ALATRI – Difficile credere che si siano confusi: nel momento in cui gli assassini premevano il grilletto Thomas Bricca aveva il volto illuminato dal lampione sotto il quale si trovava nella piazzetta della località Girone di Alatri. Lo ha evidenziato la video ricostruzione effettuata con tutti gli elementi investigativi raccolti dai Carabinieri e proiettata lunedì nell’Aula della Corte d’Assise di Frosinone durante il processo per il delitto dello studente di 19 anni ucciso da uno dei colpi di pistola esplosi contro di lui la sera del 30 gennaio 2023 da due persone arrivate in sella ad uno scooter T-Max e con il volto coperto da caschi. Sul banco degli imputati ci sono Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, collegati in video conferenza dai penitenziari in cui sono reclusi.
Fino ad oggi Omar Houdie, uno degli amici presenti nel gruppo in cui si trovava Thomas al momento dello sparo, aveva detto agli inquirenti che era lui il vero bersaglio perché i Toson volevano vendicarsi di due violente risse avute nei giorni precedenti con lui ed i suoi amici marocchini ed egiziani, ma Thomas quella sera indossava un giubbotto bianco molto simile al suo e per questo gli assassini si sarebbero confusi. Con l’udienza svolta lunedì è stato effettuato, di fatto, un simbolico giro di boa il processo per la morte di Thomas.
Per la prima volta i riflettori sono stati puntati sui legali dei due imputati, Matteo e Marco Toson. Gli avvocati Angelo Testa ed Umberto Pappadia hanno compiuto il contro interrogatorio nei confronti di quello che è considerato il principale teste della pubblica accusa rappresentata dal sostituto Procuratore Rossella Ricca. La difesa dei Toson ha ribattuto punto su punto alla ricostruzione effettuata il 4 ottobre scorso dal luogotenente Salvatore Strusciolo, l’ufficiale del nucleo investigativo del Comando dei Carabinieri di Frosinone che coordinò le prime indagini, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, promosso subito lo sparo che uccise il povero Thomas.
Successivamente sono intervenuti davanti la Corte d’Assise presieduta dal giudice Francesco Paolo Mancini la mamma di Thomas, Federica Sabellico e suo fratello Lorenzo. La donna ha detto che nei giorni precedenti il figlio era preoccupato per le risse tra i Toson ed i suoi amici nordafricani. Lo ha confermato lo zio, aggiungendo che aveva affrontato i Toson ma gli avevano risposto che non ce l’avevano con suo nipote ma con “‘sti marocchini del ca… che vogliono alzare la testa”. La prossima udienza ci sarà l’11 novembre.