PONTECORVO – Secondo sopralluogo sabato scorso a Pontecorvo tra le piantagioni di peperone Dop. Un’agronoma della società di certificazione umbra Parco3Apt ha trascorso l’intera giornata in città, visitando ulteriori cinque aziende affiliate alla neonata Associazione dei Produttori. Il bilancio delle verifiche in campo è stato ottimo. L’agronoma ha controllato il rispetto delle prescrizioni del disciplinare di produzione – la tecnica di coltivazione, la distanza dagli altri campi coltivati e le caratteristiche più evidenti a occhio nudo del prodotto, come spessore della cuticola, la forma, la pigmentazione che conferisce il colore e la fragranza della polpa. Le cinque aziende verificate sabato sono iscritte all’Associazione.
Un mese fa furono oggetto di sopralluogo altre due aziende associate, oltre a quella di Antonio Pelle – che, insieme a Claudia Natoni, ha continuato a certificare anche gli anni scorsi, garantendo la sopravvivenza del Dop – facente invece capo al Consorzio di Tutela presieduto da Luigi Castrechini. Il tecnico ha raccolto tutti gli elementi per completare la relazione conclusiva e certificare sia i semi, sia i peperoni che aspirano al riconoscimento della denominazione. Il dato incoraggiante, più dei quantitativi che non potevano essere rilevanti, visto che la coltivazione è ripartita solo la scorsa primavera, è la produzione dei semi selezionati che saranno impiegati per la prossima stagione.
“Abbiamo iniziato questo nuovo percorso pochi mesi fa, scommettendo sul rilancio della Dop. La nostra è una strada in salita – dice il presidente dei Produttori, Valerio Fresilli – anche perché le spese di certificazione, prima sostenute dalla camera di commercio, sono oggi a carico delle aziende. Ma abbiamo già ottenuto due grandi risultati: il pieno successo della festa del peperone, organizzata con il Comune e l’Associazione Fiera Agricola e la buona produzione di semi. Quest’anno a garantire i quantitativi di Dop sono state le aziende agricole Pelle e Natoni. L’estate prossima la produzione sarà più consistente, visto che già adesso, a procedure di certificazione ancora in corso, le aziende che coltivano Dop sono passate da due a otto”.
“Il sindaco e l’amministrazione – aggiunge Gaetano Spiridigliozzi, consigliere comunale delegato che coordina il progetto di ripartenza dell’economia agricola cittadina – sostengono convintamente il percorso avviato dai produttori della Dop e dal Consorzio di Tutela, realtà destinate a unire le forze e fare sempre più gioco di squadra. Non è più tempo di proclami e così dopo la Fiera, che in due anni è diventata un evento di richiamo regionale, abbiamo lavorato per rilanciare il prodotto più rappresentativo, il peperone Dop. I primi risultati sono inequivocabili, questa è la strada da percorrere con tenacia e determinazione. Indietro non si torna”.
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