Il mese di settembre alle porte segnerà non solo la ripresa dell’attività produttiva, ma rappresenterà anche un momento cruciale per tracciare l’agenda economica e sociale del Lazio per il 2025. E pertanto è di fondamentale importanza “adottare un modello partecipativo che individui i veri volani dell’economia regionale, con particolare attenzione al turismo e all’export farmaceutico, che si sono rivelati fondamentali per il nostro territorio”. E’ la ‘ricetta’ suggerita dall’Ugl Lazio che, a fronte di un’offerta di lavoro che “continua a crescere”, considera “prioritario garantire occupazioni stabili e di qualità, soprattutto per i giovani e per chi è in cerca di nuove opportunità”.
In effetti i dati dell’ultimo rapporto annuale di Bankitalia sono incoraggianti: il Lazio ha dimostrato di essere una delle locomotive economiche d’Italia, con segnali positivi soprattutto nei settori dei servizi e del turismo. Il settore turistico, infatti, continua a registrare una fase di crescita. Nei primi otto mesi dell’anno, le presenze di visitatori stranieri sono aumentate e, nei primi sei mesi, la spesa dei turisti ha registrato una crescita significativa. Anche il settore manifatturiero, pur mostrando un ritmo di crescita più moderato, vede brillare il comparto farmaceutico, con un boom delle esportazioni.
“Questo risultato è frutto degli investimenti innovativi che hanno rafforzato la competitività delle industrie farmaceutiche laziali – tiene a precisare l’attivo segretario laziale dell’Ugl Armando Valiani. Snocciola, poi, altri dati e considerazione. Dallo scorso gennaio – a suo dire – “l’occupazione è aumentata a un ritmo analogo a quello nazionale, anche se le ore lavorate sono rimaste stabili. Tuttavia, ci preoccupa la debolezza del settore edile, soprattutto per le imprese che lavorano su commesse pubbliche. È evidente la necessità di una politica mirata sugli investimenti e sullo sblocco delle opere pubbliche per rilanciare l’edilizia. Le recenti azioni della Regione sull’urbanistica e le convenzioni firmate tra Comune e Regione potranno dare nuova linfa al settore”.
Un altro punto cruciale riguarda gli strumenti che possono rendere il Lazio ancora più attrattivo per le aziende. La Zona Economica Speciale (Zes) e la Zona Logistica Speciale (Zls) “sono – aggiunge Valiani – due strumenti fondamentali che devono essere implementati anche nella nostra regione. Queste agevolazioni potrebbero consolidare la qualità e la competitività delle imprese e offrire maggiori tutele alle famiglie delle province. Negli ultimi mesi, si sono intensificati i confronti tra politica, enti datoriali e sindacati per discutere l’importanza di questi strumenti. Tuttavia, se non fossero applicabili, sarà necessario creare soluzioni simili per garantire alle aziende del Lazio le stesse opportunità di crescita delle altre regioni del Mezzogiorno”. Altro argomento da affrontare – suggerisce il quarto sindacato italiano – sarà la formazione e la certificazione delle competenze. Il segretario Valiani le considera “un Pilastro per la Qualità del Lavoro” ma considera “essenziale porre grande attenzione alla formazione e certificazione delle competenze dei lavoratori e delle lavoratrici. Questo elemento fondamentale può migliorare significativamente la qualità del lavoro e la competitività delle aziende laziali. Implementare programmi di formazione continua e certificare le competenze acquisite non solo permette ai lavoratori di crescere professionalmente, ma rende anche il nostro territorio più attrattivo per nuovi investimenti. È attraverso la valorizzazione delle risorse umane che possiamo costruire un futuro solido e prospero”.
Il sindacato, poi, non trascura – anzi chiede di affrontarlo con “determinazione” – un altro problema, quello legato alla bassa natalità: “Richiede politiche mirate e interventi concreti per garantire un equilibrio sostenibile tra vita lavorativa e familiare. In quest’ottica, l’abbattimento della pressione fiscale potrebbe rappresentare – ha concluso Valiani – un ulteriore incentivo per supportare le famiglie e promuovere la natalità, migliorando così la qualità della vita e favorendo una crescita demografica equilibrata”.