Cronaca

Formia / Falsi crediti d’imposta: scritte contro Fiammenghi, indagini della Guardia di Finanza

FORMIA – “Un equilibrio, già di per se molto sottile, forse si è spezzato all’interno dell’organizzazione subito dopo gli arresti e gli interrogatori di garanzia”. A dichiararlo è il comandante del gruppo di Formia della Guardia di Finanza, il Colonnello Luigi Galluccio, all’indomani delle scritte, intimidatorie e minatorie, lasciate su un muro lungo la via Rotabile, nella frazione di Castellonorato, contro Amleto Fiamminghi, una delle quattro persone finite ai domiciliari con l’accusa di aver ottenuto falsi crediti nell’ambito della gestione dei Superbonus 110 per lavori edilizi mai eseguiti e di averli venduti o riciclati nei settori commerciale ed immobiliare di Formia.

L’uomo, un costruttore edile, è stato definito “infame” e “collaboratore dello Stato” dopo aver risposto alle domande del Gip Domenico Di Croce al termine dell’interrogatorio di garanzia. Le Fiamme Gialle sostengono che le scritte lasciate nei pressi del dismesso stadio “San Nicola” siano state una forma di intimidazione nei confronti di Fiammenghi che, dopo l’interrogatorio di garanzia, è stato l’unico dei quattro indagati finiti ai domiciliati a ritrovare subito la libertà nonostante l’obbligo di firma. La Guardia di Finanza, intanto, ha avviato accertamenti per individuare gli autori delle scritte contro Fiammenghi. Si tratta di un’indagine complicata: la zona è priva di un impianto di video sorveglianza ed è scarsamente interessata dal traffico veicolare.

Sono state laconiche le dichiarazioni dei legali di Fiammenghi, gli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Gianni Bove: “Quelle scritte si prestano ad interpretazioni univoche ma dopo che è qualcuno le ha lasciate è giusto che gli inquirenti chiariscano il possibile movente e individuino subito i responsabili”.

Se la politica cittadina ha deciso (anche in questa circostanza) di rimanere complessivamente in silenzio, la sola a censurare “quelle frasi inquietanti” comparse lungo il muro che costeggia via Rotabile nei pressi de sempre abbandonato stadio di calcio “San Nicola”di Castellonorato è stato il consigliere comunale di opposizione di “Un’altra”, l’ex sindaco di Formia Paola Villa.

A suo dire quelle come quel “collaborratore di Stato” (con due erre) rappresentano “un messaggio chiaro destinato probabilmente a chi sta ‘collaborando’ con i magistrati o meglio non si è avvalso della facoltà di non rispondere, in quella losca vicenda degli 80milioni di crediti di imposta “fregati” allo Stato per l’Ecobonus. Questa vicenda, che vede coinvolto tra i suoi protagonisti, anche quel Gianni Luglio, amico e sodale di Angelo Bardellino, forse avrebbe meritato più attenzione e forse non dovrebbe interessare solo forze dell’ordine e magistratura. La scritta, in pieno tono mafioso, non lascia a libere interpretazioni e soprattutto non vuole colpire i passanti, che per quella strada sono veramente pochi, ma vuole fare arrivare un messaggio a chi ha voluto raccontare la ‘sua’ verità. Quelle parole – ha aggiunto l’ex primo cittadino- scritte sul muro sono un avvertimento chiaro e inquietante. La scritta, intanto, è stata quasi del tutto ricoperta da una strisciata di pittura nera ed anche questo non si sa da chi…Restano queste foto, restano le domande degli inquirenti e resta una vicenda di oltre 80milioni di euro che ha visto coinvolte oltre 30 persone, tra prestanomi, professionisti e parentele…ma forse non li ha ancora visti coinvolti tutti…forse”.

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