MINTURNO – C’eravamo tanto amati. Anche se a modo nostro. Ha creato un inatteso dibattito nel sonnacchioso panorama politico di Minturno la decisione, attesa da tempo, del consigliere della lista “Insieme per Minturno”, avvocato Mino Bembo, di lasciare la maggioranza che sostiene il sindaco e presidente della Provincia Gerardo Stefanelli e di collocarsi nelle fila della minoranza che, dunque, irrobustisce di un’unita la sua composizione consiliare a due anni esatti dal prossimo voto amministrativo. L’avvocato Bembo ufficializzerà la sua scelta nel consiglio comunale calendarizzato per il 26 settembre dalla conferenza dei capigruppo tornata a riunirsi venerdì pomeriggio ma ha fatto rumore il suo grave atto d’accusa nei confronti dell’operato della Giunta del sindaco Gerardo Stefanelli accusato di aver disatteso i “tanti obiettivi programmatici che hanno caratterizzato la campagna elettorale ed il programma di governo presentato all’elettorato in occasione del voto amministrativo del 3 e 4 ottobre 2021”.
Il sindaco Stefanelli – secondo alcuni testimoni oculari – era scuro in volto sabato mattina quando ha letto le anticipazioni di alcuni organi di d’informazione nella misura in cui Bembo aveva accusato l’amministrazione comunale di Minturno di essere “lontana dalle esigenze della comunità e del territorio” di “soffrire questa situazione io che sono abituato a stare tra la gente ed a condividere con essa problemi e soluzioni”. L’attacco d’accusa del neo consigliere di opposizione è stato commentato come “una liberazione” del sindaco Stefanelli, secondo il quale la decisione dell’esponente di “Insieme per Minturno” “non ci sorprende. Sin dall’inizio della consiliatura – ha commentato Stefanelli – il suo atteggiamento aveva fatto comprendere a tutti quale sarebbe stato il suo contributo a questa esperienza amministrativa. La decisione di non prendere parte a nessuna commissione consiliare, i frequenti interventi in Consiglio fuori dallo spirito della maggioranza, alcune votazioni comuni con le minoranze, avevano palesato da subito la sua strategia politica. Ringraziamo Mino Bembo per il contributo dato in questi anni e gli auguriamo le migliori fortune”.
Stefanelli pensa di poter contare su una maggioranza numericamente granitica nelle cui fila potrebbero affiorare da un momento all’altro due spine che, quando pungono, provocano un sanguinamento pericoloso, quelle rappresentate dai due esponenti di Forza Italia, il presidente del consiglio comunale Massimo Signore e dalla dottoressa Maria Di Girolamo. Il sindaco Stefanelli, in virtù del incarico di presidente della Provincia in scadenza nel dicembre 2025, sa di poter ancora fare affidamento sulla protezione politica di Forza Italia e del suo potente coordinatore regionale, il Senatore Claudio Fazzone.
Da qui l’altra controreplica all’ormai ex consigliere di maggioranza Mino Bembo: ”Noi continuiamo a lavorare per portare a termine i molti progetti avviati, per iniziare le opere pubbliche già assegnate, per portare a termine i cantieri attualmente aperti. Nelle prossime settimane i fatti, non le opinioni, si incaricheranno di dimostrare la consistenza di certe affermazioni”.
E il finale di Stefanelli è molto di più di una sfida che ha voluto lanciare a Bembo: ”Finalmente è stata fatta chiarezza e la chiarezza è sempre un bene per tutti”. Naturalmente i retroscenisti sono all’opera da sabato mattina quando alcuni suoi ex colleghi di gruppo hanno confermato come il sindaco Stefanelli gli abbia proposto alcune settimane fa , in occasione dell’avvicendamento in Giunta del rappresentante del Partito Democratico (tra la professoressa Rita Alicandro ed il neo assessore Piernicandro D’Acunto), di far parte dell’esecutivo con la delega (ambita da inizio consiliatura) all’urbanistica. Doveva essere rispettato un impegno in base al quale ‘Insieme per Minturno’ avrebbe avuto, nonostante fosse rappresentato in consiglio dal solo avvocato Bembo, una rappresentanza in Giunta nella seconda parte della consiliatura. Lo stesso Bembo ha confermato questa volontà ma egli stesso ha declinato la proposta. Per ben tre ordini di motivi. Innanzitutto perché lo stesso interessato pensava di lasciare, dopo l’estate (come poi è avvenuto venerdì pomeriggio), la maggioranza Stefanelli. Secondo: Bembo aveva fatto il nome del primo dei non eletti della sua lista, Eugenio Russo, ma questa indicazione è stata bocciata. Mi è stato detto che dovevo diventare io assessore ma ho rifiutato per rispetto ai miei elettori che mi hanno mandato in consiglio”.
