FORMIA – Di Formia le mancheranno il mare, il cibo e soprattutto la “grande umanità della sua comunità”. La romana Laura Perna ha saputo sfidare taccuini e telecamere che mercoledì l’hanno tenuta lontano per quasi un’ora dalla sala operatoria della clinica polispecialistica “Casa del Sole-Tommaso Costa” di Formia. Ha partecipato ad un’interessante conferenza stampa che, tenuta da un guru della medicina pontina, il chirurgo oncologo Giovanni Baiano, ha sottolineato un grandissimo risultato conseguito nel corso dell’ultimo anno: l’università romana Tor Vergata ha permesso a due suoi specializzandi in medicina e chirurgia di affrontare presso la prestigiosa clinica privata convenzionata di Formia il primo dei quattro anni del corso post laurea.
L’invio a Formia delle dottoresse Laura Perna e Giorgia Baldini – quest’ultima mercoledì mattina assente alla conferenza stampa per sopraggiunti impegni personali – ha evidenziato i significativi standard qualitativi e assistenziali raggiunti dalla struttura della famiglia Costa nel corso degli ultimi anni e recepiti in un innovativo protocollo d’intesa che l’amministratore Gianni Costa, grazie alla sua apprezzata attività di presidente dell’Aiop laziale (l’associazione che raggruppa le più importante strutture private convenzionate), aveva firmato subito nel marzo 2023 con il preside del corso di specializzazione di chirurgia generale, il professor Giuseppe Tisone. E per la prima l’università di Tor Vergata aveva scelto una struttura privata, come quella di Formia, per far intraprendere agli studenti della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale un mirato percorso di formazione specialistica.
E Laura ha accettato di sfidare la stampa per esternare la sua esperienza, professionale ed umana, in cui, forse, gli è mancato solo il
La convenzione firmata dal dottor Costa registrerà a novembre un primo avvicendamento. Nel senso che le dottoresse Perna e Baldini saranno sostituite da altri due colleghi iscritte al primo e al terzo anno di specializzazione. “Noi nel nostro piccolo – ha commentato il professor Baiano – stiamo dimostrando che una buona sanità si fa e di pratica a prescindere dai luoghi e dalle longitudini. Vedere questi ragazzi soddisfatti per una crescita professionale costante è un grande motivo di soddisfazione che devo condividere con la capacità e l’affidabilità della famiglia Costa di rinnovarsi e di perfezionare accordi impensabili quando io, ai miei tempi, frequentava la specializzazione al Policlinico Gemelli. Io il tavolo operatorio lo vedevo davvero con il binocolo. Non potevo avvicinarmi. Ora questi ragazzi sono coraggiosamente protagonisti della loro crescita professionale e a chiedere, per esempio, che Laura e Giorgia rimanessero sono stati sinora i loro e nostri pazienti…”
E invece a Formia ne arriveranno degli altri così come sono attesi altri (e forse più numerosi) specializzandi in chirurgia generale dall’UniCamillus. E’ di questi giorni la firma di un’altra convenzione tra Giovanni Costa ed il Rettore dell’ateneo romano a conferma di una piacevole e importante inversione di tendenza: si diventa chirurghi (“Cosa che molti studenti laureati in medicina non vogliono più fare”) anche in periferia, anche lontano dalle reclamizzate università e centri di ricerca.
Formia dovrebbe essere testardamente orgogliosa di questi risultati, la clinica polispecialistica “Casa del Sole-Tommaso Costa” ha deciso di potenziare, sempre nel settore chirurgico, l’attività screenig e di prevenzione. Gli ultimi studi pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche intrernazionali hanno evidenziato come si potrebbe evitare ogni anno il 40% dei decessi derivanti da patologie tumorali. A condizione – e l’ha ribadito il professor Baiano nella prima parte della sua conferenza stampa – se venissero attuate quelle che in medicina si chiamano la prevenzione primaria (come il miglioramento delle proprie abitudine di vita che incidono sull’aspetto genetico di ciascuno) e quella secondaria (attività di screening). La partecipazione continua ad essere inferiore alle attese – a causa di un deficit informativo e di un ruolo non ottimale in questo settore dei medici di medicina territoriale, quelli di famiglia per intenderci) – e la struttura di via Giuseppe Paone ha deciso di concretizzare un innovativo progetto varato dal suo sempre attento e sensibile (per queste problematiche) direttore sanitario Maurizio Costa.
Ad illustrarlo ai cronisti è la stata la responsabile del laboratorio di chirurgia endoscopica Martina Di Fazio. Per prevenire i tumori al colon retto i pazienti interessati potranno gratuitamente far esaminare il sangue occulto nella feci e se i risultati dovessero risultare sfortunatamente negativi, gli stessi pazienti potranno sottoporsi, sempre gratuitamente, alla colonscopia. “Si tratta di un esame invasivo e fastidioso – ha commentato a tal riguardo il professor Baiano – a causa del quale molti pazienti rinunciano ad effettuare la prevenzione contro queste forme tumorali. Noi vogliamo dirgli di fidarsi perché intervenire a livello terapeutico potrebbe diventare maledettamente troppo tardi”.
INTERVISTE video Laura Perna, specializzanda chirurgia Università Tor Sapienza e Giovanni Baiano, chirurgo oncologo