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Itri / Affitto da parte del comune dell’ex-bar Centrale, anche Fratelli d’Italia attacca la scelta

ITRI – Il comune di Itri interrompa la procedura per l’affitto per i prossimi 12 mesi dell’ex bar Centrale.  Il sasso nello stagno lanciato dall’ex sindaco ed ex capogruppo della lista “Itri facciamo futuro Antonio Fargiorgio ha creato -com’era prevedibile – molti cerchi concentrici ed uno, creato dal coordinatore comunali di Fratelli d’Italia ed ex consigliere comunale di maggioranza Simone Di Mascolo è arrivato dritto dritto sulla scrivania del Commissario Prefettizio del comune aurunco Antonietta Lonigro. Il Dirigente di Fdi ha chiesto espressamente di “rivalutare e di riconsiderare alcune scelte gestionali recenti che, seppur da lei del tutto legittimamente percorribili, si rivelerebbero compromettenti ed irrevocabili per il futuro prossimo da parte di chi sarà chiamato, tra non molto, ad amministrare il nostro paese e a compiere scelte che possano dare una svolta sociale alla nostra collettività”.

Anche nel mirino di Fdi,  che potrebbe sostenere la prossima primavera la ricandidatura a sindaco dell’avvocato Fargiorgio, è finito dunque l’avviso di asta per “l’assegnazione in locazione di immobili di proprietà del comune di Itri per uso commerciale”. Si tratta di una procedura che, “qualora venisse terminata con esito positivo, comporterebbe – osserva Di Mascolo un vincolo agli edifici in questione per una durata che potrebbe arrivare fino a 12 anni, un lasso temporale considerevole e estremamente lungo in previsione politica per un locale sito in un’area adiacente a spazi culturali già esistenti e consolidati, qual è il museo del Brigantaggio ed un locale presente nel cuore del paese, in prossimità di Piazza Incoronazione in cui fino a qualche tempo fa sorgeva un noto bar” .La licitazione pubblica del Commissario Lonigro – a dire di Fratelli d’Italia – “sicuramente genererebbe un introito economico per le casse del comune ma potrebbe non coniugarsi con le scelte politiche indirizzate verso uno sviluppo sociale e culturale del paese che – ha concluso Di Mascolo- necessita di spazi dedicati ed indicati a svariate attività che ad oggi non trovano una destinazione logistica ben definita”.

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