Gaeta / Indagine conoscitiva del locale Commissariato su “fughe” di documenti dal Comune

Cronaca Gaeta

GAETA – Nel comune di Gaeta documenti interni che dovrebbero rimanere riservati perché parte integrante di una normale prassi amministrativa finiscono troppo presto in pasta agli organi di informazione e, di conseguenza, dei social. La Polizia a questo punto individui quei “cecchini” che nel palazzo municipale di piazza XIX Maggio mettono le mani in alcuni database dell’ente che non possono essere assolutamente frequentati. Per curiosità e soprattutto con il tentativo di inquinare i pozzi. Questi concetti li aveva espressi lo scorso maggio il sindaco Cristian Leccese in un esposto depositato presso il commissariato di Polizia all’indomani della pubblicazione di questo portale di una lettera che, se ben interpretata attentamente, tanto banale non era per il suo contenuto.

A scriverla era la neo dirigente del dipartimento “Rifiuti urbani, ambiente, ecologia e sostenibilità”, Stefania Della Notte, che, scrivendo all’allora alla collega del dipartimento “Programmazione economica e finanziaria Maria Veronica Gallinaro, rivelava l’esistenza di debiti fuori bilancio – o secondo la dottoressa Gallinaro presunti crediti che andrebbero “meglio definiti” rivendicati dall’ex gestore del servizio di igiene urbana del comune, la Ego Car di Roma. A distanza di mesi la Polizia Giudiziaria del commissariato di Calegna ha promosso un’indagine conoscitiva dopo la presentazione dell’esposto del sindaco Leccese ponendo un quesito: come è stato possibile che quella lettera dell’architetto Della Notte, che doveva rimanere segreta, è finita ad alimentare un dibattito politico alla vigilia di un consiglio comunale che avrebbe dovuto approvare alcuni debiti fuori bilancio?

E’ di venerdì la notizia che alcune persone tecnicamente informate sui fatti siano state convocate in commissariato a Gaeta ed è posta loro una domanda: com’è venuta in possesso della lettera della dirigente del settore ambiente del comune di Gaeta? Era il 9 maggio quando inviò quella nota alla collega Gallinaro per spiegarle come la Eco Car abbia chiesto di applicare una revisione dei prezzi a causa di un’anomalia tutta interna al comune di Gaeta: il mancato raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata in sede di gara. Il nesso? Semplice: già il 5 novembre 2019 l’allora dirigente del dipartimento Ambiente evidenziava come “il mancamento perseguimento dei suddetti obiettivi ha comportato inevitabilmente un aumento della quantità di rifiuto indifferenziato smaltito con le conseguenti ripercussioni sulle quantità di rifiuto differenziato”.

Secondo l’architetto Della Notte poi il comune non avrebbe fatto quanto necessario per recuperare dal Conai le somme maturate dopo il novembre 2016 e dal Comieco per quelle maturate dopo il settembre dell’anno successivo. Da qui la richiesta della dirigente Della Notte alla collega Veronica ma anche al sindaco Leccese , all’allora assessore all’ambiente Diego Santoro e alla segretaria generale Patrizia Cinquanta di rivedere i calcoli relativi all’adeguamento del canone di smaltimento del comune di Gaeta per “avere un quadro certo del dare-avere e della possibilità di compensazione, ove possibile, di queste somme”.

E nella lettera la dottoressa Dell Notte era stata chiara: il comune deve riconoscere 4 milioni e 750mila di presunti debiti fuori bilancio: circa un milione 750mila euro all’Asl e ad un canile di Gaeta e, appunto, tre milioni e 300mila euro alla Eco Car. Secondo alcune indiscrezioni mai confermate la ricezione di quella lettera fece indispettire meglio la potente dirigente Gallinaro che avrebbe preteso dalla collega Della Notte una lettera di revisione spiegando che quelli non erano debiti fuori bilancio ma semplicemente crediti richiesti da fornitori che, in quanto tali, andavano vagliati per quanto riguarda la loro legittimità. E se così fosse, perché il sindaco Leccese ha preferito inaugurare a maggio una caccia alle streghe scomodando finanche la Polizia di Stato? Gli inquirenti hanno deciso di sentire a verbale quei cittadini che hanno “osato” commentare quella presa di posizione della dottoressa Della Notte che, a quanto pare, non era proprio insignificante. Forse la legittimità di quelle richieste di credito andava verificata qualche mese prima? O quelle istanze rivendicative sarebbero dovute essere inserite in qualche capitolo del bilancio previsionale 2024 del comune di Gaeta che, dunque, è risultato non proprio completo? Un fatto è certo: nelle stanze del comune – e la polizia avrebbe certificato l’accesso di una ventina di persone al documento top secret della dirigente Della Notte – c’era e c’è qualcuno che pensa alla stampa e ai social.

Che sentitamente ringraziano…