Terracina / Controversia assistenti balneari, prima conciliazione nella sede dell’Ispettorato del Lavoro

Cronaca Terracina

TERRACINA – Forse uno spiraglio si è aperto nella durissima controversia instauratasi tra la Uiltucs ed alcuni stabilimenti balneari del litorale circa il parziale pagamento degli stipendi agli assistenti dei bagnanti, il mancato versamento delle spettanze di fine rapporto e il rispetto dei contratti di lavoro. Grazie alla procedura di conciliazione presso la sede dell’ Ispettorato del lavoro di Latina un bagnino ha ottenuto infatti dal titolare dello stabilimento balneare di Terracina il riconoscimento delle differenze retributive per un ammontare di 4mila euro per il lavoro stagionale effettuato la scorsa estate.

Per il segretario provinciale della Uiltucs di Latina Gianfranco Cartisano si tratta di una vittoria parziale grazie alla quale è stata ripristinata la dignità del lavoratore ( aveva prestato servizio presso un complesso turistico ricettivo di Terracina) con il riconoscimento delle differenze economiche tra un contratto al ribasso e quello che avrebbe invece dovuto essere il contratto nazionale del turismo e pubblici esercizi. Nonostante questo risultato economico conseguito davanti l’Ispettorato del lavoro il sindacato ha confermato lo svolgimento di una programmata manifestazione degli assistenti bagnanti mercoledì mattina in via Appia 18 a Terracina. I bagnini torneranno a chiedere il pagamento degli stipendi arretrati e per questo motivo hanno deciso di scendere di nuovo in piazza per contestate l’applicazione di un contratto “pirata” applicato a questa figura importante dell’economia legata al turismo balneare.

“Abbiamo ancora tantissimi bagnini – ha commentato Gianfranco Cartisano, della segreteria provinciale della Uiltucs – a cui dobbiamo dare riposte. Martedì e’ arrivata una sola risposta che sicuramente apre un fronte costruttivo e di ripristino dai salari a queste figure importanti. In occasione manifestazione di mercoledì tanti operatori del settore grideranno le ragioni dello sfruttamento e delle paghe da fame ad oggi oltretutto ancora non corrisposte da parte di società cartiere che lasciano senza salari i tanti Bagnini del territorio, molti anche giovani, alla prima esperienza di lavoro. La richiesta di Uiltucs è che i bagnini vengano retribuiti interamente per il lavoro svolto a fronte di retribuzioni e paghe orarie non corrispondenti ai parametri contrattuali previsti per legge, stipendi e buste paga non pagate, istituti contrattuali non rispettati, emolumenti previsti dal contratto nazionale non corrisposti”.