LATINA – Si svolgeranno il 17 settembre le operazioni di riesumazione, presso il cimitero di Vibonati (Salerno) dove è sepolto dagli inizi dello scorso marzo, di Gerardo Chintemi , l’anziano deceduto all’età di 96 anni che il suo ex badante, il 48enne Mario Eutizia, ha confessato di aver ucciso con la fiale letale lo scorso 4 marzo. Lo ha deciso il sostituto procuratore della Repubblica di Latina Marco Giancristoforo, il magistrato a cui è stato affidato per competenza territoriale il fascicolo per appurare la veridicità della confessione di Eutizia che ai Carabinieri e ai pm della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha dichiarato di aver ucciso quattro suoi ex pazienti, i primi dei due dei quali nel 2014 proprio a Latina.
Dopo la riesumazione del cadavere la Procura di Latina ha disposto l’autopsia di Chintemi e l’esame, in programma presso l’obitorio dell’ospedale di Agropoli, sarà compiuto dal medico legale dell’Università Tor Vergata di Roma Gianluca Marella con l’assistenza della tossicologa Maria Chiara David. E le ricerche che devono compiere i due periti nominati dalla Procura saranno circostanziate per definire “la natura, le cause e l’epoca della morte di Chintemi. Nello specifico i due periti della Procura di via Ezio, chiamati ad effettuare il prelievo di materiale biologico per essere sottoposto a esami istologici e tossicologici, dovranno accertare l’eventuale presenza (oltre che nelle flebo già sequestrate) di sostanze tecniche esogene, tra cui residui dei farmaci Talofen e Trittico come indicato dalle dichiarazioni rese da Eutizia ai Carabinieri del comando provinciale di Caserta durante la sua confessione shock.
Se il dottor Marella ha già chiesto 60 giorni di tempo per compiere quanto richiestogli dalla procura di Latina, alla riesumazione e alla successiva di Chintemi parteciperanno due consulenti di parte nominati dai legali (gli avvocati Romano Gennaro e Antonio Daniele) dell’ex badante napoletano: si tratta del medico legale Pasquale Monetti e di uno luminari italiani della tossicologia, il professore universitario Vito De Novellis . E mentre il pm Giacristoforo decideva le modalità di riesumazione del cadavere dell’ultima vittima (in ordine di tempo) che sarebbe stata uccisa da Eutizia, i Carabinieri della compagnia di Latina e del nucleo operativo e radiomobile notificavano all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere una nuova ordinanza di custodia cautelare a Mario Eutizia.
Si è trattato di un adempimento formale necessario dopo che il fascicolo sul conto del 48enne è stato inviato per competenza territoriale a Latina. Ad emettere il provvedimento cautelare, su richiesta del dottor Marco Giancristoforo, è stato emesso dal Gip del Giuseppe Cario. Eutizia è ancora rinchiuso nel carcere sammaritano perché è lì che a fine agosto si autoaccusò delle morti, ha visto il suo fascicolo d’indagine passare nelle mani dei magistrati pontini, perché i primi due omicidi sarebbero avvenuti proprio nel capoluogo. Dopo l’esame di tutto quanto prodotto dalla procura, il Gip del Tribunale di Latina ha quindi emesso l’ordinanza che è stata notificata ad Eutizia dai militari della stazione di Latina e da quelli del nucleo operativo e radiomobile. La difesa dell’ex badante attenderà ora la fissazione dell’interrogatorio di garanzia che dovrà essere svolto davanti il dottor Cario. Dopodichè deciderà se impugnare il provvedimento cautelare al Riesame o, in alternativa, in considerazione dell’assai precario quadro clinico dell’uomo, chiedere allo stesso Tribunale il ricovero di Eutizia in una Rems (che sarebbe stata già individuata tra le province di Caserta e Napoli) per avviare una difficile fase di recupero.