VENTOTENE – Ha ottenuto il successo che meritava la scuola di formazione politica che, organizzata dal gruppo dei Socialisti e dei Democratici presso il parlamento europeo, ha tentato di affrontare sulla seconda isola pontina un tema strettamente legato e profondo rispetto alla stringente attualità, “Ventotene:Europa“. “E’ stata un’occasione importante – ha commentato il segretario del circolo del Pd dell’isola, Andrea Bonsiugnori – per interloquire con politici di alto livello, con docenti esperti nelle varie materie e con una moltitudine di ragazzi che ti proiettano nel futuro. Questi contatti generano riflessioni che aiutano ad affrontare i nostri problemi. Uno dei problemi su cui si è deciso di lavorare è quello sullo spopolamento dell’isola. L’idea è quella di mettere in campo un progetto mirato”.
Perché per il circolo PD di Ventotene è importante questo evento?
“Noi siamo un circolo nuovo, abbiamo un anno e qualche mese di vita: abbiamo bisogno di imparare – ha esordito Bonsignore – Queste giornate di approfondimento ci hanno consentito di uscirne più informati, più aperti al confronto, più arricchiti.
E cosa ne è stato ricavato?
“Intanto vedere arrivare 180 ragazzi da tutta Italia a discutere di politica ci rende tutti più ottimisti: c’è qualcuno che si occupa, e soprattutto si occuperà, dei problemi del mondo. Problemi che a detta di tutta l’area progressista hanno bisogno, per essere affrontati al meglio, di un’Europa unita, degli Stati Uniti d’Europa”.
Ma due autorevoli deputati europei come Marco Tarquinio e Camilla Laureti hanno affermato come questo obiettivo sia molto difficile da raggiungere.
“Il mondo conservatore rema contro, cercando di far prevalere il nazionalismo, e non è scontato mettere d’accordo tutto il mondo progressista sui vari dossier da affrontare”
Qual è allora la possibile soluzione?
“Una forte spinta dal basso, una spinta popolare, una ricrescita della partecipazione politica di cui ho auspicato la necessità nel mio discorso all’omaggio alla toma di Altiero Spinelli nel cimitero di Ventotene”
L’ideatore dell’evento è stato il segretario regionale del Pd Daniele Leodori.
“Si. Ci ha detto che la prima edizione, quella del 2023, era stata una scommessa. Avevamo cominciato con i giovani del Lazio. Questa edizione 2024 è stata allargata ai giovani di tutta Italia e, considerando la valutazione fortemente positiva che si riscontra, nel 2025 cercheremo di portare a Ventotene ragazzi da tutta Europa”.
Ma quale Europa?
“Ce lo hanno spiegato Dario Nardella e Nicola Zingaretti. Hanno fatto un’analisi politica, economica e sociale molto lucida ed appassionata dalla quale scaturisce l’azione del Pd al parlamento europeo. Meno disuguaglianze, più diritti civili e sociali, una politica industriale europea a trazione ecologica: tutto questo con investimenti europei anche più importanti rispetto a ciò che è avvenuto in risposta alla pandemia da Covid 19, risposta che ha generato il PNRR. I diritti sociali sono in prima fila nell’agenda politica del PD ed infatti giovani attivisti impegnati in questo settore e giovani amministratrici, due ragazze trentenni, una consigliera al comune di Verona l’altra assessora al comune di Firenze, ci hanno spiegato quanto e come un comune può fare per la cura delle persone. Cura delle persone che può essere aiutata attraverso l’intelligenza artificiale ma anche peggiorata, se questa moderna e dirompente tecnologia verrà usata male”
Esperti del settore, tra cui padre Benanti dell’Università Gregoriana, lo hanno spiegato molto bene
“La scienza può creare tecnologia positiva ma anche la bomba atomica. Sta alla politica prendere per mano questo argomento e trascinarlo verso un uso positivo. Ci hanno anche detto che attraverso l’intelligenza artificiale si può incidere fortemente sul pensiero ed il comportamento delle persone e che ciò, evidentemente, può essere molto pericoloso per la democrazia. Chi possiede questa tecnologia? A quale scopo la usa? Chi lo controlla?”
E Quindi?
“E’ determinante che il sistema democratico funzioni al meglio delle sue possibilità perché questa tecnologia dovrà essere usata a beneficio di tutti. Non a vantaggio dei ricchi a scapito dei poveri, non a vantaggio di una regione a scapito di un’altra, non a vantaggio di una nazione a scapito dell’altra. E’ talmente importante e urgente l’argomento che l’ONU ha deciso di metterci le mani. Per affrontare questi grandi temi ci sarebbe bisogno di un’Italia più unita e democratica dentro un’Europa federale”.
Ma non tutti la pensano così?
Nicola Procaccini, riconfermato parlamentare europeo di Fdi, lo ha detto: ‘Quando sento parlare del Manifesto di Ventotene mi si drizzano i capelli’. Lui vuole il nazionalismo, un nazionalismo schizzofrenico che propone l’autonomia differenziata ed il premierato. La prima divide i territori, il secondo abbassa la qualità democratica della nazione, già deficitaria su questo punto come ha spiegato il professor Pierpaolo D’Urso della Sapienza di Roma”.
Allora?
“Ecco che diventa importante l’appuntamento referendario sull’autonomia differenziata, dove sarà determinante la partecipazione al voto. Durante l’ultima parte della scuola politica i ragazzi hanno proposto azioni concrete tese ad accrescere la partecipazione politica, a comunicare efficacemente i concetti nella società, al modo migliore di parlare a chi non partecipa. Zingaretti propone di aggiornare la frase “Odio gli indifferenti” in “Capisco gli indifferenti” perché capire chi sta lontano dalla partecipazione democratica significa poter risolvere il problema. Ma tutto questo a quale scopo? A questa domanda ha risposto Elly Schlein nel suo intervento finale in video conferenza: il mondo progressista ha qualcosa da difendere; che sia il più debole, persona o territorio sia il principio di democrazia il quale va sempre migliorato, non peggiorato”.
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