GAETA – Hanno fatto indispettire non poco le dichiarazioni del sindaco di Gaeta Cristian Leccese che ha preferito attendere qualche giorno per commentare l’approvazione da parte di una dilaniata maggioranza consiliare cinque proposte di progetto di finanza finalizzate da altrettanti stabilimenti ed imprese balneari di Serapo a beneficiare del rinnovo, per i prossimi vent’anni, delle rispettive concessioni demaniali.
“Non abbiamo fatto bene ad uscire dall’aula ma le dichiarazioni davvero imbarazzanti del sindaco Cristian Leccese continuano ad alimentare sempre di più dubbi sulla correttezza e sulla legittimità delle procedure seguite dalla sola politica senza coinvolgere la competente parte tecnica del comune di Gaeta – hanno tuonato i consiglieri di minoranza Emiliano Scinicariello (Partito Democratico), Franco De Angelis (Insieme con Silvio D’Amante sindaco e Sabina Mitrano (Gaeta Comunità di Valore).
Le minoranze hanno preso atto, direttamente dal sindaco Leccese, come il comune di Gaeta abbia scelto lo strumento giuridico del progetto di finanza quando il comune non ha ancora la disponibilità, concreta ed operativa, del Pua, del piano di utilizzazione degli arenili. Leccese aveva annunciato come solo in questi giorni – che coincidenza – ha concluso la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) “che sarà oggetto di una conferenza di servizi di chiusura dell’iter dopo la quale il Pua potrà essere approvato definitivamente dal Consiglio comunale”. Insomma il comune di Gaeta sta offrendo garanzie tecnico-amministrative a cinque imprenditori che vogliono investire loro risorse economiche per la riqualificazione del litorale di Serapo ma fa outing e conferma quanto si sapeva da anni: il Pua è stato adottato dal Consiglio comunale con la deliberazione numero 53 del 2016 ma non è stato approvato. Ma è la stessa cosa?
I verbi apparentemente sembrano essere sinonimi ma non è così. Gli ostacoli da affrontare e superare sono ancora tanti ma il Sindaco ostenta ottimismo da tuti i suoi pori utilizzando correttamente il tempo del verbo al futuro: ”Il nuovo Pua consentirà all’amministrazione di poter definire nel dettaglio l’utilizzazione di tutti gli arenili, di migliorare i servizi, di concedere nuove concessioni, di ottimizzare gli ambiti e soprattutto di implementare strumenti nuovi per la riqualificazione delle strutture e dei servizi sugli arenili. Stiamo investendo sulla risorsa mare e sui servizi alla fruizione delle nostre straordinarie coste, elemento che crediamo fondamentale per rilanciare un nuovo sviluppo socio economico nella città”.
I consiglieri comunali De Angelis, Scinicariello e Mitrano confermano, dopo le novità del sindaco sul Pua, le loro perplessità sul metodo utilizzato dall’Amministrazione Leccese per l’approvazione dei cinque progetti di finanza, prossimi a raddoppiare nella prima seduta consiliare di settembre: “Se sino a sabato eravamo contrari, ora lo siamo ulteriormente. Eravamo e siamo ancora per la gara pubblica, in piena trasparenza e con partecipazione dei cittadini, delle forze datoriali e sindacali, dei tecnici; una procedura di gara con cui valorizzare la “’sorsa mare ‘ sia dal punto di vista turistico sia da quello ambientale, con cui dare dignità, sicurezza e certezze a chi lavora nel settore, con cui armonizzare un intero settore ed un’importante parte di territorio per i prossimi venti anni – hanno aggiunto De Angelis, Scinicariello e Mitrano – Invece l’amministrazione Leccese ha accettato, senza che vi fosse alcuna iniziativa pubblica, l’iniziativa privata che si è concretizzata nella presentazione di 5 project financing, presentati tutti contestualmente e gran parte di questi con professionisti – ingegneri o revisori – in comune. Abbiamo rilevato strane coincidenze, anomale per un’iniziativa privata che non dovrebbe essere stata coordinata: tre progetti su cinque redatti dagli stessi tecnici, tre progetti su cinque asseverati dagli stessi revisori e tutti e cinque presentati pressoché contemporaneamente. Ecco, per essere una libera iniziativa privata, le tante, troppe coincidenze fanno immaginare qualcosa di simile ad una intesa restrittiva della concorrenza, che per definizione si concretizza quando le imprese, invece di competere tra loro, si accordano al fine di coordinare i propri comportamenti sul mercato, violando la normativa sulla concorrenza. L’intero iter amministrativo dunque, dalla presentazione dei progetti fino alla loro votazione ha palesato molti dubbi in noi consiglieri di opposizione, sia per il metodo – come abbiamo più volte ribadito – sia nel merito dei progetti presentati. Semplicemente risibili, tanto per fare un esempio, alcuni business plan, addirittura offensivi per la Città e per i cittadini”.
