LATINA – Nel pomeriggio di ieri, a Latina, si è verificato un incidente sul lavoro all’interno di un’azienda impiantistica col tragico bilancio di un morto di 58 anni ed alcuni feriti. “Rivolgo le mie più sentite condoglianze alla famiglia del lavoratore che ha perso la vita nel tragico infortunio avvenuto in una officina metalmeccanica, a Latina. Stiamo monitorando da ieri sera le condizioni dell’operaio gravemente ferito e ricoverato al San Camillo di Roma” – lo scrive su X il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca.
“Ancora una morte sul lavoro, ora l’indignazione non basta più, è fondamentale rafforzare i controlli, migliorare la formazione e investire in sicurezza, per garantire a tutti i lavoratori condizioni di lavoro adeguate e protette, perché la dignità del lavoro passa anche dal diritto alla vita. Esprimiamo le nostre più profonde condoglianze alla famiglia dell’operaio morto a Latina a seguito dell’esplosione di un serbatoio di gas presso una ditta di impiantistica e ci auguriamo che migliorino le condizioni del secondo operaio rimasto ferito. Auspichiamo che le autorità competenti chiariscano completamente le circostanze di questo ennesimo dramma. Solo un impegno congiunto può fermare questa inaccettabile strage silenziosa” – ha scritto in una nota il gruppo del Movimento cinque stelle alla Regione Lazio.
Anche il Partito Democratico, nelle voci del segretario provinciale Omar Sarubbo e responsabile provinciale del Lavoro, Paolo
Proprio l’altro ieri l’Inail ha comunicato gli ultimi dati delle morti sul lavoro. «“Numeri impressionanti – afferma il responsabile provinciale del Lavoro, Paolo Bovieri – che li ricorda: 577 incidenti mortali dall’inizio dell’anno, con aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le denunce di infortunio nei primi sette mesi del 2024 sono cresciute dell’1,7% per un totale di oltre 350.000 rispetto a luglio dello scorso anno. Uno scenario allarmante che non può essere ignorato. L’incremento di morti bianche confermato dal recente rapporto dell’Inail testimonia il fatto che non si fa abbastanza per arginare il fenomeno, soprattutto a livello governativo. Un vero e proprio bollettino di guerra, una guerra che lo Stato sta perdendo. Si stanzino più risorse per la prevenzione e la salvaguardia della vita e della salute delle persone che lavorano. Non è accettabile che in un Paese che eleva il lavoro a diritto costituzionalmente garantito non ci si preoccupi abbastanza di tutelarlo”.
E davanti a questa tragica notizia non si tirano indietro neanche i sindacati. Sono intervenuti in una nota congiunta Paolo Capone,
(In copertina immagine di repertorio)