Tradotto, Bembo aveva capito che quella stava per diventare un’imboscata che sarebbe potuto trasformarsi, quanto prima, anche in una revoca dall’incarico assessorile. Terzo: l’avvocato ha detto di no ad entrare in Giunta per una sottilissima ragion di Stato. E’ un iscritto a Fratelli d’Italia con il quale vuole rilanciare i rapporti in consiglio comunale per coltivare un’ambizione, legittima: guadagnare sul campo la candidatura a sindaco “per conto di un centro destra unito”.
Al momento è più facile che passi un cammello in una cruna di un ago che si verifichi questa possibilità. E le ragioni sono due. Forza Italia, per bocca del suo dominus locale, il presidente d’aula Massimo Signore ha fatto sapere di essere pronto a far parte di una “grande coalizione civica, anche trasversali, per portare avanti progetti e programmi nell’interesse del paese. La seconda opzione, a cui credo poco, è quella rappresentata dalle etichette politiche e partiche”.
A frenare l’iscritto-consigliere comunale Mino Bembo è stato sabato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, l’ex candidato primo cittadino alle amministrative dell’ottobre 2021 Pino D’Amici: “In ordine alla scelta del prossimo candidato sindaco , penso che occorra prima creare la squadra e poi individuare il potenziale candidato. Altrimenti si rischia di commettere lo stesso errore degli anni passati. Si può, poi, ad esempio , pensare a delle primarie di coalizione oppure valutare chi è capace di aggregare più degli altri oppure chi ha più consensi degli altri . Sono tre dei vari criteri da utilizzare”.
La decisione di Bembo di lasciare la maggioranza Forza Itali-Pd-civici non ha “lasciato basito” il capogruppo di Fdi; “Anzi conferma ciò che noi della minoranza diciamo da tre anni, questa amministrazione mette i problemi sotto il tappeto. Circa la creazione di una coalizione di centro destra – ha concluso l’avvocato D’Amici – sono contento che il collega abbia, solo leggendo oggi le dichiarazioni rilasciate a voi cronisti, iniziato a credere alla possibilità di un’unione delle forze di quell’area. Ritengo, però , che forse , sotto l’aspetto politico , sarebbe stato opportuno pensarci prima, sebbene non è mai troppo tardi e ben vengano i ripensamenti…”.
Da questa situazione, per quanto possa apparire paradossale, potrebbe beneficiarne in termini politici lo stesso sindaco Gerardo Stefanelli. Sa, per primo, che Fratelli d’Italia, l’ipotetico azionista di maggioranza di questa coalizione (che ancora non c’è), deve superare la fase di commissariamento, di stallo, in cui si trova dopo che sono venuti in rotta di collisione (in occasione delle regionali del febbraio 2023) la componente dell’attuale capogruppo ed ex candidato sindaco D’Amici e quella capeggiata dal coordinatore comunale Vincenzo Fedele. Resta questa la principale incognita, oltre al già annunciato disimpegno di Forza Italia, per la concretizzazione (al momento) di un progetto politico elettorale che veda il centro destra unito dopo qualche lustro.
Intanto il sindaco Stefanelli sta pensando a chi cedere il suo scettro alle amministrative del 2026. Due nomi potrebbe arrivare dal Pd, il neo assessore D’Acunto e chi potrebbe arrivare ben presto in Giunta , l’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Tomao (al posto di Luca Salvatore?). Ma al primo posto nella sua agenda il sindaco Stefanelli ha sempre appuntato il nome della sua fedelissima e fidata vice sindaco Elisa Venturo.
Lo sanno già i bambini che devono essere ancora concepiti dalle parti di piazza Portanova e dintorni.