SAN FELICE CIRCEO – “A Sua Santità Papa Francesco – Prefettura della Casa Pontificia- Casa Santa Marta – 00120 Città del Vaticano“. E’ l’indirizzo del destinatario che campeggia sul retro della lettera scritta da alcuni residenti e turisti di San Felice Circeo che per chiedere la riapertura al culto della “stupenda” Chiesa dell’Immacolata da loro “molto amata, che risulta definitivamente chiusa dal mese di settembre 2020”. Hanno deciso di porre direttamente nelle mani di Sua Santità la richiesta di veder riaprire i battenti dopo “lavori di restauro, ristrutturazione e consolidamento da effettuarsi su tutto il complesso” annunciati qualche anno fa insieme a lavori di “manutenzione straordinaria”.
E’ una componente emotiva molto forte che ha consolidato un legame altrettanto solido ed emblematico con questo edificio ecclesiale, quello che ha spinto questi cittadini a dar vita alla missiva, tant’è che in un passaggio della stessa si legge: “Desideriamo condividere con Lei l’importanza che ha assunto per tutta la cittadinanza di San Felice Circeo tale edificio di culto; non solo dal punto di vista storico culturale (architettonico e storico-artistico, peraltro unico esempio di architettura Mediterranea al Circeo realizzato dell’Arch. Clemente Busiri-Vici, che vi ha impresso, nelle forme architettoniche e nell’uso del colore, la sua massima espressione creativa), ma per quello che l’edificio di culto rappresenta da generazioni di sanfeliciani da oltre cinquant’anni. In esso hanno ricevuto i sacramenti del battesimo, cresima e del matrimonio; l’hanno frequentata abitualmente nelle messe domenicali e da oltre 30 anni hanno celebrato, nelle festività più importanti dell’anno, con i canti di un proprio coro stabile. Tutto ciò lo possiamo affermare non solo per la popolazione dei residenti, ma anche per coloro che per decenni sono venuti in villeggiatura nel territorio del Circeo”.
E, proseguendo, raccontano: “Desideriamo inoltre portare a Sua conoscenza, a conferma dell’attaccamento della popolazione locale alla chiesa dell’Immacolata, che la costruzione delle medesima fu realizzata interamente da operai sanfeliciani, per volere di Italo
Gemini, con il benestare dell’On. Giulio Andreotti che vi partecipò all’inaugurazione e successivamente, durante molti anni a seguire, alle
celebrazioni domenicali”.
I fedeli promotori dell’iniziativa si avviano a conclusione formulando la richiesta: “Con estremo rispetto siamo a chiederLe il Suo interessamento affinché almeno l’edificio di culto possa essere riaperto nuovamente ai fedeli (anche con le eventuali parzialità del caso) per la celebrazione delle funzioni religiose, o soltanto per andare a cercare quell’attimo di silenzio e raccoglimento dentro ad
uno spazio così speciale. A giugno 2024 ricorrevano i 70 anni dall’inaugurazione di questa Chiesa, peccato averli festeggiarli con la struttura chiusa. L’auspicio di noi tutti è di poter festeggiare, tutti insieme, la prossima Festa dell’Immacolata, l’8 dicembre. Sappiamo che Lei ha moltissimi impegni , ma qualora volesse e potesse venir a visitare la Chiesa dell’Immacolata e poi San Felice Circeo, tutta la cittadinanza sarebbe lietissima di ospitarla e di accoglierla”.
Dietro la lettera c’è una raccolta firme di cui si sta occupando un gruppo spontaneo di cittadini di San Felice Circeo che si racchiude sotto la definizione di “Amici della chiesa dell’Immacolata” che, visto il successo che questa iniziativa propedeutica ha riscosso, hanno deciso di proseguire nella raccolta. “La lettera è partita” – raccontano gli “Amici della chiesa dell’Immacolata” – ma vista la grande e sorprendente adesione, il comitato spontaneo ha deciso di continuare la raccolta firme, indicando tramite i social le diverse attività commerciali dove è possibile ancora evadere le numerose richieste di sottoscriverla”.
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