar di Gaeta per indebolire sul piano politico lo stesso (e silenzioso) sindaco Leccese? L’interessato sabato mattina ha preferito rimanere con la bocca cucita – e non poteva fare diversamente – quando c’è stato l’intervento politico più interessante dell’intera seduta.

Il capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello – come si evince nel video allegato – ha tenuto a sottolineare come dal “2012 la discussione politica nel consiglio comunale di Gaeta di fatto per una mera e strategica scelta a monte è stata azzerata, annullata. In aula arrivano ora solo gli adempimenti di legge che riguardano per lo più il bilancio e la materia contabile e chi pensa di utilizzarla per pianificare il futuro della città è sempre più costretto a ricredersi. La politica è letteralmente scomparsa e, rispetto a quanto avveniva nel passato, non ha più il sostegno dei dirigenti che, su decisione della politica che li nomina, ruotano come una giostra impazzita. Il consigliere Magliozzi merita la mia solidarietà, al di là del carattere folkloristico del suo intervento, quando sostiene che ‘bisogna essere attenti a quello che ci propina la maggioranza Leccese”.

Sul progetto della Pida due dirigenti dello stesso settore che si sono succeduti non hanno voluto esprimere il parere tecnico e la delibera è comunque arrivata così ed è stata approvata . “Penso – ha concluso il Capogruppo Dem – che ci sia un limite a tutto e questo limite è arrivato sabato mattina”.

Intanto emergono a cadenza quotidiana altri e significativi retroscena sul progetto presentato dalla Pida che, certificato positivamente dalla conferenza dei servizi (non capisco il consigliere Magliozzi quando parla di illegittimità quando diversi enti superiori al nostro, come la Regione, hanno espresso un parere positivo. Se ha qualcosa da ridire impugnasse al Tar del Lazio la delibera d’approvazione della variante al Prg – ha replicato il presidente d’aula Davide Speringo), ha visto contrapposta l’ex dirigente del settore urbanistica del comune di Gaeta, Stefania Della Notte, al suo successore Pietro D’Orazio. La prima in una lettera alla segretaria Cinquanta ha chiesto al secondo di non tener conto del suo parere favorevole del dicembre 2023 perché nel frattempo ha assunto un’altra responsabilità all’interno del comune di Gaeta. Della Notte era stata chiara a margine della conclusione della conferenza dei servizio nel novembre di un anno fa: “Portate il progetto della Pida per la sua approvazione nel primo consiglio comunale”.

Perché ciò non è avvenuto? Perché la politica ha fatto orecchie da mercanti? Ora è emerso un retroscena di cui si ignora l’esistenza: la Pida, di fronte all’immobilismo del comune nella prima parte del 2024, si è rivolto al Tar che ha condannato la Giunta Leccese al pagamento di 5000 euro di spese legali. Il consigliere di minoranza Franco De Angelis ha commentato: “Sono trascorsi ben 9 mesi perché un cittadino-imprenditore ricevesse una legittima risposta. Abbiamo l’impressione  – e l’ex sindaco Magliozzi ha ragione da vendere – che in consiglio comunale, sabato scorso, si sia consumato un baratto all’interno della maggioranza. E’ stato applicato un accordo che ha permesso ad una parte della maggioranza di approvare cinque progetti di finanza per il rinnovo per i prossimi vent’anni delle concessioni demaniali per altrettanti stabilimenti balneari ed un’altra di conseguire un impegno elettorale precedente al voto amministrativo del giugno 2022. E l’amico Massimo Magliozzi, nonostante il suo ruvido linguaggio, dall’interno della maggioranza l’ha capito prima di tutti”.

INTERVENTO VIDEO Emiliano Scinicariello, capogruppo Partito Democratico comune di Gaeta

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