LATINA – E’ approdata lunedì mattina davanti il Tribunale del Riesame la vicenda di Mario Eutizia, il badante 48enne di Napoli che, assumendosi la responsabilità di aver ucciso negli ultimi dieci anni quattro suoi pazienti, due dei quali di Latina, è stato arresto prima su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e, poi per competenza territoriale, di quella di Latina. I legali dell’’uomo, gli avvocati Gennaro Romano e Antonio Daniele, hanno chiesto l’attenuazione della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Latina con le accuse di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla minorata difesa. E la richiesta è stata motivata dall’affievolimento delle esigenze cautelari dalla definizione del quadro probatorio.
Per gli avvocati Romano e Daniele la detenzione in carcere di Eutizia è diventata incompatibile in rapporto alle sue condizioni di salute, peggiorate rispetto ad un mese fa quando ha confessato ai Carabinieri del comando provinciale di Caserta i presunti omicidi di quattro suoi pazienti. Secondo la difesa di Eutizia l’uomo non può più rimanere nel carcere di Santa Maria Capua Vetere in considerazione del suo peggiorato quadro clinico. Lo ha evidenziato lo stesso ricorso al Riesame presentato all’indomani dell’interrogatorio di garanzia svolto per rogatoria nel carcere di Terra di Lavoro nel corso del quale l’uomo al Gip Emilio Minio aveva spiegato come somministrava i farmaci e le modalità con le quali venivano prescritti e acquistati. I legali dell’ex badante in una memoria difensiva hanno chiesto la modifica della custodia cautelare per l’uomo o il suo trasferimento in un Rems (sarebbe stata anche individuata) in cui iniziare, attraverso la detenzione domiciliare, un percorso terapeutico.
La difesa ha anche motivato la richiesta per l’insussistenza della reiterazione del reato e dell’inquinamento delle prove essendo stati cremati tre dei quattro corpi delle sue presunte vittime. Proprio due settimane fa era stata riesumata la salma dell’ultima presunta vittima di Eutizia nel cimitero di Vibonati, in provincia di Salerno. Il cadavere del 97enne, morto lo scorso 4 marzo, era stato poi sottoposto ad autopsia presso l’obitorio dell’ospedale di Agropoli su disposizione del pm di Latina, Marco Giancristofaro, è stato eseguito sul corpo dell’unica vittima su cui era ancora possibile svolgere l’esame. Alle operazioni peritali avevano partecipato per conto della Procura il medico legale Gianluca Marella e la tossicologa Maria Chiara David che depositeranno la loro relazione entro i prossimi 45 giorni.
Intanto non finiscono mai i problemi di Eutizia: deve difendersi dall’accusa di appropriazione indebita di circa 70mila euro per un procedimento penale distinto incardinato davanti il Tribunale di Latina. Eutizia avrebbe prelevato i soldi dal conto di due anziani coniugi novantenni, negli anni tra il 2017 e il 2018.