Itri / Incidente sul lavoro e morte di Giancarlo Ciappino, sentenza prevista a fine ottobre

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ITRI – E’ giunto alle sue ultime battute davanti il Tribunale di Cassino un processo delicato – la sentenza è prevista a fine ottobre – su un grave incidente sul lavoro verificatosi sette anni fa, il 10 febbraio 2017 in un cantiere edile in località “Le Cupe”, a ridosso del centro abitato di Itri. Un guasto meccanico del mezzo di cui la vittima era alla guida sino a quel momento o una triste fatalità. E’ uno degli interrogativi cui sta cecando di rispondere il dibattimento dopo le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Formia e della stazione di Itri coordinate all’epoca dal sostituto procuratore Roberto Nomi Bulgarini. A perdere la vita fu Giancarlo Ciappino, un operaio di 57 anni originario di San Castrese, una frazione di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta.

Dipendente di una società di calcestruzzi di Gaeta, l’uomo aveva appena scaricato la betoniera di cui era alla guida in un cantiere aperto per la costruzione di una civile abitazione. Secondo i Carabinieri l’uomo, prima di abbandonare il cantiere, è sceso per salutare gli altri operai impegnati nel gettito di alcuni pilastri. La betoniera, lasciata in sosta in una stretta e ripida salita, avrebbe travolto improvvisamente il 57enne contro un vicino costone roccioso probabilmente a causa del freno a mano non completamente tirato per terminare la sua breve corsa in un dirupo sottostante. Ma non si escluse che possa esserci stato un contestuale cedimento del terreno, misto a roccia, allentato dopo la pioggia il giorno prima.

Ora sono sotto processo Gennaro Rosato, 57enne di Castelforte, amministratore unico della società “La Garigliano Srl”; Aurelio Beato, 67 anni di Santi Cosma e Damiano, amministratore legale della società “Gaeta Calcestruzzi Srl”; Giuseppe Fusco e Laura Parisi, rispettivamente, 60 e 45 anni di Itri, committenti dei lavori edili commissionati alle due società ritenute responsabili di omicidio colposo in concorso e di numerose violazioni in tema di edilizia.

Il giorno della tragedia i soccorsi di Ciappino furono immediati e tempestivi ma anche inutili: l’uomo morì durante le fasi del decollo di un’eliambulanza del 118 per la gravità delle lesioni e ferite riportate a causa dell’investimento del mezzo meccanico.