MINTURNO – Ha fatto adottare a Minturno il suo cagnolino sapendo che non avrebbe avuto il padrone, orientato ad uccidere per vendetta suo zio. Il Gip del Tribunale di Milano Roberto Crepaldi ha convalidato il fermo di pg nei confronti Antonio Amoruso, l’uomo che, evadendo i domiciliari che stava scontando a Minturno, ha ucciso il 45enne a colpi di pistola davanti ai suoi figli di 11 anni e 16 anni. Secondo le indagini della Squadra Mobile di Napoli, infatti, Amoroso ha atteso la vittima nell’androne del palazzo per sparare a Procopio alla gamba e, quando era a terra, finirlo con altri colpi di pistola, uno dei quali alla testa. Secondo la ricostruzione dell’agguato Amoroso avrebbe anche sparato alla moglie di Procopio che, trovandosi a tre metri di distanza, ha fallito fortunatamente il bersaglio.
Il Gip Crepaldi ha confermato la custodia cautelare in carcere per Amoruso contestandogli l’omicidio volontario aggravato, il tentato omicidio, il porto abusivo di pistola, il possesso di documenti falsi (mostrati ai poliziotti quando l’hanno rintracciato e arrestato) e, dunque, l’evasione dagli arresti domiciliari che – come detto – stava scontando a Minturno. Il movente sarebbe stato un debito da 5mila euro e l’astio Amoroso nutriva nei confronti di marito e moglie per un presunto debito di 5mila euro . La vicenda risale a due a anni fa, quando l’indagato era ricercato dalle forze dell’ordine per avere sparato alla compagna dell’epoca.
Procopio e la moglie lo convinsero a costituirsi e prima di farlo Amoroso avrebbe consegnato 5mila euro in contanti alla moglie di Procopio per custodirli. Due anni fa la donna, su input dell’arrestato, cominciò a restituire i soldi, in varie tranches. Amoroso aveva avanzato la richiesta di restituzione mentre si trovava in carcere, grazie a un cellulare che deteneva illegalmente in cella. La restituzione del danaro venne quasi completata ma Amoroso, nonostante ciò, Amoroso avrebbe continuato a chiedere alla coppia gli iniziali 5mila euro che aveva consegnato prima dell’arresto.