GAETA – Che a Gaeta esista un deficit di partecipazione la conferma, di cui si avvertiva da tempo la mancanza, è arrivata sabato pomeriggio da una partecipata e folta assemblea che, organizzata da un comitato civico istituito tra gli immancabili sorrisi del “palazzo”, ha avuto il merito, con tenacia e coraggio, di riaccendere prepotentemente i riflettori sulla situazione e sulla futura gestione del piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta. I cittadini hanno rinnovato una precisa richiesta: l’area deve tornare ad avere un carattere ed una fruibilità pubblica dopo essere stata, invece venduta dall’ex Consorzio Industriale (tra i mai chiariti ed imbarazzanti silenzi dell’amministrazione comunale) alla società “Cavour Immobiliare” ed in parte data in concessione dallo stesso ex Consind ad una società napoletana per ricavarvi un parcheggio a pagamento.
Ha confermato la sua disponibilità ad andare sino in fondo, dopo aver avuto il merito la scorsa settimana di portare il misterioso problema al centro dei lavori di un question-time nella commissione Infrastrutture e Trasporti della Camera dei Deputati, l’applaudita e preparata deputata (originaria di Albano) di Azione, Federica Onori. Ha chiesto al presidente Damiano Di Ciaccio di essere ospite del comitato “Pro piazzale” per vivere due momenti che “hanno dimostrato” come l’intera vicenda sia “molto più complicata di quanto sembri”: svolgere un sopralluogo in un’area in cui “la sicurezza e la mobilità sono fortemente pregiudicate e messe in sicurezza” e, soprattutto, incontrare i cittadini di Gaeta. E loro erano veramente tanti che hanno con loro presenza e partecipazione dimostrato come la politica cittadina, del comprensorio e della provincia sia uscita, a causa del loro silenzio ed immobilismo, con le ossa rotte a fronte di un’iniziativa politica assunta da una parlamentare eletta per di più in una circoscrizione…estera.
L’incontro è riuscito ed il merito l’Onorevole Onori l’ha attribuito a Francesca Capponi e al segretario provinciale di Azione
L’Onorevole Onori ha mostrato un esposto inviato nel 2020 alla magistratura contabile dall’allora deputato gaetano del Movimento Cinque Stelle Raffaele Trano. Anch’egli è intervenuto nel corso dell’assemblea dell’hotel Serapo e ha evidenziato, allargando le braccia, come non sia riuscito ad ottenere i necessari ed auspicati chiarimenti nonostante la presentazione di ben tre interrogazioni parlamentari e di un esposto, di cui “non ho saputo mai più nulla”, inviato alla Corte dei Conti.
L’assemblea metaforicamente ha lanciato un monito ed è stata a farlo la parlamentare proveniente da Albano: “Ho visto l’offesa che è stata arrecata a questa città, non solo ai turisti che la frequentano, ma anche ai suoi cittadini e operatori commerciali. Se l’interrogazione parlamentare discussa in commissione è stato un modo per aprire una finestra, la battaglia non è finita qui. Anzi, è appena iniziata con l’impegno di tutti, indistintamente. Io non voglio demolire il muro creato su questa inverosimile vicenda. Intendo inserirvi altri mattoncini con altri elementi di interesse che formalizzeremo monitorando l’attività amministrativa del comune di Gaeta – ha concluso la deputata di Azione – che non mi sembra chiara e trasparente”.
Accuse e dichiarazioni forti formalizzate dopo l’intervento inaugurale del presidente Di Ciaccio che, effettuando una breve ma puntuale cronistoria su quello che doveva essere (e non stato) il progetto della riattivazione della Littorina – di cui si parlava esattamente già cinquant’anni fa – e dell’utilizzo del piazzale dell’ex stazione, ha messo sul patibolo l’amministrazione comunale per quanto riguarda la gestione di quest’ultima area arrivando a dire testualmente…”Ha compiuto una scelta davvero scellerata”. E ha riannodato il nastro della storia sino al 2009 quando il Consiglio comunale che nell’ambito del progetto di riattivazione dell’ex Littorina aveva attribuito alla destinazione del piazzale un carattere pubblico “e invece si è rimangiato quello che aveva deliberato. Il comune di Gaeta è politicamente complice – e la cosa è ancora più grave – perché avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione quando l’ex Consorzio industriale ha deciso di vendere un’area ad una società immobiliare appena costituita”.
Se questo comportamento amministrativo è all’esame di un collegio giudicante del Tribunale di Cassino unitamente ad una discussa variante
Il secondo affronto è più recente: “In agosto il sindaco Leccese ed il presidente del consiglio Davide Speringo promisero al comitato che entro la metà di settembre ci sarebbe stato un passaggio in consiglio per ribadire il carattere pubblico della delibera numero 80/2009 sulla destinazione d’uso del piazzale dell’ex stazione. Se sono maturati nel frattempo veti all’interno della maggioranza il Primo Cittadino deve dirlo ai componenti del comitato che sono suoi elettori”.
Il presidente Di ciaccio ha voluto ringraziare l’Onorevole Onori “che, avendo compreso il valore della nostra richiesta, è riuscita a darle una dimensione che supera i confini della nostra comunità e diventa difesa dei diritti a volte violati. Quando il pubblico diventa privato abbiamo perso tutti”. La controversia ha superato i confini gaetani e l’ha ribadito nel suo intervento il capogruppo della lista di opposizione al comune di Formia “Guardare Oltre”: “Se si tratta di mettere un mattone sul muro di cui parla l’onorevole Onori- ha commentato Imma Arnone- io ci sarò…”.
All’hotel Serapo c’erano anche i tre consiglieri comunali di opposizione al comune di Gaeta, Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano. È intervenuta soltanto quest’ultima spiegandolo: “Franco ed Emiliano sono alcuni testi della procura nel processo che riprenderà a fine gennaio. È giusto che parlino soltanto in quella sede e circostanza – ha concluso la professoressa Mitrano – Ora devono avere il nostro sostegno e la nostra solidarietà”. Applausi.