Gaeta / Commissariamento Autorità portuale, lo scenario politico dietro la nuova richiesta del delegato Magliozzi

Attualità Gaeta

GAETA – Quanto conta attualmente il comune di Gaeta nella ‘geografia’ aggiornata dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale per arrivare a chiedere il commissariamento del presidente Pino Musolino e la revoca del comitato di gestione di cui il comune di Gaeta neppure fa parte? Questo interrogativo, politicamente di stringente d’attualità, campeggia a margine della terza iniziativa solitaria (in altrettanti mesi) che il delegato alla portualità del comune , l’ex sindaco Massimo Magliozzi, ha promosso per chiedere niente meno al Ministero delle Infrastrutture (ha la giurisdizione sulle Autorità portuali italiane) la “cacciata” dell’ex amato presidente Musolino.

E Magliozzi, sicuramente ispirato dalle gerarchie che contano nel palazzo di piazza XIX Maggio e nei bar attigui, ha diversificato la ragione per sollecitare il commissariamento di Molo Vespucci a Civitavecchia: non più i pessimi dati riguardanti la movimentazione delle merci presso il porto commerciale e passeggeri di Civitavecchia (potrebbe fare altrettanto a questo punto il comune del litorale romano nei confronti, alla luce dei dati peggiori, del porto commerciale di Gaeta) ma la mancata approvazione del bilancio nei termini di legge. Il delegato alla portualità della Giunta Leccese ha allargato i suoi orizzonti istituzionali. Non ha chiesto il commissariamento dell’ex Autorità portuale del Lazio rivolgendosi al solo Ministro leghista Matteo Salvini ma ha interessato del “problema” anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e finanche la premier Giorgia Meloni.

Le accuse, formali, mosse dall’ex sindaco Magliozzi a Musolino sono apparentemente fondate – entro il 30 ottobre il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centro-settentrionale avrebbe dovuto approvare il bilancio di previsione 2025, cosa non avvenuta a causa della mancanza del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti – ma è fondamentalmente carente l’iniziativa sul piano politico.

Perché il sindaco di Gaeta Cristian Leccese non ha assunto (ancora) egli stesso una simile iniziativa quando il delegato Magliozzi, da tempo purtroppo convalescente in ospedale fuori Gaeta, dal 24 agosto è sott’esame – o almeno – all’interno della sua stessa coalizione? Aveva definito i colleghi di maggioranza, compreso il primo cittadino di cui è un delegato a tutti gli effetti, “camerieri” al servizio di una società di costruzione di Gaeta interessata (legittimamente) a realizzare in variante al Prg una casa di riposo di una località Calegna.

Insomma a chiedere che vada via il presidente Pino Musolino è stata la figura istituzionalmente (al momento) meno adatta per la presunta gravità delle affermazioni fatte in pieno consiglio comunale il 24 agosto alla presenza, tra gli altri, dei rappresentanti delle polizie giudiziarie del Commissariato e dei Carabinieri. Musolino deve andare via – ha rimarcato Magliozzi nella lettera al Ministro Salvini – perché …”a causa delle omissioni, carenze documentali e gravi ritardi nella predisposizione della documentazione il collegio dei revisori dei conti non è stato messo in condizione di svolgere le proprie funzioni ed esprimersi in merito al documento contabile nei termini e nelle modalità previste dalla normativa vigente che, come noto, attribuisce al Ministro la facoltà di revocare il mandato del Presidente e del Comitato di Gestione nel caso di mancata approvazione dei bilanci nel termine di legge e/o di gravi omissioni e irregolarità nell’espletamento delle funzioni del Presidente dell’Ente tali da compromettere definitivamente il funzionamento dell’Ente portuale”.

Insomma a fare il lavoro cosiddetto ‘sporco’ è l’ex sindaco Magliozzi che di portualità e di porto è rimasto l’unico a parlare. Ha deciso di non farlo più il capogruppo dei Fratelli d’Italia, Marco di Vasta, che, promotore di una mozione poi approvata in consiglio regionale da Enrico Tiero, ha lasciato il consigliere Magliozzi ad esercitare il ruolo di portavoce della maggioranza su queste problematiche. Il presidente Pino Musolino va avanti per la sua strada e – secondo quanto trapelato dagli uffici di Civitavecchia dell’Asdp – commenta queste iniziative “made in Gaeta” con il piacere tipico del solletico e con sorrisi di sfida. Il manager veneziano va avanti per la sua strada e quando viene a Gaeta lo fa per sottoscrivere il rinnovo di importanti concessioni ad importanti realtà imprenditoriali cittadine che- fanno sapere – sono impegnate soltanto a rilanciare la portualità cittadina guardando con interesse allo sviluppo occupazionale e all’eco sostenibilità. Non c’è più tempo per commentare iniziative politiche eterodirette che, concretamente, non sono utili per la difesa delle banchine del “Salvo D’Acquisto”.