REGIONE LAZIO – Le aziende sanitarie locali devono predisporre, entro 20 giorni, di un Piano per l’abbattimento delle liste di attesa (nel rispetto dei tempi appropriati per ogni singola prestazione e necessità di cura) e, entro i successivi 60 giorni, dare attuazione alle misure stabilite. Lo ha deciso la Giunta regionale del Lazio (venerdì’ è stata rinviata a lunedì la nuova seduta del consiglio della Pisana dopo la verifica chiesta da Forza Italia finalizzata ad avere più peso nella Giunta del presidente Francesco Rocca) per tentare di superare la piaga degli esami e delle visite ‘fuori soglia’. Si tratta di un percorso intrapreso dall’Amministrazione regionale partendo dall’informatizzazione della gestione delle liste di attesa e dall’integrazione delle agende pubbliche con quelle delle singole strutture private accreditate nel Recup, diventato l’unico punto di accesso dal primo gennaio 2024.
Principalmente le prestazioni ‘fuori soglia’ dovranno essere superate tenendo conto dell’ordine cronologico delle richieste di prenotazione di ciascuna classe di priorità e di quelle ritenute maggiormente critiche. In questo senso, le Asl dovranno attuare le seguenti modalità: l’utilizzo delle prestazioni aggiuntive in via prioritaria e principale; l’attività libero-professionale intramuraria in via subordinata; da ultimo, il ricorso al privato accreditato con le strutture presenti sul territorio, motivando la mancata attivazione delle misure interne. In tal caso, le Aziende sanitarie locali dovranno procedere all’assegnazione di un budget aggiuntivo e alla sottoscrizione di un accordo contrattuale. Al tempo stesso, ogni Azienda dovrà attivare un sistema di monitoraggio per verificare l’attuazione delle misure previste.
Ecco la suddivisione delle prestazioni ‘fuori soglia’ per ogni Azienda sanitaria, insieme con il valore economico e il finanziamento stanziato: Asl Roma 1, le prestazioni fuori soglia sono 94.141 per 3,7 milioni di euro; Asl Roma 2, le prestazioni fuori soglia sono 98.770 per 4,5 milioni di euro; Asl Roma 3, le prestazioni fuori soglia sono 35.772 per 1,5 milioni di euro; Asl Roma 4, le prestazioni fuori soglia sono 21.753 per oltre 796mila euro; Asl Roma 5, le prestazioni fuori soglia sono 22.539 per un milione di euro; Asl Roma 6, le prestazioni fuori soglia sono 28.761 per 1,2 milioni di euro; Asl di Latina, le prestazioni fuori soglia sono 28.171 per 1,3 milioni di euro; Asl di Frosinone, le prestazioni fuori soglia sono 27.120 per un milione di euro; Asl di Viterbo, le prestazioni fuori soglia sono 24.783 per 990mila euro; Asl di Rieti, le prestazioni fuori soglia sono 17.698 per 840mila euro.
A salutare con favore l’aumento degli investimenti per ridurre le liste d’attesa è il vice presidente della commissione Sanità nel consiglio regionale della Pisana, Enrico Tiero, di Fratelli d’Italia:” Non possiamo che accogliere positivamente lo stanziamento di 17 milioni di euro sull’aumento delle prestazioni specialistiche nel Lazio. Approvo la decisione presa dalla giunta Rocca e dal direttore regionale della Sanità Andrea Urbani”. In particolare assume grande importanza la scelta di assegnare risorse per 1,3 milioni di euro all’Asl di Latina, dove si registrano 28.761 prestazioni fuori soglia”.
“Credo sia giusto dare indicazioni chiare sui tempi di esecuzione delle prestazioni, invitando le varie aziende sanitaria a predisporre un piano per l’abbattimento delle liste di attesa ed entro i successivi 60 giorni dare attuazione alle misure stabilite – ha aggiunto Tiero – Siamo davanti ad uno sforzo notevole quello attuato dalla Regione e volto a dare risposte agli utenti in tempi rapidi, e smaltire così i ritardi accumulati. L’azione condotta in questi mesi garantirà una sanità di buona qualità e servizi più efficienti per gli utenti. Sono certo che i cittadini del Lazio e della provincia di Latina in particolare, apprezzeranno il lavoro che stiamo portando avanti in Regione”.
Naturalmente si può e si deve fare di più per altri servizi di carattere sociosanitario ed il consigliere Tiero ha rinnovato la richiesta a sollecitare lo stanziamento, in via straordinaria, di risorse indispensabili per i centri di riabilitazione ex articolo 26 per l’anno 2024 e permettere la continuazione delle terapie per i pazienti già presi in carico. Una richiesta in tal senso è stata inviata al presidente Rocca e al direttore Urbani, insieme all’invito a prevedere in maniera strutturale maggiori risorse per queste strutture a partire dal 2025.