SANTI COSMA E DAMIANO – Il comune di Santi Cosma e Damiano, se può, faccia qualcosa per fronteggiare la devastante piaga degli incendi che, oltre a devastarlo, stanno mettendo in discussione in dissesto idrogeologico del territorio. E’ il preoccupante monito che il capogruppo di minoranza al comune dei Santi Medici, Carmela Cassetta, ha rinvolto in una lettera aperta al sindaco Franco Taddeo. Sono 48 ore che le fiamme hanno incenerito la rinomata pinetina di Santa Maria e Fuschi ma anche altre zone del territorio e “stanno mettendo in pericolo non solo l’ambiente e la natura circostante ma stanno anche generando potenziali rischi per il dissesto idrogeologico”. Da due giorni stanno operando ininterrottamente i mezzi aerei (Canadair e elicotteri) della Protezione civile della Regione Lazio – stanno facendo la spola con il tratto di litorale di Marina di Minturno – e per effettuare il lanci d’acqua il comune ha dovuto chiudere al traffico per motivi di sicurezza un tratto di strada di via XII Maggio.
Ma il comune di San Cosma e Damiano avrebbe potuto esercitare un ruolo preventivo? Carmela Cassetta pensa di sì nel momento in cui scrive che “durante le campagne elettorali sono state avanzate promesse di utilizzare droni e fototrappole per prevenire queste catastrofi, ma ad oggi non abbiamo visto concretizzarsi tali misure di prevenzione. Gli incendi – sottolinea – rappresentano una minaccia grave e urgente, e necessitiamo di trasparenza sulle azioni messe in atto per fronteggiare questa emergenza”.
Gli operatori stanno agendo anche a terra ma il rischio di incappare in mine antiuomo risalenti alla Seconda Guerra Mondiale resta altissimo. Intanto, oltre alle fiamme di quasi sicura natura dolosa, la comunità aurunca sta vivendo sulla sua pelle la piaga dei furti domestici. I Carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Formia hanno alzato al massimo il livello di “attenzione” sul territorio ma questo stato di cose – ha aggiunto il capogruppo Cassetta nella lettera al sindaco Taddeo – sta creando “un clima di insicurezza diffuso tra i cittadini”.
Da qui la richiesta di conoscere “quali strategie sono state adottate per garantire la sicurezza dei nostri concittadini e proteggere le nostre case da queste intrusioni”. E non è escluso che possa esserci un collegamento tra l’emergenza ambientale degli incendi e quella sociale dei furti in abitazione che meritano un intervento interistituzionale ai massimi livelli.