Latina / Abolizione della Consulta Provinciale degli utenti e dei consumatori, la protesta delle associazioni

Attualità Latina

LATINA – Ripristinate quell’organismo! Hanno utilizzato questo preciso imperativo le associazioni dei consumatori “Codacons”, “Codici” , “Fedicons” e “Assoconfam” dopo la decisione, assunta all’unanimità da parte dell’ultima seduta del consiglio provinciale di Latina, di abolire la Consulta Provinciale degli utenti e dei consumatori. La decisione dell’assemblea di via Costa è stata accolta “con sorpresa e rammarico” di rimuovere un organismo che, istituito nel 2016, non potrà più esercitare – qualora non ci fosse un ripensamento da parte della politica – le prerogative che la legge istitutiva e la giurisprudenza riconoscono alle associazioni di tutela dei Consumatori.

Codacons”, “Codici” , “Fedicons” e “Assoconfam” hanno annunciato bagarre e, non escludendo di dar vita ad un’iniziativa legale, criticano la politica “sempre più contrariata alle critiche che le vengono rivolte da chi rappresenta i diritti dei cittadini, anche se queste hanno quasi sempre, finalità costruttive. Hanno osservato come la stessa Consulta abbia svolto tutte le sue attività “non soltanto in reciproca collaborazione con le istituzioni pubbliche e con altrettanta reciproca soddisfazione, in primis con la Provincia stessa. Ha segnalato di volta in volta le disfunzioni che venivano riscontrate nei vari servizi pubblici, proponendo contestualmente le soluzioni per eliminarle. Il vicendevole – hanno aggiunto le quattro associazione di categoria fine era quello di migliorare l’indice di soddisfazione dell’utenza interessata. La sorpresa è persino maggiore perché la Consulta – hanno specificato Antonio Formiconi, Antonio Villano, Antonio Bottoni e Daniele Mazzoli – non comporta alcun onere economico a carico della Provincia, la quale, semmai, nel quadro delle attività svolte, ha goduto di contributi regionali e statali proprio per favorire la consapevolezza dei cittadini/consumatori rispetto alle numerose tematiche di proprio interesse, così come tutelate sia dalle leggi e riconosciute dalle pronunce della giurisprudenza”.