TERRACINA – I Carabinieri della Compagnia di Terracina hanno dovuto affrontare e superare un clima di omertà per venire a capo, dopo cinque mesi, di un’aggressione a seguito della quale il 9 giugno scorso nella sua abitazione di Fondi venne trovato cadavere Antonio Grossi, di 63 anni. I militari del Maggiore Saverio Loiacono giovedì mattina hanno arrestato, con l’ipotesi di omicidio preterintenzionale aggravato i presunti autori dell’aggressione avvenuta all’esterno di un bar in località Vallebernardo, lungo la provinciale Fondi-Lenola. E sono di quest’ultimo centro le due persone raggiunte dal provvedimento cautelare che, richiesto dal sostituto Procuratore Martina Taglione, è stato emesso dal Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario.
Si tratta di C.M. e M.Q., di 42 e di 34 anni, la cui forza intimidatrice avrebbe complicato non poco lo svolgimento delle indagini avviate successivamente al ritrovamento all’interno della sua abitazione di Fondi del cadavere di Grossi, anch’egli pregiudicato, divorziato e tornato in libertà in seguito alla concessione della grazia da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Grossi venne ritrovato cadavere il 9 giugno da alcuni familiari che non avevano notizie di lui da qualche giorno. L’autopsia disposta dalla Procura escluse subito che il decesso potesse scaturire da cause naturali. Alla vittima fu riscontrata una doppia lesione alla milza, compatibile con un pestaggio avvenuto nei giorni precedenti. E così è stato.
Furono ricostruiti gli ultimi movimenti di vita di Grossi che era solito frequentare il locale lungo la provinciale per Lenola. Nonostante la scarsa collaborazione di alcuni testimoni oculari gli inquirenti, grazie al sistema di videosorveglianza della zona, accertarono come il 42enne ed il 34enne avessero picchiato Grossi (la cui famiglia aveva nominato l’avvocato Giulio Mastrobattista per lo svolgimento delle indagini difensive e per partecipare ad alcuni esami tecnici irripetibili) perché infastiditi del suo stato di ubriachezza. I due utilizzarono alcune sedie trovate all’esterno del bar che ferirono gravemente l’uomo che, tornato a casa, morì probabilmente il giorno dopo a causa delle conseguenze dell’aggressione.
Ora i Carabinieri hanno arrestato i presunti autori andando oltre il clima di diffusa omertà, caratterizzato da atteggiamenti reticenti di varie persone informate sui fatti, probabilmente per la paura di ritorsione dei due indagati, molti temuti per la loro indole aggressiva.