SABAUDIA – Aveva deciso di salire su quell’aereo per Roma Fiumicino, in cui lavorava come hostess, nonostante il malore che l’aveva colpita alcuni minuti prima. Emergono altri dettagli sulla morte, avvenuta sabato, sull’aereo in cui lavorava come assiste di volo di Gabriella Cario, di soli 56 anni, che ha lasciato attonita ed incredula l’intera comunità di Sabaudia. La signora Cario, che lascia il marito e tre figli, è stata vittima di un infarto mentre l’aereo aveva cominciato le operazioni di decollo dall’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria con destinazione quello di Fiumicino.
“Abbiamo saputo che Gabriella non vedeva l’ora di tornare a casa per stare con i suoi familiari e con i tre figli” – ha dichiarato un sconvolto sindaco di Sabaudia Alberto Mosca. Il Primo Cittadino, insieme al suo vice Giovanni Secci, ha espresso parole di vicinanza e ha manifestato le condoglianze, sue e dell’amministrazione comunale, alla famiglia di Gabriella che, “nonostante non fosse di Sabaudia (Gabriella era napoletana d’origine), non vedeva l’ora, appena conclusi i suoi turni di lavoro, di farvi ritorno per stare con la sua famiglia. E questo cliché si è ripetuto a Reggio Calabria dove la hostess 56enne aveva accusato un primo malore nelle fasi che hanno preceduto la partenza del volo Airways AZ 1156 dell’areo della compagnia Ita in cui era di servizio. Gabriela era stata invitata a sottoporsi ad alcuni controlli medici ma aveva risposto di no per tornare prima possibile a casa. Trascorrevano alcuni minuti e la donna veniva colpita da un altro malore che, alla presenza dei suoi colleghi di lavoro e dei passeggeri scioccati, le si rivelava fatale. I soccorsi sono stati tempestivi ma per la hostess di Sabaudia non c’erano purtroppo più nulla da fare”.
(In copertina immagine di repertorio dal web)