FORMIA – Ma come vengono attribuite le cittadinanze onorarie del comune di Formia? A rilanciare di nuovo questo legittimo interrogativo è il consigliere comunale della lista di opposizione “Un’altra città”, l’ex sindaco di Formia Paola Villa, all’indomani del voto unanime dei consiglieri presenti del consiglio comunale dell’altra sera al professor Fabio Ricci. Il direttore della Brest Unit di Latina riceverà l’onorificenza (che non è la prima da parte di diversi comuni della provincia pontina e del sud pontino) domenica mattina nel corso di un’iniziativa organizzata presso l’aula consiliare “Ribaud” del palazzo Municipale dall’associazione “Le capricciose” che, promotrice dell’iniziativa “Formia si colora di rosa” nell’ambito dell’apertura della campagna mondiale “Ottobre Rosa” in provincia di Latina, ha sostenuto un’iniziativa dell’amministrazione Taddeo che non tutti i consiglieri hanno sostenuto (allontanandosi al momento del voto) riservando una serie di perplessità di natura formale e sostanziale.
Che lo strumento della cittadinanza onoraria vada urgentemente regolamentato e disciplinato l’ha dichiarato in consiglio comunale la consigliera Paola Villa. A suo dire andrebbero definiti innanzittutto i criteri per il conferimento delle cittadinanze che “andrebbero deliberate a favore di personaggi, professionisti e rappresentanti del mondo culturale e sociale che davvero hanno lasciato il segno o, nel corso delle rispettive attività, hanno inciso e legato con la comunità che li accoglie come cittadini onorari”. Nel suo intervento la professoressa Villa ha censurato un altro aspetto che si è rivelato subito un motivo di polemica: “Non c’è stata alcuna istruttoria da parte degli uffici per il conferimento di questa nuova, l’ennesima, cittadinanza onoraria. E una ragione è intrinseca: manca un regolamento che definisca come e quando conferire la cittadinanza onoraria a chicchessia. Il sindaco Taddeo avrebbe potuto salvare la faccia almeno leggendoci il curriculum vitae del nostro nuovo cittadino onorario. Ufficialmente lo sapeva soltanto il sindaco Taddeo”.
Il capogruppo di “Un’alta città” ha chiesto di “lavorare” per il conferimento di altri tipi riconoscimento a favore di cittadini formiani che davvero “stanno facendo e hanno fatto del bene, nel settore della prevenzione oncologica, su scala internazionale e locale. Mi riferisco al professor Giampaolo Tortora, un’eccellenza accademica di Formia che a Milano è diventato un punto di riferimento del mondo scientifico a livello internazionale. Nessuno si ricorda invece della dottoressa Francesa Cardillo. Se nel l’ospedale Dono Svizzero c’è ora una Uos di oncologia, il merito è stato indiscutibilmente il suo dai tempi in cui guidava un semplice laboratorio territoriale. E quando, durante il Covid, riceveva i pazienti e, nonostante le limitazioni e le ristrettezze, avviava con loro coraggiosi percorsi terapeutici come la chemioterapia grazie alla quale alcuni nostri concittadini sono fortunatamente ancora in vita? Un’amministrazione seria deve evitare di conferire le cittadinanze onorarie per sottolineare ed attribuire anche un’appartenenza, di tipo politico-culturale, alla personalità scelta. La cittadinanza si conferisce da che mondo è mondo ad una persona che, grazie alla sua storia e alla sua vita, deve aver dimostrato di meritare, anche dai confini del comune, quel titolo riconoscimento. Se la poi lo si attribuisce a chi ha i capelli biondi e gli occhi celesti è un’altra storia”.
Questa vicenda, poi ha messo in evidenza come stiano prendendo quota in taluni ambiti del Golfo realtà che per meritare un like in più stanno spettacolarizzando le tragedie personali dei propri componenti finendo per essere “usate” per finalità elettoralistiche e politiche. Contente loro!