FROSINONE – Mappare il PD di Frosinone dopo quello di Roma, per rompere un sistema di potere cristallizzato, lontano dai bisogni dei cittadini e che è ai margini quando si tratta di prendere decisioni fondamentali per il destino della nostra provincia.
La richiesta, rivolta a iscritti, amministratori, segretari di circolo e dirigenti PD è lanciata dalla Consigliera Regionale del PD Daniela Bianchi
“Ero a sentire Fabrizio Barca, l’altra sera alla Festa dell’Unità di Roma – racconta al Consigliera. – C’era molta attesa, tanta gente, molte domande inespresse. A giudicare dalle reazioni, più o meno composte, un effetto il suo rapporto sul PD romano l’ha già avuto, le discussioni suscitate. Il riferimento è allo studio di Barca che ha analizzato, in maniera più scientifica possibile, l’attività dei 110 circoli PD di Roma. Il risultato è che 27 circoli andrebbero chiusi perché dannosi, classificati come “Il potere per potere”. Circoli in cui “ gli interessi particolari prevalgono, sovrastano o annullano gli interessi generali dei cittadini del territorio. Il circolo è “di qualcuno” (monopolio) o è l’arena di uno scontro di poteri. Il partito blocca il confronto sui contenuti e premia la fedeltà̀ di filiera, emargina gli innovatori. “-
“Uno studio da utilizzare per una sana riflessione e autocritica – riprende Bianchi – E non solo per il PD romano, ma anche per le federazioni provinciali del Lazio come Frosinone. Infatti molte delle criticità emerse dal rapporto non sono appannaggio dei soli circoli capitolini ma sono realtà in molti altri.
Spero che l’azione di Barca su Roma possa ripetersi anche per Frosinone, con l’organizzazione a breve di un’iniziativa per capire come e da dove iniziare.
Perché della mutazione genetica dei luoghi di rappresentanza partitica dovremmo interrogarci compiutamente. Della fragilità della democrazia che stenta a produrre beni pubblici e a guidare l’innovazione anche. Oramai, a qualsiasi livello, lo schema scontato è quello della polemica, della contestazione, della divisione in blocchi, indistinti che hanno a che fare principalmente con il rapporto che si ha con il potere (nel nostro caso, i blocchi sono due).
E’ la grande frattura nel rapporto tra cittadini e politica che si è compiuta negli anni ’90. Sono gli anni in cui si assiste ad una caduta verticale della mediazione e alla reinvenzione improvvisata di nuove tradizioni e identità. La politica perde il suo ruolo di antenne piantate nella società e con esso gli strumenti per gestire i contraccolpi di una innovazione continua. E operare nel vuoto delle mediazioni l’ha costretta ad inasprire il linguaggio, semplificare i temi, banalizzare il messaggio.
La domanda adesso è, il PD ce li ha gli anticorpi per rilanciare il processo di rilancio sistemico della rappresentanza e dei luoghi di mediazione? Abbiamo la forza e il coraggio di rompere quei centri di potere cristallizzati nel tempo per liberare energie nuove? Perché l’obiettivo principale deve essere questo: tornare a lavorare per gli interessi dei cittadini e non per la conservazione del potere o la spartizione di ruoli e poltrone. Ce l’abbiamo la possibilità di fare questo?
In questi giorni su questa provincia si sono levate più voci che chiamano ad una scelta di responsabilità, penso al Sindaco Domenico Alfieri, al collega Consigliere Regionale Marino Fardelli, appelli di cui riconosco la nobiltà di intenti ma che giocano ancora dentro uno schema oramai deteriorato che ha a che fare proprio con quelle cose che il rapporto Barca ha stigmatizzato. E allora faccio un appello a loro e ai tanti iscritti, dirigenti, sindaci liberi, elettori, di dare voce all’appello e chiedere ad Orfini e Renzi di ampliare il raggio di azione del metodo Barca e portarlo qui da noi.
Circolarità di informazioni, feudi che si aprono, dibattito, analisi e sintesi. Un’opportunità per la Federazione Provinciale di Frosinone per lasciare le posizioni di sopravvivenza in cui le aree del partito si sono rintanate, internate, ponendosi al margine delle decisioni fondamentali per il futuro della provincia.
Per aprire una discussione concreta, che trovi, o almeno tenti di trovare, risposte alle domande che rimangono irrisolte e portano spesso la dirigenza del PD frusinate a fuggire le risposte condivise e collettive, contraendo l’azione del partito fino all’ immobilismo o peggio al contrasto.
Sarebbe opportuno alla vigilia di una stagione decisiva in cui il PD dovrà giocare un ruolo fondamentale. Sarebbe un bene. Sarebbe bello. Sarebbe PD.”