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Latina / Progetto per il centro storico, via libera alle procedure di gara con il nulla osta della Soprintendenza

LATINA – Con determinazione dirigenziale del Dipartimento comunale Attività Produttive e Incoming, a firma dell’architetto Patrizia Marchetto, è stato approvato il progetto esecutivo dei nuovi spazi urbani in corso della Repubblica, via Eugenio di Savoia e via Pio VI.

“Con questo atto – ha dichiarato la sindaca Matilde Celentano – gli uffici potranno dare il via alle procedure di gara per l’affidamento dei lavori che prevedono il posizionamento di nuovi arredi, panchine ed alberi oltre al rifacimento del manto stradale. E’ prevista  l’installazione di fioriere e sedute in pietra, costituite da moduli componibili, al fine di arricchire lo spazio urbano. Gli elementi principali saranno completati da dettagli di arredo e cestini per i rifiuti, e arricchiti da alberature si essenze autoctone. Molto caratterizzanti saranno l’illuminazione al led e interventi di rifacimento dell’asfalto, anche finalizzati alla creazione di percorsi tattili per ipovedenti”.

“L’approvazione del progetto esecutivo – ha precisato la Prima Cittadina – è arrivata a un mese e mezzo di distanza dal via libera della giunta, su indirizzo dell’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio, agli elaborati redatti dall’architetto Marchetto, con il supporto di un tecnico esterno incaricato, l’architetto Teresa Alvino, che hanno bene interpretato la volontà dell’Amministrazione di promuovere e valorizzare il centro storico attraverso misure finalizzate a rafforzare la sua destinazione naturale di luogo di riferimento culturale, oltre che luogo di rappresentanza, di servizi e di residenza, attenti anche alle attività commerciali esistenti attraverso progetti coordinati che possano contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, dell’attività del sito, della mobilità e della sicurezza dei fruitori”.

“Tutto il percorso che ha portato all’approvazione della proposta progettuale – ha concluso la sindaca Celentano – è stato seguito e condiviso con la Soprintendenza che ha dato il proprio nulla osta”.

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