CERVARO -E’ terminato con un’importante condanna ed una significativa provvisionale il processo a carico del conducente dell’auto che il 9 gennaio 2020, indagato per omicidio stradale, lungo la strada Casilina, nel territorio di Cervaro investì la badante ucraina Marya Kovalenko, deceduta tre giorni dopo presso il Policlinico Tor Vergata dove era stata trasportata a causa delle gravissime ferite riportate. A seguito del tragico evento i familiari conferirono immediatamente incarico legale all’avvocato Paolo Marandola per chiarire tutti gli aspetti della complessa ed articolata vicenda.
Vennero aperte le indagini condotte dalla Polizia stradale e coordinate dal Sostituto procuratore De Franco che si è avvalso della consulenza dell’ingegnere Lucio Pinchera per ricostruire la dinamica del sinistro. Alla conclusione è emerso come l’incidente si sia verificato per imprudenza, imperizia e negligenza dell’automobilista che non ha visto in tempo sulla carreggiata la povera donna, omettendo di frenare tempestivamente e di adottare tutte le manovre necessarie per evitare l’impatto.
Dopo oltre 4 anni dai fatti, all’esito di un lungo ed articolato dibattimento in cui sono stati ascoltati numerosi testimoni e i consulenti delle rispettive parti, il giudice monocratico del Tribunale di Cassino, Falchi de Litala, ha emesso la sentenza: l’imputato è stato condannato a sei mesi di reclusione (riconosciute le attenuanti e il beneficio della sospensione condizionale della pena) ha disposto che la compagnia di assicurazione, in qualità di responsabile civile, risarcisca tutti i danni alle parti civili, rappresentate- come detto – dall’avvocato Paolo Marandola. Il Tribunale di Cassino ha anche riconosciuto una provvisionale immediatamente esecutiva di 180mila euro, da suddividersi in parti uguali di 60mila euro ciascuno, per il marito e le due figlie della povera vittima.