FORMIA – “Non nasciamo contro qualcuno o qualcosa. Siamo fortemente intenzionati a creare una situazione nuova perché Formia, dopo 15 anni, abbandoni i panni che sta indossando da troppo tempo, di essere diventata una città rassegnata, disillusa e, purtroppo devo dirlo, morta”. A rilasciare domenica queste dichiarazioni è l’avvocato Luca Scipione, il neo presidente dell’associazione (o movimento politico civico) “Iniziativa per Formia” che, formalizzando giovedì la sua costituzione presso uno studio notarile cittadino, ha lanciato quella che appare essere una futuribile sfida elettorale all’attuale sindaco Gianluca Taddeo.
Avvocato Scipione, lei continua a dire che a Formia si voterà per il comune soltanto nella primavera 2027. Pensa che il vostro timing si coniughi con il prossimo appuntamento elettorale amministrativo. Ma lo sa che una maratona non può vincerla un centometrista?
“Noi al momento non dobbiamo vincere nessuna gara appartenente ad un programma olimpico. Iniziativa per Formia al momento ha un DNA ben preciso nel suo Statuto che modestamente ho contribuito a scrivere io. La nostra associazione è nata con lo scopo di promuovere il confronto e il dibattito politico in una Città, come la nostra, che da almeno quindici anni vive una grave depressione sociale, culturale ed economica”.
Quindi “Iniziativa per Formia” non c’azzecca per niente con il prossimo voto amministrativo?
“Questo frettolosamente l’avete scritto voi giornalisti. Noi abbiamo altri immediati obiettivi da perseguire: coinvolgere la società civile e dialogare con quelle organizzazioni politiche, che attraverso un rinnovamento interno, hanno dimostrato negli ultimi anni un’attenzione chiara e decisa verso il futuro e il progresso della nostra Città.”
E se qualcuno non le credesse?
“Ciascuno è libero di pensare e credere quello che meglio crede. E glielo dimostro: alcuni consiglieri comunali di opposizione che hanno partecipato al primo incontro ‘informativo’ presso un locale di via Abate Tosti non erano presenti giovedì l’altra sera presso uno studio notarile dove abbiamo formalizzato la costituzione dell’associazione. Eravamo io, l’avvocato Giuseppe Masiello, l’imprenditore Mauro Sasso, l’ex consigliere comunale Gino Scafetta e Kristian Franzini che conosco, e lei sa benissimo, dai tempi del liceo”.
Che vuol dire: i consiglieri e i dirigente della Lega non possono essere iscritti all’associazione di cui presidente?
“E proprio così. Sapevano dell’appuntamento dal notaio ma giustamente non sono venuti perché, essendo iscritti ad un partito politico, non possono far parte di un movimento che è e deve rimanere civico”.
Avvocato Scipione, non pensa che questa sia una pregiudiziale che potrebbe rivelarsi un freno a mano per la sua associazione?
“Per niente. ‘Iniziativa per Formia’ ha bisogno di tutti che, indistintamente, vogliono lavorare per un futuro diverso e migliore per Formia”.
In che senso?
“Un’alternativa si realizza dentro e fuori il consiglio comunale. In questi giorni avvieremo una campagna di adesione che si preannuncia massiccia ed importante. Successivamente promuoveremo una serie di iniziative per la risoluzione di alcuni problemi che condizionano lo sviluppo, sotto ogni profilo, di Formia. E le dico che c’è l’imbarazzo della scelta perché di emergenze Formia ne ha da vendere. Purtroppo”.
Che si attende dalle attuali minoranze?
“Se lo riterranno opportuno e necessario di portare all’attenzione del consiglio comunale di Formia una serie di rivendicazioni e di proposte programmatiche che andremo ad elaborare d’ora innanzi con e per la città”.
Mi sta dicendo che le minoranze non riescono a superare la sufficienza per il ruolo che hanno ricevuto dagli elettori alle amministrative del 2021?
“Non sto dicendo nulla. Io faccio l’avvocato e non il giudice. A giudicare saranno solo e soltanto i cittadini quando, le ripeto, quando si apriranno le urne, nella primavera 2027”.
Ma c’è ancora tempo?
“Il tempo non è mai troppo quando si tratta di favorire la partecipazione ed il confronto che in questa città manca da troppo tempo”.
Quali sono stati i riscontri ottenuti dopo il primo incontro presso il Ristró “I due Monelli” e all’indomani della costituzione dello Statuto?
