LENOLA – Accusato di aver provocato l’attentato incendiario che nel settembre 2023 distrusse la Citroen C/3 del sindaco di Lenola Fernando Magnafico , il 42enne Vincenzo Zizzo deve rimanere, almeno per il momento, in carcere. Lo ha sentenziato il Riesame (presidente Annalisi Pacifici, a latere Olga Manuel e Antonella Bencivinni) che ha confermato, al termine di una discussione durata oltre tre ore avvenuta alla presenza, tra gli altri, del sostituto Valentina Giammaria, l’ossatura dell’ordinanza emessa il 2 agosto dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese e notificata il 10 dai Carabinieri della compagnia di Terracina allo stesso Zizzo.
I legali dell’uomo, gli avvocati Giulio Mastrobattista ed Athena Agresti, avevano chiesto invece l’annullamento o, in subordine, la modifica della misura cautelare adducendo – come peraltro avevano fatto rilevare in occasione dell’interrogatorio di garanzia davanti allo stesso Gip Molfese – quale motivazione l’assenza degli elementi probatori prodotti dalla Procura di Latina nel corso degli ultimi mesi. I giudici del Tribunale della libertà si sono riservati 45 giorni di tempo per depositare le motivazioni della loro decisione nei confronti di Zizzo ma i suoi difensori hanno già annunciato ricorso in Cassazione.
Il Riesame ha riformulato, invece, il provvedimento cautelare per Zizzo annullando i capi d’imputazione relativamente al possesso di un quantitativo di cocaina e all’estorsione compiuta ai danni di un pusher di Lenola per il mancato pagamento di una partita di droga. Resta ai domiciliari, intanto, la seconda persona arrestata – era finita ai domiciliari – il 10 agosto scorso. Il Riesame al 49enne Pasquale Spirito ha confermato l’imputazione circa il possesso di 10 chilogrammi di hashish mentre ha riformulato, annullandolo, il capo di imputazione inerente la disponibilità di un etto di cocaina.