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Latina / Aumenti canoni idrici, l’Egato 4 chiede le motivazioni ad Acqualatina

LATINA – Acqualatina spieghi perché intende aumentare i canoni idrici per i prossimi 6 anni del 10% circa. E’, questo, in sostanza l’interrogativo che il responsabile della struttura tecnica dell’Egato 4, Umberto Bernola ha rivolto all’ente gestore alla vigilia di due scadenze importantissime. Giovedì è in programma l’ufficio di presidenza dell’Egato chiamato deliberare la proposta di aumento delle tariffe così come proposto da Acqualatina. Si tratta di un adempimento che deve essere formalizzato entro e non oltre il 31 ottobre prima che l’adeguamento – rinviato dopo la rivolta di quest’estate dei sindaci in sede di conferenza – venga ratificato dall’Arera, l’Autorità nazionale di regolamentazione della risorsa idrica.

L’ingegner Bernola ha scritto ad Acqualatina chiedendole di motivare entro mercoledì 23 ottobre l’aumento dell’acqua ma risposte, a poche ore dalla riunione dell’ufficio di presidenza dell’Egato 4, non sono ufficialmente ancora arrivate. E’ in corso un braccio di ferro a distanza tra i comuni ed il socio privato che ha proposto un piano di investimenti da oltre 350 milioni. I sindaci non sono d’accordo affatto. A loro dire l’ente gestore ha già beneficiato di cospicui finanziamenti che, stanziati dal Pnrr, sono destinati ad eliminare le perdite lungo le reti. Insomma, secondo i comuni, Acqualatina non può realizzare ulteriori investimenti – secondo i consumatori aderenti all’Otuc le perdite idriche restano sempre intorno al 75% nonostante “ingenti risorse – aumentando la tariffa per il 9,5% per i prossimi sei anni.

I sindaci hanno rilanciato una proposta alternativa con incrementi più contenuti – pari al 3,5% – ma per Acqualatina non basta: con questi aumenti ipotizzati dalla parte pubblica si metterebbe a rischio la sostenibilità economica e finanziaria dell’azienda che, salvo fatti nuovi, avrà la gestione del servizio idrico sino al 2032. Lo scorso 13 settembre l’ente gestore ha chiesto di beneficiare di 50 milioni per i prossimi 6 anni che sono così quantificati: 29 milioni per il riconoscimento degli extra costi dovuti alla morosità degli stessi contribuenti e 21 milioni per assicurare la completa realizzazione del programma di investimenti, cosi come deliberato dalla conferenza dei sindaci”.

La presidenza dell’Egato nella lettera dell’ingegner Bernola smentisce quest’ultima eventualità alla luce di alcune simulazioni effettuate ma ricorda come Acqualatina fosse stato invitato a presentare una proposta tariffaria conforme al contenuto della delibera numero 4/2024 della Conferenza dei Sindaci. E se Acqualatina non rispondesse entro il termine del 23 ottobre così come si legge nella diffida arrivatale lo scorso 14 ottobre? Verrebbe confermato il proprio piano tariffario o almeno sino a quando la stessa Acqualatina non presenterà una nuova soluzione rispondente però alle indicazioni fornite quest’estate dalla conferenza dei sindaci”. 

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