FORMIA – Uno strumento organizzativo per tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità. Sul mercato nazionale ed internazionale da poche settimane “Pasta Formia” sta bruciando davvero le tappe con un obiettivo già centrato: tentare di recuperare il tempo (ed il terreno) perduti. E così che l’azienda alimentare formiana presieduta da Gerardo Tucciarone ha inanellato un altro risultato insperato nelle fasi in cui ha cominciato a produrre la pasta con un metodo artigianale nel capannone del “Cotto Minturno”, nell’omonima zona industriale ai confini con quella formiana di Penitro. Dopo aver partecipato la scorsa settimana alla 60° edizione del “Sial Paris” – il prestigioso salone dell’internazionale della capitale francese – la “Pasta Formia” ha avuto l’onere e l’onore di partecipare al battesimo di un consorzio che, denominata “Filiera Pasta”, ha registrato l’adesione di altre tredici tra aziende, pastifici e aziende agroalimentari italiane.
I fratelli Fulvio e Fabio Paone hanno potuto spiegare cosa intenda fare “Filiera Pasta” incontrando presso il Masaf a Roma il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida unitamente ai rappresentanti e delegati delle aziende costituenti la “Filiera Pasta”.
Sono operative nei diversi angoli d’Italia e corrispondono ai nomi dell’azienda agricola “Urbano Roberto”, del “Green Farm di Meninno srl”, dell’Industria agroalimentare “De Matteis spa”, della pasta “Castiglioni srl” e dei pastifici “Alica”, “Andalini”, “Fratelli Cellino spa”, “Ghici”, “Granoro spa”, “Liguori spa”, “Pallante” e “Rummo”.
“Oggi difendiamo ancora una volta quello che è un valore aggiunto delle produzioni Made in Italy e che deve restare tale: la qualità dei nostri prodotti – ha dichiarato nell’intervista allegata il Ministro Lollobrigida – Alla vigilia della celebrazione dalla giornata mondiale della pasta va ribadito che questo è un elemento positivo. In questi anni è raddoppiato il consumo di pasta nel mondo, perché sempre più viene apprezzato un prodotto che fa bene e che costa relativamente poco. Se uno calcola quanta pasta mangia al giorno e quanto spende per la pasta, si accorge che spende molto meno di un caffè”.
“Il ruolo della filiera è fondamentale – ha proseguito il Ministro – perché permette di aumentare il valore del prodotto sul mercato, consentendo di remunerare maggiormente i produttori. Negli ultimi anni, il consumo di pasta è raddoppiato a livello mondiale, poiché si apprezza sempre di più un prodotto che è sano, accessibile e sostenibile. La chiave sta nel fornire una corretta informazione: la trasparenza non è mai un problema. Dove siamo riusciti a tutelare le filiere, i risultati sono stati positivi, dimostrando la nostra capacità di eccellere”.
Che l’obiettivo prioritario sia quello di rafforzare la tutela della filiera italiana e promuoverla sul mercato nazionale e mondiale l’hanno tenuto a sottolineare la “mente” gestionale della “Pasta Formia” Fabio Paone ed il suo direttore commerciale, il fratello Fulvio: “Questa filiera, di cui siamo davvero orgogliosi e contenti di farne parte, insegue il semplice ma impegnativo obiettivo di tutelare l’intero settore italiano della pasta e valorizzare il Made in Italy di qualità”. Nel momento in cui sale l’import in Italia con 1,5 miliardi di chili di grano straniero per produrre la pasta, di cui quasi un terzo proveniente da Turchia (e quindi indirettamente Russia) e Kazakistan, “arriva la costituzione di una realtà che – hanno aggiunto i due imprenditori formiani – risponde alla necessità di creare una nuova struttura finalizzata a rafforzare la tutela degli interessi dell’intera filiera della pasta e promuovere la sua distintività nel mercato nazionale e mondiale”.
A lanciare “Filiera Pasta” non c’era solo il solo Ministro Lollobrigida ma ad affiancarlo sono stati, tra gli altri, anche l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo.
“Ci siamo posti gli obiettivi – hanno aggiunto Fabio e Fulvio Paone – della difesa e tracciabilità lungo la filiera, della promozione delle tradizioni e delle distintività manifatturiere dei diversi pastifici, della ricerca e dell’innovazione della produzione per aumentare produttività e sostenibilità. Vogliamo garantire la peculiarità del settore e contrastare il fenomeno dell’omologazione dei nostri processi produttivi della pasta e della corsa a ribasso degli standard che avvantaggiano altri Paesi produttori”.
Un altro obiettivo della “Filiera Pasta” è quello di spiegare al consumatore che “spendere qualche centesimo in più quotidianamente per un prodotto italiano di migliore qualità conviene e aiuta ad assicurare una più equa ripartizione del valore aggiunto tra le varie fasi della filiera a partire dalla produzione agricola nazionale – hanno specificato i fratelli Paone – Crediamo di dover consigliare a tutti di comprare pasta di qualità e per farlo metteremo i cittadini in condizione di conoscere gli elementi costitutivi del sistema di trasformazione e di lavorazione di quella pasta, della provenienza del grano, della qualità della produzione che tiene conto di tanti fattori: la tutela dei lavoratori, la tutela dell’intera filiera fino al produttore del grano, il rispetto dell’ambiente. Tutti quegli elementi che danno alla persona che sceglie la possibilità di scegliere il meglio, quello che deve fare per garantire il proprio benessere e anche il benessere di chi sceglie di rafforzare la nostra economia” – hanno aggiunto .
La questione ambientale, in conclusione. Filiera Pasta chiederà al governo nazionale di attivarsi nei confronti della nuova commissione europea di ridurre, se non eliminarlo definitivamente, l’utilizzo del glifosato. Si tratta di un temuto erbicida che ha la capacità di far maturare in anticipo il grano pregiudicando le sue capacità nutritive e organolettiche. Mica poco.
CONTRIBUTO Video, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’agricoltura