ITRI – Le drammatiche vicende belliche della guerra iniziata il 7 ottobre scorso tra Israele ed Hamas a Gaza sono echeggiate, seppure indirettamente, giovedì nella terza e penultima serata dell’annuale edizione di “Krisis- nelle periferie dell’esistenza“, l’eterogenea rassegna itinerante che, organizzata dall’associazione “Respiriamo cultura”, è diventato un partecipato e riuscito percorso in cui cinema, letteratura e danza, facendo riscoprire alcuni degli angoli più suggestivi ed unici di Itri, sono sinergicamente alleati. E la seconda serata organizzata presso la Corte del palazzo municipale, nonostante le incerte condizioni meteorologiche, ha incassato un altro prevedibile sold out.
Ad aprire i battenti è stata ancora una volta la raffinata esibizione degli allievi della scuola “DanceArt” di Itri mentre a presentare e ad illustrare le molteplici chiavi di lettura di “Valzer non Baskir” sono stati, introdotti dall’applaudito direttore artistico Salvatore Mazziotti, la professoressa Donatella Del Bove ed il critico cinematografico di Fondi Marco Grossi. La pellicola di Ari Folman ha, per certi, versi, rispolverato le diverse tragedie provocate dall’invasione israeliana del Libano del 1982 con le stragi dei campi profughi di Sabra e Chatila.
Il regista in piena notte ha un appuntamento in un bar con un amico in preda a crisi ricorrenti durante le quali sistematicamente si ritrova inseguito da una muta di 26 cani. E’ lo stesso numero di cani che il protagonista ha dovuto fronteggiare ed uccidere durante la guerra in Libano di oltre 40 anni fa. Il giorno dopo Ari per la prima volta ritrova un ricordo di quel periodo della sua vita. Si tratta di un’immagine muta, per certi versi lancinante: lui stesso, giovane soldato che fa il bagno con alcuni commilitoni nel mare della capitale libanese, Beirut. Sente allora la necessità vitale di scoprire la verità di quella particolare e drammatica fase storica e, perché no, di se stesso. Per venirne a capo decide di andare ad intervistare in giro per il mondo qualche suo vecchio compagno d’armi. E Ari – ed è l’amarissima verità del film di Folman ormai quasi maggiorenne (è una produzione israeliana, tedesca e francese – più affonda nella sua memoria, più sente riaffiorare immagine nel frattempo scomparse).
L’atteso e gran finale di Krisis 2023 sarà nobilitato il 4 settembre presso il piazzale Rodari dalla partecipazione di Matteo Garrone regista del candidato al premio Oscar 2024 “Io capitano“, dal Giusto delle Nazioni Vito Fiorino e dall’apprezzato imprenditore Vincenzo Addessi, l’armatore di Itri di “Fra Diavolo” che ha sostenuto fattivamente lo skipper formiano Giovanni Di Russo per portare avanti poco di un mese fa il progetto “La Vela latina per la pace”.