LATINA – Angelo Travali non ha ucciso Nicolas Giuroiu l’8 Marzo 2014 a Latina in un’azienda agricola di Borgo Sabotino gettando il suo corpo in un vasca di liquami degli animali allevati. A decretarlo è stato la prima sezione della Corte di Assise di Appello di Roma accogliendo, dopo una camera di consiglio durata un’ora, il ricorso presentato dai legali dell’uomo (Pasquale Cardillo Cupo, Giancarlo Vitelli e Camillo Irace) contro la sentenza di condanna di primo grado a 21 anni inferta il 23 novembre 2023 dalla Corte di assise di Latina.
Se il procuratore generale e i legali di parte civile avevano chiesto la conferma del verdetto di primo grado, i giudici d’appello hanno assolto Travali per non aver commesso il fatto dopo che in primo grado lo era stato: il pm della Dda di Roma Luigia Spinelli aveva chiesto per lui e per il fratello Salvatore la condanna all’ergastolo per omicidio con l’aggravante della modalità mafiosa. Per la morte di Giuroiu erano stati già processati e condannati i fratelli Mirko e Manuel Ranieri e Ionut Adrian Ginca ma, a distanza di anni, in seguito alle dichiarazioni di alcuni pentiti, la Dda aveva avviato un nuovo procedimento a carico dei due. “Quella della Corte d’assise d’appello è stata una decisione giusta – ha commentato l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo – Ha sconfessato una serie incredibile di false accuse per questa vicenda da parte dei collaboratori di giustizia nei confronti di Angelo Travali”.