FORMIA – Il commissariato di Polizia di Formia sta cercando di ricostruire in tutti i suoi aspetti ( non escludendo eventuali responsabilità dei singoli) la misteriosa vicenda di cui è stata protagonista, suo malgrado, nel pomeriggio di venerdì una studentessa di 13 anni di Scauri alle prese con il disturbo dello spettro dell’autismo. Lo scenario di questa storia, ancora tutta da definire e chiarire, è stato il liceo linguistico-pedagogico “Marco Tullio Cicerone” che S. frequenta da due giorni soltanto. Come capita in queste vicende le versioni sono sempre diverse e contradditorie e per questo motivo la famiglia della 13enne di Scauri – seguita dall’avvocato Marco Moccia – ha chiesto che a fare chiarezza sia la Polizia, la stessa che ha contribuito, dopo cinque ore, a dare un epilogo positivo all’intera storia.
S., dopo cinque ed interminabili ore, è stata trovata, impaurita e scossa, in un luogo che probabilmente non ha mai visto sinora, la frazione collinare di Castellonorato a Formia. La studentessa di Scauri vi è arrivata bordo di un pullman del servizio del trasporto urbano di Formia “Atp” quando, invece, avrebbe dovuto prendere il primo bus del Cotral e tornare a casa a Scauri. Gli accertamenti della Polizia sono finalizzati a ora a ricostruire la corretta gestione dell’uscita da scuola di un’adolescente alle prese con il disturbo dello spetto dell’autismo.
Sono stati rispettati tutti i protocolli di legge previste per queste situazioni? La famiglia sostiene che S. sia uscita dal plesso di via Olivetani senza essere accompagnata dal personale scolastico preposto per gli studenti colpiti da queste patologie. Il giorno prima, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, a prendere S. era stato uno dei suoi nonni al quale era stato fatto rilevare come non fosse completamente corretta la delega per riabbracciare la nipote. Il liceo linguistico pedagogico naturalmente si difende ribadendo la correttezza del suo operato. Resta il fatto che S. venerdì è uscita di scuola e, in completa autonomia, raggiungeva il piazzale antistante la stazione di Formia mentre le altre studentesse di Scauri e Minturno si dirigevano verso Molo Vespucci, sede della stazione marittima e del capolinea dei bus extraurbani del Cotral.
S. invece, inconsapevolmente prendeva il pullman sbagliato, quello dell’Atp, che terminava la sua corsa in piazza Monte Tripoli, a Castellonorato, a dieci chilometri di distanza. Quando S. non aveva fatto ritorno a casa, scattava l’allarme da parte dei suoi genitori e familiari che promuovevano un tam tam sui social per porre termine alla misteriosa scomparsa della studentessa scaurese. Sono state vissute cinque ore miste di angoscia e di terrore ed una prima e fondamentale svolta si registrava quando delle ricerche veniva investito un autista del Cotral amico di famiglia della 13enne.
L’uomo rispondeva di non aver visto S. ma chiedeva il coinvolgimento dei colleghi della cooperativa Atp. Uno di loro, alla guida del bus diretto venerdì pomeriggio alle 13.30 con destinazione le frazioni di Maranola, Trivio e Castellonorato, garantiva una svolta fondamentale alle ricerche confermando di aver visto sul mezzo una ragazzina impaurita e soprattutto molto spaesata. E’ bastato questo per circoscrivere le indagini nella minuscola frazione di Formia dove, dopo cinque ore da quella misteriosa uscita di scuola, veniva localizzata e abbracciata S. che, spaventata e traumatizzata, riusciva a trovare la calma e serenità solo quando poteva riabbracciare i genitori, in lacrime, presso il commissariato di Polizia.
La vicenda si è conclusa nel miglior modo possibile ma la gestione delle fasi di uscita da scuola di S. andrebbe chiarita nell’interesse di tutte le parti, in primis dello stesso liceo linguistico-pedagogico “Marco Tullio Cicerone” di Formia.