SERMONETA – Guido Porcelli, 67 anni, originario di Sermoneta, non ce l’ha fatta. Dopo oltre un mese di lotta tra la vita e la morte in un letto dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, l’uomo è deceduto a causa delle complicazioni sorte in seguito a una ferita da arma da taglio, che aveva coinvolto organi vitali. Nonostante i numerosi interventi chirurgici e gli sforzi incessanti del personale medico, le sue condizioni sono peggiorate fino al tragico epilogo. Ora, le autorità intensificano le ricerche della figlia Aurelia, accusata di averlo aggredito quel fatidico 22 settembre e attualmente in fuga, sospettata di omicidio.
La donna, affetta da un disturbo della personalità, era stata inizialmente posta agli arresti presso il reparto di Psichiatria dello stesso ospedale. Tuttavia, circa venti giorni fa, è riuscita a eludere la sorveglianza e a darsi alla fuga, lasciando da allora le forze di polizia senza alcuna traccia. La sua scomparsa aggiunge ulteriore dolore e preoccupazione a una comunità già segnata da questo episodio.
Una mattina come tante, trasformata in tragedia
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quella mattina del 22 settembre sembrava inizialmente normale per la famiglia Porcelli. La moglie di Guido era uscita per fare la spesa, lasciando Aurelia intenta a svolgere alcune faccende domestiche. Guido, ancora addormentato, non poteva immaginare cosa stesse per accadere: durante la sua assenza, la figlia avrebbe afferrato un coltello da cucina e l’avrebbe colpito all’addome. Svegliato dal dolore lancinante, l’uomo ha cercato di fuggire, trovando infine la moglie che, rientrata a casa, ha chiamato subito i soccorsi.
Gli agenti della Squadra Volante, accorsi insieme al personale dell’ambulanza, hanno rinvenuto la figlia in evidente stato confusionale. Durante la perquisizione, il coltello con una lama di venti centimetri, nascosto sotto una coperta nella stanza di Aurelia, ha fornito agli inquirenti ulteriori dettagli per ricostruire la dinamica. In stato di shock, la donna ha continuato a dichiarare che il padre aveva tentato di togliersi la vita, mentre Guido, ancora cosciente, ha indicato chiaramente di essere stato aggredito dalla figlia.
Il tentativo di salvataggio e la fuga
Nonostante le condizioni critiche, Guido è stato immediatamente sottoposto a un delicato intervento chirurgico e trasferito in terapia intensiva, dove ha trascorso il mese successivo. Aurelia, invece, in stato di arresto, è stata accompagnata presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale Santa Maria Goretti per una valutazione specialistica, che ha confermato la presenza di disturbi psichiatrici. Tuttavia, in circostanze ancora oggetto di indagine, la donna è riuscita a fuggire dalla struttura, diventando a tutti gli effetti latitante.
L’angoscia di una famiglia e una comunità in apprensione
La storia di Guido e Aurelia Porcelli ha profondamente colpito la comunità di Sermoneta e dintorni, lasciando amici e conoscenti in uno stato di incredulità. I disturbi di Aurelia erano noti, ma non avevano mai lasciato presagire una tragedia di simile portata. La moglie di Guido, ancora sotto shock, si trova ora ad affrontare un doppio dramma: la perdita del marito e la scomparsa della figlia, ora ricercata per omicidio.
Le ricerche di Aurelia Porcelli continuano senza sosta, mentre le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire ogni possibile dettaglio per localizzarla. Il suo stato di salute mentale rappresenta un fattore critico in queste operazioni, evidenziando al contempo la necessità di maggiore attenzione e supporto per situazioni psichiatriche complesse che potrebbero, in alcuni casi, portare a risvolti drammatici.
La storia di Guido Porcelli si aggiunge tristemente alla lista di casi in cui la salute mentale e le relazioni familiari diventano terreno di sfide difficili da affrontare e ancor più da comprendere, e lascia una comunità intera in lutto, mentre l’epilogo di questa tragedia resta ancora da scrivere.