Le minoranze hanno ora commentato anche la discussa approvazione della variante al Prg della società Pida srl, interessata, tra i distinguo della penultima e dell’attuale dirigente del settore urbanistica del comune, Stefania Della Notte e Pietro D’Orazio, a realizzare un casa di riposo per anziani nel quartiere di Calegna.
La maggioranza alle assenze dei capigruppo di Gaeta Democratica e di Gaeta Tricolore, Pina Rosato e Marco Di Vasta, ha dovuto ingoiare altri tre rospi, le sorprendenti astensioni dei consiglieri Coscione e Costabile ed il velenosissimo voto contrario dell’ex sindaco Massimo Magliozzi. E’ arrivato dopo un duro intervento che la segreteria generale e la presidenza del consiglio comunale di Gaeta (oltre che l’amministrazione della Pida srl) non potranno fare altro che inviarlo alla Procura di Cassino appena sarà pubblicata la delibera consiliare competente. Magliozzi – come si ricorderà – aveva parlato di “intrallazzi”, di accordi pre-elettorali che “ora si concretizzano” definendo “camerieri” la segretaria Generale, i dirigenti, il sindaco ed il presidente del Consiglio comunale Davide Speringo: “Magliozzi – hanno aggiunto i tre consiglieri di opposizione – definendo ‘camerieri’ un po’ tutti li considera al servizio di qualcuno. Nel descrivere l’iter amministrativo ed istruttorio della pratica, oltre ad evidenziare le carenze che la stessa minoranza ha sottolineato, ha addirittura parlato esplicitamente di ‘intrallazzi’, di ‘avvisi di garanzia’ e di ‘indagini’ che tra un anno, a suo dire, potrebbero mandare ‘tutti a casa ‘”.
“Noi dell’opposizione – hanno aggiunto Scinicariello, De Angelis e Mitrano – siamo da sempre accusati dalla maggioranza Mitrano-Leccese di assumere toni minacciosi e addirittura di atteggiamento ‘camorristico’ (da Leccese in campagna elettorale) e ‘terroristico’ (dall’Assessore Luca Gallinaro in un recente Consiglio Comunale), per il solo fatto di segnalare anomalie negli atti amministrativi, documentandole sempre, e chiedendo dapprima spiegazioni e ravvedimenti in sede politica, poi ove necessario denunciando a chi di competenza. Siamo curiosi adesso di capire cosa ne pensino il sindaco Leccese, il Presidente del consiglio e la maggioranza tutta dell’intervento di Magliozzi, e se esprimano lo stesso sdegno e gli stessi termini riservati a noi dell’opposizione. Siamo curiosi di capire se il Segretario Generale abbia ravvisato nelle parole di Magliozzi elementi da segnalare ad altri organi o se, magari, questi ultimi stiano già provvedendo a prescindere da eventuali segnalazioni”.
Sul piano politico la conclusione del centro sinistra gaetano non ammette sconti: “Da questo Consiglio comunale l’Amministrazione Leccese esce con una maggioranza spaccata e, supponiamo, anche un po’ preoccupata per le conseguenze dei voti espressi, un assetto dirigenziale dell’ente messo pesantemente sotto accusa, un provvedimento sui balneari suscettibile di ricorsi e conseguenti ricadute erariali, una variante urbanistica che – per tutto quanto dichiarato in Consiglio – non può non essere attenzionata altrove. Insomma, un capolavoro masochistico di ‘non politica’. Chapeau a Leccese ed al suo 65%!” – hanno concluso i tre rappresentanti dell’opposizione.