Gaeta / Concessioni demaniali e progetti di finanza a Serapo, il Consiglio respinge la mozione delle Minoranze

Attualità Gaeta

GAETA – Avanti tutta sulla concretizzazione dei cinque progetti di finanza che, approvati con le delibere consiliari numero 41,42,43, 44 e 45 lo scorso 24 agosto, devono essere finalizzati al rinnovo ad altrettanti imprenditori del settore balneare di Serapo delle concessioni demaniali per i prossimi vent’anni in campo della realizzazione, a loro spese, di interventi di riqualificazione del principale litorale cittadino. Lo ha deciso a larghissima maggioranza il consiglio comunale di Gaeta che tra le immancabili e previste polemiche ha respinto la mozione dei consiglieri comunali di opposizione Franco De Angelis, Emiliano Scinicariello e Sabina Mitrano con cui chiedevano la revoca delle cinque delibere approvate due mesi fa, il 24 agosto scorso. Le minoranze, illustrando la mozione, avevano intenzione di bloccare e revocare l’iter per l’approvazione dei progetti di finanza che “temiamo possibili azioni risarcitorie conseguenti alla peculiare lesione che attiene al pregiudizio che l’azione amministrativa del Comune – ha osservato il capogruppo del Partito Democratico Emiliano Scinicariello – ha causato con l’approvazione delle cinque deliberazioni consiliari lo scorso 24 agosto” e alla “possibilità che gli stessi privati presentatori dei progetti di finanza siano messi in grado di avanzare richieste di risarcimento del danno patito da un eventuale tardivo riesame delle Deliberazioni approvate”.

Il consiglio comunale ha deciso di andare avanti nonostante i rappresentanti di opposizione avessero manifestato nella mozione due preoccupazioni: il rinnovo delle concessioni balneari, alla luce del dettato della direttiva comunitaria Bolkstein, andrebbe concretizzato con una vera e propria licitazione pubblica e non attraverso una concertazione di alcuni operatori privati. E poi il 24 agosto scorso non sarebbe dovuto essere il consiglio comunale di Gaeta l’organo deputato (qualcuno ha voluto preservare da eventuali azioni risarcitorie gli assessori in carica?) ad approvare i progetti di finanza ma la stessa Giunta Municipale. Si tratta di riserve politiche cadute nel vuoto nel momento in cui la maggioranza, rispetto al voto del 24 agosto, è stata più attenta epiù scaltra sul piano comportamentale in aula. Non sono mancate alcune assenze per ragioni di salute (L’ex sindaco Massimo Magliozzi e l’ex presidente del consiglio comunale Pina Rosato) ma alcuni componenti della maggioranza assenti in occasione della seduta di fine agosto erano in aula per poi differenziare il loro voto. Due esempi su tutti. Il capogruppo della lista “Gaeta Tricolore” Marco Di Vasta ha presenziato alla discussione della mozione ma al momento del suo voto ha abbandonato l’aula consiliare.

Meno prudente è stato il comportamento di un’altra consigliera comunale di maggioranza, Michela Di Ciaccio (“Mitrano nel cuore”): il 24 agosto non aveva partecipato a quel consiglio comunale pesante, lunedì sì.. respingendo la mozione dimenticandosi dei suoi rapporti parentali con uno dei cinque promotori dei progetti di finanza. Ma della situazione più imbarazzante è stato protagonista il presidente del consiglio comunale Davide Speringo. Pirandellianamente si è astenuto in occasione del voto sulla mozione perché non avrebbe potuto fare diversamente. Il motivo? Speringo, se avesse potuto , non avrebbe partecipato al voto perché titolare di una mini-concessione demaniale sul lungomare di Serapo ma, poi mancava il vice presidente d’aula Massimo Magliozzi, è stato costretto ad astenersi palesando – come gli ha rinfacciato il consigliere comunale della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco”, Franco De Angelis – un “chiaro conflitto di interesse”.

De Angelis aveva provato a mettere in difficoltà Speringo e la mozione facendo rilevare la mancanza di un parere tecnico allegato. In quel momento nell’aula consiliare del comune di Gaeta è calato il gelo. Se Speringo si è difeso affermando di aver portato in consiglio la delibera “così come mi è stata notificata”, il sindaco Leccese si è dichiarato favorevole al ritiro dell’argomento. Ma il presidente della commisione “Controllo e garanzia” a quel punto ha provato, riuscendovi, ad ottenere la risposta che inseguiva dalla segretaria comunale Patrizia Cinquanta: “La mozione – si è giustificata – non ha bisogno di un parere tecnico perché è un atto politico”.

E’ un atto politico quando la mozione – ha rincarato De Angelis –è ricca di riferimenti e annotazioni di natura giurisprudenziale e politico? Ci faremo sentire, a questo punto, presso altre sedi”.

Se Atene piange (sul pianto politico), Sparta non ride neppure tra le fila della maggioranza di centrosinistra. I voti favorevoli alla mozione sono stati soltanto due, quelli dei consiglieri Scinicariello e De Angelis. La terza proponente, l’ex candidata a sindaco, dopo aver discusso alcune sue interrogazioni, è andata via ricordando di avere un impegno familiare…Proprio in occasione dello svolgimento delle interrogazioni e interpellanze si è registrato un altro “muro contro muro”, questa volta tra il consigliere De Angelis ed il sindaco di Gaeta Cristian Leccese. Il pomo della discordia era rappresentato dal discusso parere rilasciato dal settore Ecologia della Provincia che per quanto riguarda la riconversione urbanistica dell’ex caserma americana in località Calegna ha proposto “per soli fini idraulici” (e non urbanistici) di deviare l’omonimo torrente dal cantiere riaperto per la realizzazione di 96 appartamenti.

De Angelis si è lamentato del fatto di non aver ricevuto le dovute risposte da parte dei dirigenti competenti del comune di Gaeta. Ma a far precipitare tutto è stato – a suo dire – l’ambigua risposta del sindaco Leccese: “Era partito bene affermando che i dirigenti sono obbligati a rispondere alle richieste di chiarimenti di tutti i consiglieri. Poi ha fatto una virata ad “U” per la quale mi rivolgerò alla Procura di Cassino. Il sindaco di Gaeta ha quasi quasi difeso gli stessi dirigenti comunali perché le nostre – a suo dire – sono iniziative ostruzionistiche finalizzate a bloccare l’attività amministrativa. A dirlo non dovrà essere il sindaco ma qualcun altro”.

Il consiglio comunale, infine con i soli voto della maggioranza ha approvato lo Statuto e lo schema di convenzione al Consorzio intercomunale dei servizi sociali del sud pontino Lt/5 (Coises): “L’ennesima scorrettezza di questa maggioranza- ha tuonato questa volta il capogruppo del Pd Scinicariello – Ha deciso di portare all’attenzione della discussione dell’assemblea un testo Statutario (sono oltre 60 pagine) che, finalizzato alla nascita del Consorzio al posto dell’attuale distretto socio sanitario, nessuna forza politica e civica, complice il ponte del 1 novembre, ha avuto il tempo ed il mondo di leggere ed analizzare. Questa maggioranza quando vuole avere fretta per consolidare interessi privati o a sostegno della nascita di nuove poltrone è davvero imbattibile”.