“Tanti e tutti univocamente positivi. Il post pubblicato sulla mia pagina Facebook ha ottenuto 11.700 visualizzazioni per meritare 670 interazioni a cui si aggiungono quelle su WhatsApp. E, voglio sottolineare che, contrariamente a quanto erroneamente si dice, il nostro non è un comitato civico che ha simpatie per il centro destra. Tutt’altro. Ci stanno cercando cittadini ed elettori che dicono di aver votato alle amministrative per il centrosinistra o per altre espressioni civiche”.
Lei ha detto che i consiglieri della Lega, che rappresentano numericamente la principale forza di opposizione al comune di Formia, non posso iscriversi a “Iniziativa per Formia” perché iscritti ad un partito politico. Come la mettiamo con la posizione dell’ex consigliere comunale Gino Scafetta. In occasione delle elezioni europee aveva rivelato con un foto di essere iscritto a Fratelli d’Italia…
“Ha utilizzato bene il tempo del verbo. Aveva….Gino non è iscritto a nessun partito politico”.
In conclusione, avvocato Scipione, quale obiettivo si è posto?
“Le ripeto l’associazione non nasce contro qualcuno o contro il sindaco di Formia Gianluca Taddeo. Il mio compito (ma anche del vice presidente Masiello e di Mauro Sasso, componenti, entrambi, del consiglio direttivo) è quello di favorire, giorno dopo giorno, l’allargamento di questo campo civico offrendo risposte ai problemi dei cittadini che sono tanti”
ANCORA LA PEDEMONTANA
E mentre il sindaco di Formia l’altra sera , in occasione della formalizzazione della costituzione dell’associazione dell’avvocato Scipione, riuniva i consiglieri comunali della sua lista civica presso un ristorante di Castelforte, si torna a parlare ancora una volta del progetto della strada Pedemontana. Per l’ex deputato del Movimento Cinque Stelle Raffale Trano è arrivato il momento che dal glossario della politica cittadina venga stralciato il termine Pedemontana. Ad esserne favorevole è uno dei due consiglieri comunali di Formia del Partito Democratico Alessandro Carta.
“Forse è davvero arrivato il momento di cercare soluzioni alternative, magari dirottando i fondi esistenti (circa 78 milioni) su interventi riguardanti la viabilità ordinaria. Stiamo parlando di un’infrastruttura la cui complessità tecnica, i costi (passati dai 171 milioni iniziali a 532 milioni di euro), l’impatto idrogeologico – ambientale – paesaggistico, sono elevatissimi – dice l’esponente Dem – Per non parlare poi della questione espropri, aspetto non secondario, visto che il tracciato attraverserebbe aree oramai intensamente urbanizzate. Il rischio è che questa attesa infinita precluda ogni ragionamento su un’ipotetica alternativa, come del resto è avvenuto in tutti questi anni. Le forze politiche non ne parlano, perché la gente non ci crede più, è disillusa e se ti azzardi solo a nominarla ti deride”.
“Della pedemontana vorrei parlarne quando ci saranno elementi di concretezza, perché di questa strada ne sento parlare da quando andavo all’asilo e finora non s’è visto niente”. Erano state queste le parole del Sindaco Taddeo nel consiglio comunale di Formia. Intanto il progetto va avanti, “viene speso altro fiume di denaro pubblico per la progettazione definitiva (5,7 milioni di euro), un progetto preliminare che non convince, rimandato due volte dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e oggetto di osservazioni (riguardanti il tracciato) da parte dei Sindaci di Formia e di Gaeta – aggiunge Carta – Queste osservazioni sono state accolte? Non è dato sapere. Come non si è saputo nulla dell’esito della riunione di aggiornamento di qualche settimana fa con l’Anas, culminata con il pranzo in un noto ristorante della città. Nel frattempo i tecnici incaricati dei sopralluoghi bussano a casa delle persone chiedendo di poter fare i rilievi nei terreni, senza alcun preavviso o autorizzazione. Ma è possibile procedere in questo modo? E’ possibile che dal Comune di Formia non pervenga alcuna comunicazione o autorizzazione di carattere tecnico? In questo contesto, Formia e il Golfo rischiano di restare prigionieri di un traffico caotico che limita ogni ipotesi di sviluppo. Se la Pedemontana non è sostenibile, come sembra, è necessario ipotizzare – ha concluso Alessandro Carta – soluzioni alternative con interventi strutturali e mirati sulla viabilità ordinaria. Altrimenti si continuerà a morire di traffico”.